Punta Basei 3338 m da Rhemes Notre Dame
|
||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Smette di piovere giusto a Rhemes Notre Dame. Al posteggio di Thumel ci sono pochissime macchine diversamente da questa primavera. Cominciamo a salire verso il rifugio Benevolo e di fatto il tempo sembra in miglioramento.
Al rifugio, dove non troviamo anima viva in giro, prendiamo un secondo caffè, scambiamo due chiacchiere con il gestore e quindi ripartiamo per il Col Nivolettaz.
Tra una chiacchiera e l’altra non ci accorgiamo che da qualche parte il sentiero ha svoltato. Noi continuiamo a seguire una comodissima traccia a ridosso degli orridi della Dora di Rhemes, fino a quanto ci sorge il dubbio. Controlliamo carta e GPS e, come temevamo siamo un po’ sotto il sentiero ufficiale. Siamo su prati, per cui anche se piuttosto ripidamente, riusciamo ad andare a recuperare il sentiero corretto. Intanto il tempo sta cambiando nuovamente. Dietro la Granta Parei è parecchio scuro e anche sopra di noi non scherza, più bello sembra dove dovremmo andare ma al momento sta ricominciando a piovere per cui sosta e copertura, cosa che non ci voleva, visto l’alto tasso di umidità!
Fiduciosi sia nelle previsioni sia nell’azzurro che vediamo, proseguiamo. Abbandoniamo i prati e raggiungiamo un terreno più di tipo morenico. La traccia quasi sempre evidente, qualche ometto messo un po’ a casaccio può trarre in inganno ma ci sono anche i bolli per cui…sale sempre dolcemente. Guardiamo e ricordiamo la Galisia salita questa primavera con le ciaspole, i ghiacciai sono in uno stato pietoso!
Giunti al Colle della Nivolettaz passiamo al Col Basei. Scendiamo di qualche metro sul versante opposto e andiamo a prendere la traccia proveniente dal versante del Nivolet. Anche qui la traccia è sempre evidente e indicata da ometti. Ritorniamo quindi in cresta e raggiungiamo la piramide terminale. Proseguiamo in mezzo a blocchi fino a raggiungere il caratteristico buco e le corde che aiutano a superare pochi metri verticali. Un ultimo traversino e siamo in cima.
Il tempo sembra migliorato, per quanto non si sa, sembra una giornata ad alta variabilità!
Ci godiamo un po’ la cima, nessuno sembra intenzionato a salire.
Decidiamo di continuare con il progetto originale e quindi di scendere ai laghi Rosset.
Dopo essere passati sotto il Col Basei perdiamo un po’ la traccia e gli ometti perché sfruttiamo delle lingue di neve per velocizzare la discesa su pietraia. La riprendiamo poco prima di raggiungere il traverso in direzione dei laghi. Attraversiamo il lungo ghiaione su ottima traccia. Raggiungiamo i prati sopra i laghi, dove riprendiamo il sentiero bollato. La ripida discesa ai laghi è attrezzata con cavi di sicurezza. Disceso questo salto, tagliamo per prati, e andiamo a prendere il sentiero che risale al Col Rosset.
Breve sosta e riprendiamo la salita. Nel tratto più ripido riprende a piovere, il tempo di mettere le mantelle e torna il sole ma le nuvole continuano a giocare a nascondino con il sole per cui non togliamo le coperture e arrivati al colle, siamo combinati come se fossimo usciti da un bagno turco!
Marco tolta la mantella, preferisce fermarsi ad asciugarsi al colle, io invece continuo nella discesa, voglio togliermi almeno la prima parte di ripida discesa, mica che riprenda a piovere un’altra volta.
Scesa di qualche centinaia di metri volente o nolente devo togliere la mantella, aspetto Marco e insieme continuiamo nella discesa. Raggiunti i prati e trovato una sorta di riparo, poiché ogni tanto due gocce le butta giù nonostante ormai sembra stia prevalendo il sereno, ci fermiamo finalmente a mangiare i panini.
Riprendiamo quindi la discesa e giunti al bivio per Thumel, pensando che stando da questo lato del torrente non dovremo risalire, non lo attraversiamo, invece qualche risalita ci toccherà anche da questa parte.
Tornati alla strada asfaltata, raggiungiamo la fontana che prosciughiamo letteralmente!
Bellissimo giro, consigliatissimo!
Kommentare (2)