Punta Pesciöla


Publiziert von cai56 , 19. Juli 2017 um 21:29. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 Juli 2017
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1726 m
Abstieg: 1721 m
Strecke:Circolare 18,90 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Chiuro lungo le statali 36 e 38; alla rotonda principale del paese sottopassare la statale e dirigersi in direzione Castello dell'Acqua. Seguire le indicazioni per Luviera e raggiungere la piccola contrada: veri parcheggi assenti, accostare nei boschi intralciando il meno possibile.

La meta di questa escursione è certamente molto conosciuta per l'ampia frequentazione invernale, ma... con qualche distinzione: nell'uso comune le punte sono almeno tre. La prima, di circa 2150 metri di quota, è la vetta scialpinistica ed è un semplice dosso erboso che domina il sottostante Rifugio Pesciöla, poco distante dal Passo Pesciöla, valico di comunicazione con la Val Malgina; le altre due punte, più o meno della stessa altezza - 2344m - sono poste al vertice di due canalini erbosi convergenti: quella di destra (ovest), di accesso più semplice, reca in cima una piccola croce; quella di sinistra (est), appena più alta ed esposta sulla Val Malgina, presenta qualche elementare passo su roccia. La cartografia è assai vaga e carente, per cui la G.A. Mario Vannuccini - nella sua pubblicazione su escursioni ed ascensioni nel Parco delle Orobie Valtellinesi - consiglia di scegliersi ognuno la sua propria Punta Pesciöla!
Dalla cima il panorama è immenso, con un ottimo primo piano sul gruppo del Pizzo di Coca ed un eccezionale grandangolo sulle Retiche dal Masino all'Adamello.


A Luviera si localizza la piccola chiesa di San Francesco e, con essa, l'inizio del sentiero recentemente segnalato per il Rifugio Pesciöla. Il percorso, a tratti molto ripido e sempre molto diretto, percorre sul culmine la larga dorsale boscosa che separa la Valle di Arigna dalla Valtellina-Val Malgina; lungo il tragitto si incontrano gli ex-maggenghi (ormai boschificati) di Dos Sügarel 1010m, Portola 1180m e Frera 1377m, ognuno sede di incroci con altri sentieri laterali. Oltrepassato l'ultimo tratto di abetaia, si raggiunge una sorta di altopiano fittamente ricoperto di ginepri nani, nei pressi del panoramico dosso della Motta: da qui il rifugio è già ben visibile e raggiungibile in breve. Si prosegue sulla sinistra della costruzione, lungo una valletta erbosa, fino ad incontrare i segnali della GVO (Gran via delle Orobie): da qui, per variare il percorso, è possibile salire a vista lungo un canale poco accennato sulla destra, fino a giungere in vista delle due vette; a destra si prosegue fra erba e roccette in direzione della croce, a sinistra - con qualche facilissimo passo d'arrampicata - si raggiunge la punta culminante (?). Per la discesa, è possibile e anche più veloce percorrere la valletta parallela verso est, al margine dello scoscendimento della Val Malgina; in breve si raggiunge il Passo Pesciöla, andando ad incontrare la GVO. Seguendola (in realtà poche o nulle tracce fra erba e sassi) si torna al rifugio; abbandonata a destra la nostra via di salita, si scende a sinistra lungo la via di accesso principale: un sentiero spesso ripido e sassoso che si svolge in un rado bosco di abeti, perdendo velocemente quota fino a raggiungere gli ampi pascoli delle Foppe di Armisa. Seguendo lungamente la pista sterrata e cementata si arriva al parcheggio pubblico della Centrale Armisa, dove termina la carrozzabile aperta a tutti. Si prosegue nella discesa e, oltrepassato di poco il terzo tornante, non lontano dai ruderi di San Matteo (abitato e chiesa), si sceglie la pista di destra che scende ad attraversare il torrente Armisa nei pressi dell'imbocco - indicazioni - dell'antica Mulattiera della Valle d'Arigna. Si tratta di un bellissimo sentiero secolare, dove lunghi tratti di acciottolato originale si sono conservati, benché consunti dai passaggi, in un particolarissimo ambiente ombroso ed umido: la traccia scorre a mezzacosta, poco più in alto rispetto alla stretta forra dove si insinuano le acque del torrente. Oltrepassati alcuni bivii (mantenere sempre la destra), si scende al ponte ottocentesco - belle le marmitte dei giganti del canyon sottostante - che permette di attraversare la valle; sull'altro versante inizia ben presto la traversata ascendente, anche su cenge scavate nella roccia, che porta al terrazzo prativo di Luviera.  

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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