Tiergartenspitz (3068 mt) e Schwarzkopf (3002 mt), poi c'è solo la kaiserschmarren!
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Come direbbe il Doc danicomo oggi si comincia a far le cose serie, affrontando due bei tremila non troppo impegnativi, detto questo si da il “la” ai giri verso “l’aria fina”.
Lasciata l’auto nel parcheggio dove parte lo skilift “Maseben”, seguiamo le indicazioni poste su una palina (n°19), senza seguire la comoda sterrata risaliamo dritti dritti la pista da sci che è proprio davanti ai nostri occhi, dopo una serie di strappi sbuchiamo nei pressi della Maseben Alm. Essendo partiti presto in giro non c’è anima viva e il silenzio ci circonda (un classico), così che, dopo qualche minuto una coppia di Cervi prima, e tre Scoiattoli giocosi poi, si palesano davanti ai nostri occhi. Essendo ancora un po “imbragato” la macchina fotografica rimane in saccoccia.
Dalla Malga Maseben ora seguiamo la bella sterrata che in poco tempo ci porta all’arrivo dello skilift (Malga Atlantis der Berge). A questo punto la vallata si apre e la palina posta alla Malga ci da chiare indicazioni: Tiergartenspitz n°19.
Ora si segue il sentiero che punta verso la vallata stessa sino a passare una prima balza semi erbosa, con un leggera deviazione verso destra cominciamo ad assaporare il piacere di spaccarci i “galloni”; dalla seconda balza si attraversa in diagonale una conca dove si cammina quasi in piano, intercettata la bollatura e gli ometti da qua allo Schwarzkopf la salita sarà implacabile, 450 mt di strappo da fare a testa bassa.
Per arrivare allo Schwarzkopf non è difficile, si trova a S del Tiergartenspitz, e per arrivarci basta seguire con attenzione qualche ometto e qualche flebile traccia deviando dal percorso che porta al Tiergartenspitz stesso, passato un ometto di una certa dimensione vedrete il secondo ometto a pochi metri di distanza. Non si può sbagliare, dalla cima si vede il Lago di Resia. 2h45.
Ritornati alla deviazione ora si segue ancora la bollatura, un ultimo strappo a stretti tornanti e una breve cresta poca esposta ci fanno arrivare alla nostra meta principale: Tiergartenspitz 3068 mt. 3h dalla partenza. Bella e isolata questa cima, la vista a queste quote è ampia e abbraccia una distesa di montagne da far paura, ma il Weisskugel è ciò che attrae di più. Nonostante la quota il caldo è notevole, se non fosse per un alito di vento che spira in maniera miracolosa rimanere più di 1h in vetta vorrebbe dire asciugarsi come un cotechino messo a sgocciolare sopra una stufa.
All’Atlantis ci fermiamo per una birra, ma essendo due impedonabili golosoni ci concediamo una fantastica Kaiserschmarrn, una sorta di frittata dolce made in Sudtirolo, il dolce è accompagnato da una marmellata di mirtilli rossi… e ciao ciao ai trigliceridi.
Dopo una chiacchierata con un gruppo di turisti romano/bolognesi ora ci incamminiamo solitari per la bella sterrata, senza correre tropo, la temperatura è talmente alta che sembra di avere la febbre. The end.
Nota 1): Bella e facile salita al Tiergartenspitz, un 3000 alla portata di tutti (quelli allenati); di difficoltà tecniche non ce ne sono ma un po la cresta che potrebbe dar fastidio a qualcuno e un po la traccia a random per lo Schwarzkopf impongono il T3 (EE).
Nota 2): Cose a caso…
Spinoza: Dopo 37 anni lo Stato non ha ancora fatto luce sulla strage di Bologna. Sono troppo concentrati su Ustica.
Lercio: Venticinquenne annega nel tratto di mare che separa il dire e il fare.
Neymar: Al PSG per una scelta di cuore e non per soldi. Ah, quando De Andrè cantava “i nani hanno il cuore troppo vicino al buco del culo”.
A la prochaine! Menek,Rosa
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