Passo di Piatto
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Le previsioni meteo per questa domenica sono decisamente incerte, l'ideale è quindi programmare una gita non troppo lunga e che tenga conto della possibilità di improvvisi temporali, visto che tutti i bollettini concordano su una maggiore probabilità di precipitazioni nel pomeriggio, decidiamo di partire presto, così prima delle 6 sono già a casa di Francesca ed alle 7,45 partiamo dal posteggio, non senza aver prima fotografato la bella cascata di Valle ed aver integrato la prima colazione con i lamponi e le fragoline che qui intorno si trovano in abbondanza.
Il tempo sembra tenere, risaliamo la mulattiera per Cala, un alternarsi di tratti perfettamente mantenuti ed altri in uno stato disastroso. Fa un gran caldo: visto quanto sudiamo la colonna sonora più indicata potrebbe essere "Fontane di Roma" di Otorino Respighi. Quando finalmente usciamo dal bosco poco sotto Cala ci sembra di rivivere: non che faccia meno caldo ma, quantomeno, non c'è l'afa che abbiamo patito fin qui.
Cala è decisamente un bel nucleo con un oratorio attestato già nel 1567 al cui interno vi sono degli affreschi risalenti probabilmente a quell'epoca e molte case, perlopiù in legno, ben riattate..
Proseguiamo, visto che il tempo sembra ormai essersi volto al bello scartiamo l'idea di salire alla capanna Alpe Sponda e seguiamo le indicazioni per Laghetto e Passo del Piatto, se il tempo non cambierà potremmo anche salire al Pizzo dei Laghetti, vedremo strada facendo.
Ad un tratto in quota su un bel sentiero che seguiamo usciti da Cala, segue un tratto in discesa ed altri di saliscendi che ci portano infine al ponte in legno, alquanto sbilenco, che attraversa il Ticinetto.
Sull'altro versante iniziamo la risalita di un sentiero, facendo qualche sosta per via della quantità esorbitante di mirtilli che caratterizza questo versante, in realtà però non sanno praticamente di nulla per cui riprendiamo a salire di buona lena ed in breve siamo al rifugio del Laghetto, in pratica una baita con dei pagliericci da usarsi proprio in casi disperati, visto che, a giudicare dalle numerose deiezioni, i maggiori frequentatori del luogo sono topi e ghiri.
Pochi metri ed ecco il Laghetto che, a dispetto del nome, è uno specchio d'acqua di dimensioni ragguardevoli. Il bacino è incassato fra pareti che in parte sono assolutamente verticali. Il sentiero si alza ripido sul versante occidentale offrendo delle visioni sempre più ampie sul lago e sulle montagne intorno.
A quota 2000 meri circa ecco su un paio di massi delle frecce blu indicanti la erta via di salita per il Pizzo dei Laghetti. Provenienti da Ovest però sta arrivando una gran nuvolaglia, decidiamo quindi di salire dapprima al Passo del Piatto, per la cima vedremo al ritorno. Da qui il sentiero corre praticamente mantenendosi alla stessa quota fra rododendri e pietraie, poi, giunto sulla verticale della testata del lago, fa un'ampia curva in senso orario e risale un'ultima bastionata rocciosa per arrivare quasi in piano alla larghissima sella che caratterizza il passo.
Giusto il tempo di fare un paio di foto ed inizia a piovere, decidiamo di scendere rapidamente, all'inizio sono solo delle rade gocce poi, all'altezza della deviazione per il Pizzo dei Laghetti ecco un lampo seguito a breve da un tuono e il primo consistente scroscio.
Scendiamo quanto più rapidamente possibile, con attenzione visto che le rocce sono divenute estremamente scivolose. Arriviamo al rifugio e ci concediamo una breve sosta per mangiare qualcosa al riparo, l'intensità della pioggia sembra diminuire e dopo pochi minuti da quando, ripreso a camminare, siamo rientrati nel bosco, cessa.
Arrivati al ponte sul Ticinetto rispunta il sole tanto che ci concediamo un'altra sosta per mangiare ancora qualcosa allietati dalla vista della bella cascata.
Ripartiamo in salita, quando arriviamo a Cala le nuvole sono praticamente scomparse, ripercorriamo la mulattiera e presto eccoci all'auto.
Ci rimane ancora da mangiare il dolce...decidiamo quindi di fare sosta a Chironico per gustarcelo assieme ad una tazza di caffè creme in tazza grande.
Piacevole seppur breve gita, un po' guastata dalle bizze del tempo, tutto considerato però, viste le previsioni della vigilia, ci è andata bene.
I posti sono veramente belli e torneremo presto a vederli anche perchè ci sono diverse gite interessanti da farsi.
Difficoltà: fino ad oltre Cala T2, poi ancora T2 con qualche tratto un po' più complicato a causa di alberi caduti e delle discese un po' ripide. Dal Laghetto al passo direi T3: vi sono tratti su pietraia ed altri con un po' di esposizione. Il percorso è comunque sempre perfettamente segnalato.
Il tempo sembra tenere, risaliamo la mulattiera per Cala, un alternarsi di tratti perfettamente mantenuti ed altri in uno stato disastroso. Fa un gran caldo: visto quanto sudiamo la colonna sonora più indicata potrebbe essere "Fontane di Roma" di Otorino Respighi. Quando finalmente usciamo dal bosco poco sotto Cala ci sembra di rivivere: non che faccia meno caldo ma, quantomeno, non c'è l'afa che abbiamo patito fin qui.
Cala è decisamente un bel nucleo con un oratorio attestato già nel 1567 al cui interno vi sono degli affreschi risalenti probabilmente a quell'epoca e molte case, perlopiù in legno, ben riattate..
Proseguiamo, visto che il tempo sembra ormai essersi volto al bello scartiamo l'idea di salire alla capanna Alpe Sponda e seguiamo le indicazioni per Laghetto e Passo del Piatto, se il tempo non cambierà potremmo anche salire al Pizzo dei Laghetti, vedremo strada facendo.
Ad un tratto in quota su un bel sentiero che seguiamo usciti da Cala, segue un tratto in discesa ed altri di saliscendi che ci portano infine al ponte in legno, alquanto sbilenco, che attraversa il Ticinetto.
Sull'altro versante iniziamo la risalita di un sentiero, facendo qualche sosta per via della quantità esorbitante di mirtilli che caratterizza questo versante, in realtà però non sanno praticamente di nulla per cui riprendiamo a salire di buona lena ed in breve siamo al rifugio del Laghetto, in pratica una baita con dei pagliericci da usarsi proprio in casi disperati, visto che, a giudicare dalle numerose deiezioni, i maggiori frequentatori del luogo sono topi e ghiri.
Pochi metri ed ecco il Laghetto che, a dispetto del nome, è uno specchio d'acqua di dimensioni ragguardevoli. Il bacino è incassato fra pareti che in parte sono assolutamente verticali. Il sentiero si alza ripido sul versante occidentale offrendo delle visioni sempre più ampie sul lago e sulle montagne intorno.
A quota 2000 meri circa ecco su un paio di massi delle frecce blu indicanti la erta via di salita per il Pizzo dei Laghetti. Provenienti da Ovest però sta arrivando una gran nuvolaglia, decidiamo quindi di salire dapprima al Passo del Piatto, per la cima vedremo al ritorno. Da qui il sentiero corre praticamente mantenendosi alla stessa quota fra rododendri e pietraie, poi, giunto sulla verticale della testata del lago, fa un'ampia curva in senso orario e risale un'ultima bastionata rocciosa per arrivare quasi in piano alla larghissima sella che caratterizza il passo.
Giusto il tempo di fare un paio di foto ed inizia a piovere, decidiamo di scendere rapidamente, all'inizio sono solo delle rade gocce poi, all'altezza della deviazione per il Pizzo dei Laghetti ecco un lampo seguito a breve da un tuono e il primo consistente scroscio.
Scendiamo quanto più rapidamente possibile, con attenzione visto che le rocce sono divenute estremamente scivolose. Arriviamo al rifugio e ci concediamo una breve sosta per mangiare qualcosa al riparo, l'intensità della pioggia sembra diminuire e dopo pochi minuti da quando, ripreso a camminare, siamo rientrati nel bosco, cessa.
Arrivati al ponte sul Ticinetto rispunta il sole tanto che ci concediamo un'altra sosta per mangiare ancora qualcosa allietati dalla vista della bella cascata.
Ripartiamo in salita, quando arriviamo a Cala le nuvole sono praticamente scomparse, ripercorriamo la mulattiera e presto eccoci all'auto.
Ci rimane ancora da mangiare il dolce...decidiamo quindi di fare sosta a Chironico per gustarcelo assieme ad una tazza di caffè creme in tazza grande.
Piacevole seppur breve gita, un po' guastata dalle bizze del tempo, tutto considerato però, viste le previsioni della vigilia, ci è andata bene.
I posti sono veramente belli e torneremo presto a vederli anche perchè ci sono diverse gite interessanti da farsi.
Difficoltà: fino ad oltre Cala T2, poi ancora T2 con qualche tratto un po' più complicato a causa di alberi caduti e delle discese un po' ripide. Dal Laghetto al passo direi T3: vi sono tratti su pietraia ed altri con un po' di esposizione. Il percorso è comunque sempre perfettamente segnalato.
Tourengänger:
paoloski

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Kommentare (3)