Rocca di Perti (Bric della Croce)
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Oggi si cambia aria.
Con Manuela arriviamo a Borgio Verezzi in una splendida giornata di sole e di pace. Ci inoltriamo nel bosco del Monte Caprazoppa (che al ritorno non mi esimerò dal salire ... con un nome così!) in un dedalo di sentieri più o meno segnati: meglio portarsi una buona cartina o avere le idee chiare su quale simbolo seguire.
Sarà l'impatto dei colori dopo le tante gite sulla neve, sarà l'ottima temperatura primaverile, sarà il clima di serenità che si respira ma questo bosco mi è particolarmente piaciuto.
Passiamo prima dalla Chiesa di San Martino (con annessa osteria) dove si potrebbe poltrire per ore a guardare il panorama e crogiolarsi al sole, poi traversiamo sotto le rocce della Rocca dell'Orera e scendiamo a Finalborgo, bellissimo borgo medievale dove è in corso una gara di corsa in montagna.
Proseguiamo lungo la strada acciotolata che transita da Castel San Giovanni e poi riusciamo a passare attraverso Castel Gavone, che oggi troviamo aperto essendo parte del percorso di gara. Raggiunte le case di Perti, iniziamo la salita verso il Bric della Croce, punto più alto della Rocca di Perti, famosa falesia dove infatti scorgiamo alcuni climber impegnati in varie vie di arrampicata.
Schivando numerosi concorrenti della gara giungiamo in vetta e dopo la meritata pausa, continuiamo a seguire il sentiero "VP" (Via del Purchin) che scende su sentiero moderatamente ripido. Arrivati a Cianassi, proseguiamo sempre verso nord, facendo un ampio giro per raggiungere Pian Marino. Successivamente ad un incrocio, imbocchiamo il sentiero che sale sulla sinistra (che non ci sembrava segnalato ma più avanti sono presenti i segnavia del sentiero "Ermanno Fossati") e risaliamo fino alla Grotta Pollera per poi transitare "sopra e sotto" alcune pareti rocciose e scendere a San Bernardo e poi alla Chiesa dei 5 Campanili.
Da qui, praticamente sempre su sentiero, si riesce a tornare a Finalborgo, dove una sosta focaccia-farinata non ce la toglie nessuno. Imboccata la mulattiera napoleonica e saliti in "quota", ci facciamo tentare da un sentierino che si inoltra nel bosco e sembra portare sulla vetta del Monte Caprazoppa che in effetti raggiungiamo solo grazie alle mappe presenti sul gps ... altrimenti sarebbe stato complicato districarsi tra le varie tracce non segnate sulla cartina.
Molte di queste tracce sembrano essere percorsi usati dalle mountain bike, ma l'assenza di segnali rende difficoltoso l'orientamento per i "non-local". In ogni modo riusciamo a tornare su percorsi noti e rientrare a Borgio Verezzi, contenti anche di questa ultima piccola variante che ha reso la parte finale del percorso un pochino più interessante.
P.S.: volendo, ci sono più possibilità per "tagliare" e accorciare il giro per diminuire il dislivello ma soprattutto lo sviluppo.
Con Manuela arriviamo a Borgio Verezzi in una splendida giornata di sole e di pace. Ci inoltriamo nel bosco del Monte Caprazoppa (che al ritorno non mi esimerò dal salire ... con un nome così!) in un dedalo di sentieri più o meno segnati: meglio portarsi una buona cartina o avere le idee chiare su quale simbolo seguire.
Sarà l'impatto dei colori dopo le tante gite sulla neve, sarà l'ottima temperatura primaverile, sarà il clima di serenità che si respira ma questo bosco mi è particolarmente piaciuto.
Passiamo prima dalla Chiesa di San Martino (con annessa osteria) dove si potrebbe poltrire per ore a guardare il panorama e crogiolarsi al sole, poi traversiamo sotto le rocce della Rocca dell'Orera e scendiamo a Finalborgo, bellissimo borgo medievale dove è in corso una gara di corsa in montagna.
Proseguiamo lungo la strada acciotolata che transita da Castel San Giovanni e poi riusciamo a passare attraverso Castel Gavone, che oggi troviamo aperto essendo parte del percorso di gara. Raggiunte le case di Perti, iniziamo la salita verso il Bric della Croce, punto più alto della Rocca di Perti, famosa falesia dove infatti scorgiamo alcuni climber impegnati in varie vie di arrampicata.
Schivando numerosi concorrenti della gara giungiamo in vetta e dopo la meritata pausa, continuiamo a seguire il sentiero "VP" (Via del Purchin) che scende su sentiero moderatamente ripido. Arrivati a Cianassi, proseguiamo sempre verso nord, facendo un ampio giro per raggiungere Pian Marino. Successivamente ad un incrocio, imbocchiamo il sentiero che sale sulla sinistra (che non ci sembrava segnalato ma più avanti sono presenti i segnavia del sentiero "Ermanno Fossati") e risaliamo fino alla Grotta Pollera per poi transitare "sopra e sotto" alcune pareti rocciose e scendere a San Bernardo e poi alla Chiesa dei 5 Campanili.
Da qui, praticamente sempre su sentiero, si riesce a tornare a Finalborgo, dove una sosta focaccia-farinata non ce la toglie nessuno. Imboccata la mulattiera napoleonica e saliti in "quota", ci facciamo tentare da un sentierino che si inoltra nel bosco e sembra portare sulla vetta del Monte Caprazoppa che in effetti raggiungiamo solo grazie alle mappe presenti sul gps ... altrimenti sarebbe stato complicato districarsi tra le varie tracce non segnate sulla cartina.
Molte di queste tracce sembrano essere percorsi usati dalle mountain bike, ma l'assenza di segnali rende difficoltoso l'orientamento per i "non-local". In ogni modo riusciamo a tornare su percorsi noti e rientrare a Borgio Verezzi, contenti anche di questa ultima piccola variante che ha reso la parte finale del percorso un pochino più interessante.
P.S.: volendo, ci sono più possibilità per "tagliare" e accorciare il giro per diminuire il dislivello ma soprattutto lo sviluppo.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (9)