Monte Pelmo - "El Caregón del Padreterno"


Publiziert von Andrea! , 1. September 2017 um 21:20.

Region: Welt » Italien » Venetien
Tour Datum:12 August 2017
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 2400 m
Strecke:23,7 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Passo Staulanza, Veneto.

Che gran cima il Pelmo!
Imponente, isolato e bello ... straordinariamente bello!

Parto con Manuela per questa bellissima avventura, approfittando di un weekend con meteo eccellente. Il primo giorno decidiamo di arrivare al Rifugio Venezia compiendo la prima parte del Giro del Monte Pelmo (escursione che già da sola vale la pena effettuare, faremo la seconda parte il giorno successivo per scendere dal Rifugio Venezia). Dal Passo Staulanza ci dirigiamo verso il Rifugio Fiume, evitando alcuni sentieri che si dirigono più direttamente verso la Forcella Val d'Arcia, vogliamo passare dal rifugio, poco sopra al campeggio dove facciamo base.

Pausa caffè e ripartiamo arrivando successivamente alla Forcella Forada e dopo una brevissima discesa ci si inoltra in un ripido canalone che conduce sul bordo del vallone di Val d'Arcia. Il colpo d'occhio su questo vallone è incredibile ... stupendo ... uno dei posti più belli che abbiamo mai visitato. Senza saperlo, arrivando dal lato del Rifugio Fiume, abbiamo avuto l'opportunità di ammirare il vallone da un'angolazione privilegiata, cosa che non avremmo potuto notare se fossimo saliti direttamente dal basso ... vivamente consigliato!

Sempre seguendo i bolli, ben evidenti, ci addentriamo nel vallone e con un'ultima salita giungiamo alla Forcella Val d'Arcia: di fronte l'Antelao e alle spalle la Marmolada ... e di fianco sempre il Pelmo che incombe con le sue possenti pareti. Iniziamo la discesa nel versante opposto lungo un primo tratto ripido dopodichè il sentiero traversa sotto le pareti quasi in piano, superando alcuni tratti esposti anche con l'ausilio di cavi metallici. Superata la Forca Rossa, non ci resta che scendere nel sottostante ghiaione e raggiungere il Rifugio, dove possiamo goderci un meritato pranzo e un tranquillo pomeriggio di relax.

Il giorno successivo, sveglia di buon'ora ... ma senza esagerare, dopo tutto non siamo su un 4000 e per la sera non abbiamo impegni ;) ... abbondante colazione e partiamo ... Manuela non nasconde un certo timore nel dover affrontare la famosa Cengia di Ball ... alcune foto fanno davvero paura ... ma siamo attrezzati e nel caso servisse ho una corda nello zaino ... e poi ... un passo alla volta ... vediamo fin dove arriviamo.

Il sentiero per l'attacco è corto ed in breve siamo già pronti a risalire le roccette che conducono all'avvio della Cengia (eh si ... con la C maiuscola). Davanti a noi troviamo due persone (Davide e Monica) che hanno più o meno il nostro stesso passo e con cui alla fine condivideremo tutta la salita (e la discesa con annesso brindisi al rifugio), scambiando molte piacevoli chiacchere, impressioni e foto ... un valore aggiunto a questa salita.

La Cengia inizia con un sentiero abbastanza comodo per poi affrontare via via tratti più impegnativi. Passaggi tecnicamente abbordabili ma costantemente molto esposti. Superiamo i primi due punti ostici, quelli dove la roccia incombe sulla cengia e costringe a "buttarsi fuori" per oltrepassare l'ostacolo, passaggi ormai unti e bisunti ma attrezzati con uno spezzone di corda. Arriviamo così al famigerato "Passo del Gatto", il passaggio chiave di tutta la Cengia. Anche questo lo troviamo attrezzato con una corda e quindi le difficoltà si "riducono" ad una notevole esposizione. In ogni caso, vista la roccia ormai lisa dai numerosi passaggi, consiglio di attrezzarlo nel caso non lo fosse già.

Superati accovacciati un altro tetto sporgente, giungiamo alla fine della Cengia di Ball e facciamo il nostro ingresso nel Vallon, lo straordinario anfiteatro del Monte Pelmo ... uno spettacolo unico. Con passo costante risaliamo il sovrastante ghiaione, ammirando le forme sinuose delle pareti che si innalzano al bordo del "Caregon del Padreterno". Una fascia rocciosa che si supera attraverso cengette ricoperte di detriti e qualche passo di arrampicata permette di metter piede nel catino superiore: il Van, dove una volta giaceva un nevaio.

Ora il terreno si fa meno ripido e con percorso non obbligato (presenti numerosi ometti) si attraversa diagonalmente tutto il Van, scoprendo strada facendo alcune piccole pozze d'acqua che sembrano sbucare all'improvviso ed enormi crepacci nella roccia, alcuni pieni di neve altri profondi anche decine di metri. Si raggiunge così il bordo della cresta sud-ovest, con un grandioso colpo d'occhio sul Pelmetto e la Fessura. Ora non resta che seguire la traccia di percorso che rimane sempre sotto cresta (anche perchè dall'altro versante le pareti precipitano verticali) per poi portarsi sul filo ed affrontare l'ultimo ostacolo che richiede attenzione: un muretto che si supera con un passaggio di arrampicata di II grado, affrontandolo direttamente lungo una fessurina o leggermente a destra su roccette forse più semplici ma più esposte.

Ormai la cima è davvero vicina e fatti gli ultimi metri su terreno praticamente pianeggiante tocchiamo la vetta del Monte Pelmo!!!

Che spettacolo! Che giornata!

Che gran cima il Pelmo!
Imponente, isolato e bello ... straordinariamente bello

Tourengänger: Andrea!


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Kommentare (18)


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Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 1. September 2017 um 22:06
che bellezza e imponenza, impossibile non restare ipnotizzati dalle sue forme, montagna fantastica. Complimenti a tutti!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. September 2017 um 09:17
Hai ragione, è una montagna unica.
Anche noi siamo rimasti affascinati.
Grazie.
A.

numbers hat gesagt: Complimenti!
Gesendet am 1. September 2017 um 23:31
Un ambiente incredibile!!!
Maestoso e spettacolare.

Mario

Andrea! hat gesagt: RE:Complimenti!
Gesendet am 2. September 2017 um 09:19
Si, quando finita la Cengia sono entrato nel Vallon sono rimasto stupito dallo spettacoloso anfiteatro delle pareti intorno.

A.

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 1. September 2017 um 23:59
Quanta bellezza... e quanti brividi.
Complimenti Andrea e C.

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. September 2017 um 09:24
Si ... la Cengia e l'anfiteatro del Vallon sono spettacolari.
Sono rimasto proprio affascinato da questa cima.

E qualche passaggio della Cengia ... in effetti ... come dire ... "rende" ...
A.

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 2. September 2017 um 08:48
Montagna straordinaria, belle foto, bravissimi...
Menzione per Manuela: ormai ti segue dappertutto!
Daniele

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. September 2017 um 09:22
Hai ragione: montagna straordinaria!
Ormai Manuela è rassegnata ... le tocca seguirmi!
Scherzi a parte è stata davvero brava anche perchè alla vigilia dell'escursione alcune foto viste su internet della Cengia hanno creato un po' di timore.
Poi di fatto la presenza degli spezzoni di corda rende tutto semplice.
A.

irgi99 hat gesagt:
Gesendet am 2. September 2017 um 12:51
Davvero tanti tantissimi complimenti per questa signora cima non per niente banale!!!
Bravissimi tutti!
Irene

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. September 2017 um 19:11
Grazie mille!
Un posto strepitoso.
A.

ralphmalph hat gesagt:
Gesendet am 2. September 2017 um 13:43
Che colpo Andrea!!! Cima leggendaria e posti strepitosi!!!
Complimentissimi a te...e non è una novità, siamo abituati a farteli...ma soprattutto a Manuela, bravissima a salire una cima simile....
Ciaooo
Graziano

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. September 2017 um 19:12
Grazie, riporterò anche i complimenti a Manuela.
Ti do anche ragione su "cima leggendaria" ...è veramente bella!
A.

blepori hat gesagt:
Gesendet am 2. September 2017 um 16:16
posti incredibili e spettacolosi, che invidia! Benedetto

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. September 2017 um 19:13
Non è la prima cima dolomitica che saliamo ma questa è davvero particolare e merita tutto il viaggio e le fatiche!
A.

Menek hat gesagt:
Gesendet am 3. September 2017 um 16:32
Che spettacolo! Che giornata!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. September 2017 um 22:16
Puoi dirlo forte ...

... anzi dirlo via hikr è difficile ...

... puoi scriverlo forte ....

... rende l'idea?


Emanuela hat gesagt:
Gesendet am 6. September 2017 um 11:57
Ecco, è capitato nuovamente!

Non so perché…., o forse si

I miei natali paterni nascono lì, da sotto il bellissimo Pelmo: non ci siamo ancora saliti, ma prima o poi….

E come ogni volta ne leggo una recensione le mani sudano, cosa che non mi capita mai in altre occasioni.

Avete trovato una bellissima giornata, tersa e con bellissimi panorami, cosa un po’ difficile per il mese di agosto verso est.

Posso dire che le nuove amicizie nate “sotto la stella del Pelmo” sono vere e di lunga durata….la nostra è con un carissimo amico di Torino conosciuto 20 anni fa alla Forcella d'Arcia, con il quale abbiamo poi condiviso tante salite sulle nostre Alpi.

…. bravi e complimenti per le foto.

Emanuela

p.s.: però non capisco perchè, visto l’elevata frequentazione a questa cima, alla fine qualcuno non prenda la decisione di mettere un cavo fisso dove necessità

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. September 2017 um 22:23
Bellissimo commento e pensiero ... grazie!
Le mani sudano ... per quelle cime che rappresentano qualcosa in più di una "semplice" salita: un sogno, un ricordo, una vita ...


Abbiamo monitorato il meteo per beccare la giornata giusta e prenotato il rifugio di conseguenza ... ma ci è andata comunque di fortuna perchè anche altre giornate il meteo dichiarava sole pieno e poi ... le nuvole ... magari anche poche ... che rovinavano tutto ... ci è successo qualche giorno dopo sul Civetta.

Secondo me non si vuole mettere un cavo fisso per mantenere la salita un pochino ambita e con un pizzico di suspense ... e io mi trovo d'accordo ... altrimenti andrebbe a finire che ci troviamo cavi dappertutto: penso si debba imparare a salire montagne adeguate al proprio livello e/o portarsi dietro una corda ed utilizzarla.

Grazie ancora per il pensiero condiviso!!!
Andrea


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