Monte Stenar (2502 m) da Val Vrata
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
E' nato tutto all'improvviso: una settimana fa decido di andare in Slovenia da sola per il lungo week-end del 25 Aprile (Slovenia, un pallino da meno di un mese e non so perché), ed è solo giovedì che stendo un itinerario approssimativo segando Domenica: montagna. Cerco qualche cima a nord, nel parco nazionale dello Triglav. Dopo essermi informata su 2 cime verso ovest, mi gira lo sbiribizzo di tentare il Triglav... per una volta che sono qui. Tutti me lo sconsigliano ed onestamente anch'io sono un pò titubante, ma mi convinco che dove arrivo arrivo. Sveglia alle 4.15, mi preparo, faccio colazione ed esco dall'ostello a Mojstrana e... PIOVE!
Le previsioni non davano pioggia ma soltanto poco nuvoloso. Bene, torno a letto, 8.30 mi sveglio con calma, rifaccio colazione e do un'occhio alle possibili tracce nei dintorni: il Monte Stenar mi sembra abbastanza accessibile se pur un 2500 e molto più veloce da raggiungere.
Salto in macchina e mi dirigo in Val Vrata, fermandomi al parcheggio (in estate a pagamento) posto poco prima (200 m) il rifugio "Slajmerjev Dom". La strada che porta qui è a tratti sterrata e costeggia lo splendido torrente azzurro su un tappeto di sassi bianchi arrugginiti. Sono ancora titubante visto il pessimo tempo, ma la quantità di veicoli al parcheggio mi fa credere che dopotutto in tanti oggi sono saliti da qualche parte e quindi non sarò sola.
Tra i due rifugi ci sono le segnaletiche, una delle quali mi indica che per la cima Stenar ci vogliono 5h dirigendomi a destra.
Mi addentro nel bosco e saliti i primi 150 m già inizia a gocciolare. Il sentiero, ben segnato da bolli tondi rossi ed al centro bianco, è terriccio bagnato e sassolini scivolosi. Sale a piccoli tornanti fino ad uscire dal bosco e continuare fra cespugli di rododendri.
Nessuna anima in vista, ma sento dei passi di stambecco o capriolo in lontananza, ma anche fosse la foschia me ne impedisce la vista.
Nulla di eccezionale per i primi 500 metri finché non trovo la neve, piccoli tratti nevosi anche ghiacciati che mi fanno optare per indossare i ramponi. Da qui in poi ho ben poco da descrivervi in quanto a 1800 metri il mio campo visivo era molto ridotto e, essendoci solamente neve, posso solamente dirvi che ho seguito delle "vecchie" tracce fortunatamente visibili. Notavo che il sentiero segnato si trovava a tratti sulla mia destra, ripulito dalla neve, per poi ricondurre sulla traccia che stavo seguendo io.
Ad un certo punto era davvero tutto così bianco, terra ed aria erano un tutt'uno, che non vedevo nulla se non quelle impronte di scarpone. Sapevo già che sarebbe stato assolutamente d'obbligo seguire i segni dei miei ramponi per trovare la via del ritorno.
La pendenza aumentava e le tracce sparivano, o si mischiavano alle svariate forme della neve soffiata dal vento. Ero dubbiosa se continuare o meno, tutto questo bianco mi davano un senso di mal di mare. Pochi metri da quella sensazione la foschia si è messa da parte per qualche secondo mostrandomi quello di cui il mio spirito avevo bisogno. Davanti a me la Sella Stenarska, alla mia sinistra una parete rocciosa sovrastata dai raggi del sole ed a destra altre pareti meno impervie. Vedo quello che m'aspetta, un canale con una pendenza del 63%, meglio inforcare la piccozza e riporre nello zaino uno dei due bastoncini.
Giunta alla sella il panorama, ora limpido, è semplicemente WOW! Cime all'apparenza immense davanti a me (sono al massimo 2800 m) con forme e colori unici! Mi innamoro!
Svolto tutto a sinistra e attraverso il pendio nevoso che circonda la cima dello Stenar. Alla fine del traverso risalgo su qualche roccetta e poi di nuovo sulla neve puntando la cima. Arrivo con largo anticipo a detta dei cartelli e sono felice. La cima non è nulla di ché, un cucuzzolo segnato da un ometto, ma la vista è spettacolare: qualche cima, la valle ed un mare di nuvole. Nessuno attorno nemmeno su altre vie visibili da qui.
Scatto qualche foto senza vedere nulla e firmo la mia salita sul libro di vetta prima di scendere senza alcuna pausa per evitare qualsiasi inconveniente.
La prima regola in montagna per me è: meno ci stai e più veloce vai meglio é!
Il percorso di ritorno è uguale, se non per un tratto che, rientrata nel bel mezzo della foschia, ho camminato parallelamente alla traccia di salita... tracce ritrovate qualche minuto dopo.
tempistiche
salita: 3.30 h
discesa: 2.05 h
Che dire? Mi danno della matta, ma è così che provo emozioni forti!
Ora avrò occhi a cuoricino non soltanto quando sento parlare di Islanda, ma anche di Slovenia... Tornerò presto per una gita unicamente montana, già non vedo l'ora!
Ve la raccomando tantissimo e spero di avervi trasmesso la bellezza e l'emozione di trovarsi isolati in una terra sconosciuta ma con il cuore pieno :)
Le previsioni non davano pioggia ma soltanto poco nuvoloso. Bene, torno a letto, 8.30 mi sveglio con calma, rifaccio colazione e do un'occhio alle possibili tracce nei dintorni: il Monte Stenar mi sembra abbastanza accessibile se pur un 2500 e molto più veloce da raggiungere.
Salto in macchina e mi dirigo in Val Vrata, fermandomi al parcheggio (in estate a pagamento) posto poco prima (200 m) il rifugio "Slajmerjev Dom". La strada che porta qui è a tratti sterrata e costeggia lo splendido torrente azzurro su un tappeto di sassi bianchi arrugginiti. Sono ancora titubante visto il pessimo tempo, ma la quantità di veicoli al parcheggio mi fa credere che dopotutto in tanti oggi sono saliti da qualche parte e quindi non sarò sola.
Tra i due rifugi ci sono le segnaletiche, una delle quali mi indica che per la cima Stenar ci vogliono 5h dirigendomi a destra.
Mi addentro nel bosco e saliti i primi 150 m già inizia a gocciolare. Il sentiero, ben segnato da bolli tondi rossi ed al centro bianco, è terriccio bagnato e sassolini scivolosi. Sale a piccoli tornanti fino ad uscire dal bosco e continuare fra cespugli di rododendri.
Nessuna anima in vista, ma sento dei passi di stambecco o capriolo in lontananza, ma anche fosse la foschia me ne impedisce la vista.
Nulla di eccezionale per i primi 500 metri finché non trovo la neve, piccoli tratti nevosi anche ghiacciati che mi fanno optare per indossare i ramponi. Da qui in poi ho ben poco da descrivervi in quanto a 1800 metri il mio campo visivo era molto ridotto e, essendoci solamente neve, posso solamente dirvi che ho seguito delle "vecchie" tracce fortunatamente visibili. Notavo che il sentiero segnato si trovava a tratti sulla mia destra, ripulito dalla neve, per poi ricondurre sulla traccia che stavo seguendo io.
Ad un certo punto era davvero tutto così bianco, terra ed aria erano un tutt'uno, che non vedevo nulla se non quelle impronte di scarpone. Sapevo già che sarebbe stato assolutamente d'obbligo seguire i segni dei miei ramponi per trovare la via del ritorno.
La pendenza aumentava e le tracce sparivano, o si mischiavano alle svariate forme della neve soffiata dal vento. Ero dubbiosa se continuare o meno, tutto questo bianco mi davano un senso di mal di mare. Pochi metri da quella sensazione la foschia si è messa da parte per qualche secondo mostrandomi quello di cui il mio spirito avevo bisogno. Davanti a me la Sella Stenarska, alla mia sinistra una parete rocciosa sovrastata dai raggi del sole ed a destra altre pareti meno impervie. Vedo quello che m'aspetta, un canale con una pendenza del 63%, meglio inforcare la piccozza e riporre nello zaino uno dei due bastoncini.
Giunta alla sella il panorama, ora limpido, è semplicemente WOW! Cime all'apparenza immense davanti a me (sono al massimo 2800 m) con forme e colori unici! Mi innamoro!
Svolto tutto a sinistra e attraverso il pendio nevoso che circonda la cima dello Stenar. Alla fine del traverso risalgo su qualche roccetta e poi di nuovo sulla neve puntando la cima. Arrivo con largo anticipo a detta dei cartelli e sono felice. La cima non è nulla di ché, un cucuzzolo segnato da un ometto, ma la vista è spettacolare: qualche cima, la valle ed un mare di nuvole. Nessuno attorno nemmeno su altre vie visibili da qui.
Scatto qualche foto senza vedere nulla e firmo la mia salita sul libro di vetta prima di scendere senza alcuna pausa per evitare qualsiasi inconveniente.
La prima regola in montagna per me è: meno ci stai e più veloce vai meglio é!
Il percorso di ritorno è uguale, se non per un tratto che, rientrata nel bel mezzo della foschia, ho camminato parallelamente alla traccia di salita... tracce ritrovate qualche minuto dopo.
tempistiche
salita: 3.30 h
discesa: 2.05 h
Che dire? Mi danno della matta, ma è così che provo emozioni forti!
Ora avrò occhi a cuoricino non soltanto quando sento parlare di Islanda, ma anche di Slovenia... Tornerò presto per una gita unicamente montana, già non vedo l'ora!
Ve la raccomando tantissimo e spero di avervi trasmesso la bellezza e l'emozione di trovarsi isolati in una terra sconosciuta ma con il cuore pieno :)
Tourengänger:
martynred

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (14)