Mondo dell' infinitamente piccolo e del grandioso: Fuorcla Val Sassa (2857m).
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Volevo vedere coi miei occhi questa valle.
La Val Sassa.
Volevo calpestarne sasso dopo sasso, granellino di sabbia dopo granelllino di sabbia la superficie grigia.
Volevo annegarmi nel suo silenzio. Perdermi nella sua maestosità. Immensità.
Magari volevo un po' morire, in questa valle. Chissà...
Avevo visto una foto, anni fa. Non so dove sia finita.
Perciò mi toccava salire quassù per vedere coi miei occhi quello che avevo visto su una foto sparita.
Che mi aveva colpita con immensa potenza, qua, in mezzo alla pancia.
Ho visto come con occhi nuovi un mondo dell' infinitamente piccolo.
Cento volte mi sono fermata a contemplare una macchiolina su una pietra, una sfumatura di colore nel mare grigio, una pianticella appena accennata, un insetto così minuscolo che solo un lieve movimento sul grigiore te lo fa vedere, minuscolo, eppur vivo.
Ho gioito di ogni minuscola cosa vista.
Ho visto come con occhi nuovi un mondo dell' infinitamente grandioso.
Fiamme di pietra che s' innalzano fiere, gigantesche onde rocciose che sembrano appena emerse da un oceano primordiale, un mondo esclusivamente minerale, con mille sfumature di grigio.
La pietra. Elemento primordiale.
La nascita del pianeta Terra.
Su questa Terra io sono. Viva.
Non ho voglia di raccontare.
Tanto, non ho più parole fresche a disposizione.
Tanto, basta seguire gli ometti, i segni di pittura bianco-blu, i pali.
Basta aver fiducia, anche se è un rotolare continuo di sassi e pietrisco sotto i piedi.
Basta non pensare troppo forte che nel lasso di tempo più breve di un pensiero si può scivolare nel vuoto, su punte, guglie aguzze che sghignazzano laggiù.
Magari cinquanta metri, non so dire.
Sulla Fuorcla mi sono fermata poco, avevo paura della discesa.
Ho appena guardato dall' altra parte, senza soffermarmi.
Invece, io salgo sempre, sempre! per vedere cosa c' è all' altra parte.
Dall' altra parte: è magia!
E' un mondo perfetto.
E' un paradiso.
Sulla Fuorcla (ci sarà chi mi crocifiggerà per questa confessione?) mi sono accucciata, come un animale impaurito, per defecare. Come un animale impaurito.
Poi ho mormorato una preghiera.
Poi sono discesa.
Sghignazzavano le guglie grigie, pronte a trafiggere l' animale impaurito...
Magari cinquanta metri, non so dire. Un eternità.
La Val Sassa.
Volevo calpestarne sasso dopo sasso, granellino di sabbia dopo granelllino di sabbia la superficie grigia.
Volevo annegarmi nel suo silenzio. Perdermi nella sua maestosità. Immensità.
Magari volevo un po' morire, in questa valle. Chissà...
Avevo visto una foto, anni fa. Non so dove sia finita.
Perciò mi toccava salire quassù per vedere coi miei occhi quello che avevo visto su una foto sparita.
Che mi aveva colpita con immensa potenza, qua, in mezzo alla pancia.
Ho visto come con occhi nuovi un mondo dell' infinitamente piccolo.
Cento volte mi sono fermata a contemplare una macchiolina su una pietra, una sfumatura di colore nel mare grigio, una pianticella appena accennata, un insetto così minuscolo che solo un lieve movimento sul grigiore te lo fa vedere, minuscolo, eppur vivo.
Ho gioito di ogni minuscola cosa vista.
Ho visto come con occhi nuovi un mondo dell' infinitamente grandioso.
Fiamme di pietra che s' innalzano fiere, gigantesche onde rocciose che sembrano appena emerse da un oceano primordiale, un mondo esclusivamente minerale, con mille sfumature di grigio.
La pietra. Elemento primordiale.
La nascita del pianeta Terra.
Su questa Terra io sono. Viva.
Non ho voglia di raccontare.
Tanto, non ho più parole fresche a disposizione.
Tanto, basta seguire gli ometti, i segni di pittura bianco-blu, i pali.
Basta aver fiducia, anche se è un rotolare continuo di sassi e pietrisco sotto i piedi.
Basta non pensare troppo forte che nel lasso di tempo più breve di un pensiero si può scivolare nel vuoto, su punte, guglie aguzze che sghignazzano laggiù.
Magari cinquanta metri, non so dire.
Sulla Fuorcla mi sono fermata poco, avevo paura della discesa.
Ho appena guardato dall' altra parte, senza soffermarmi.
Invece, io salgo sempre, sempre! per vedere cosa c' è all' altra parte.
Dall' altra parte: è magia!
E' un mondo perfetto.
E' un paradiso.
Sulla Fuorcla (ci sarà chi mi crocifiggerà per questa confessione?) mi sono accucciata, come un animale impaurito, per defecare. Come un animale impaurito.
Poi ho mormorato una preghiera.
Poi sono discesa.
Sghignazzavano le guglie grigie, pronte a trafiggere l' animale impaurito...
Magari cinquanta metri, non so dire. Un eternità.
Tourengänger:
micaela

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