Kurzbericht 

Monte Bregagno da Monti di Breglia


Publiziert von Angelo63 , 24. Januar 2017 um 22:22.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Januar 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1150 m
Strecke:Parcheggio Monti di Breglia - S. Amate - Bregagnino - Monte Bregagno - Bregagnino - Forcoletta - Rifugio Menaggio - Parcheggio Monti di Breglia
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Strada Statale Regina del lago di Como fino all'uscita della galleria per Menaggio. Seguire le indicazioni per salire a Plesio e quindi a Breglia. Dal paese salire in direzione dei Monti di Breglia dove al termine della strada asfaltata, solo in alcuni brevi tratti sterrata, c'è un comodo parcheggio.

Per questa prima uscita dell’anno, in assenza dei miei abituali compagni di escursione, contatto Enrico che, guarda caso, mi dice di avere in programma la stessa meta che avevo in mente: il Bregagno, dove ci sono già stato 2 volte e sono sempre rimasto soddisfatto per le bellissime visuali sul lago che si ammirano lungo tutto il percorso.
Ci ritroviamo di buon ora dalle parti di Como per percorrere il resto della strada assieme. I nostri timori di una giornata disturbata dal forte vento, come annunciato dalle previsioni meteo, sembrano svanire lungo il tragitto verso Menaggio. Seguiamo le indicazioni per salire a Plesio e poi sino a Breglia. Qui arriviamo prestissimo, non troviamo aperto nemmeno l’albergo dove poter fare una sosta caffè prima di iniziare a camminare. Ridiscendiamo alla frazione sottostante dove un bar è invece già aperto. Lo so, Enrico vorrebbe partire da Breglia, che per arrivare al Bregagno sono circa 1.400 metri di dislivello, ma francamente dopo un mese di sosta e i bagordi natalizi non sono poi tanto certo di riuscire a farcela; sono preoccupato soprattutto per la lunga discesa.
Convinco così Enrico a raggiungere in auto la località Monti di Breglia, così da poter partire ad una altitudine superiore. Durante il tragitto abbiamo anche la fortuna di vedere, ai margini della strada, due cerbiatti che in un battibaleno fuggono nel bosco. Arrivati a Monti di Breglia, considerato il tutto sommato accettabile stato della strada, ci portiamo con l’auto sino al parcheggio posto sopra ai Monti di Breglia. Non potevo essere più soddisfatto.
 
Alle 8.20 ci mettiamo in cammino. Non c’è vento e il sole, da poco sbucato alle spalle della Grigna, illumina le pendici della Grona. Risaliamo nel rado bosco il ripido sentiero sterrato che in alcuni punti taglia una più ampia mulattiera. In 30 minuti raggiungiamo un bivio che riporta, sulla sinistra, le indicazioni per il rifugio Menaggio. Noi proseguiamo dritti sapendo che, se il programma sarà rispettato, sbucheremo da quel sentiero lungo la via del ritorno. Alle nostre spalle si ammira già la vista del promontorio spartiacque di Bellagio. L’assenza da tempo di precipitazioni ci permette un passaggio sicuro lungo il temuto traverso, assolutamente sconsigliato in presenza di neve. Risaliamo l’ultimo tratto di crinale esposto per arrivare alla chiesetta di S. Amate (o San Mamete, come riportato in alcune indicazioni) quando sono da poco passate le 9.30. Qui facciamo una sosta di una quindicina di minuti per fare foto ad ogni angolazione anche se ora qualche folata di vento ci ricorda quelle che invece erano le previsioni. Un signore, già in discesa dal Bregagnino, ci dice infatti che lassù tira una bella arietta e non è possibile sostare per molto tempo.
Decisi a continuare la salita, sperando nella clemenza di Eolo, ci rimettiamo in marcia. Percorriamo il crinale erboso, a tratti ripido, con alcune brevi soste per ammirare, alla nostra destra, il lago in tutta la sua ampiezza. Siamo posti proprio di fronte alla punta di Dervio ma la vista, sia a nord che a sud lungo il ramo che scende verso Lecco, è veramente spaziosa. Per non parlare delle cime delle montagne, sia quelle vicine ad Oriente che quelle più lontane alla nostra sinistra dove svetta il Rosa e quella puntina, posta poco più a nord, che è il Cervino.
Alle 10.30 raggiungo la sommità del Bregagnino e decido di fermarmi qualche minuto in attesa di Enrico. Qui il vento rinforza decisamente tanto che faccio anche fatica ad indossare un giubbino. Enrico mi raggiunge e mi fa cenno che prosegue per evitare di raffreddarsi. Mi rimetto in cammino  e lo seguo a breve distanza. Lungo il tratto di discesa che separa il Bregagnino dall’ultimo ripido tratto verso il Bregagno il vento si fa sentire decisamente. Allungo il passo nella speranza di portami rapidamente al riparo, sotto il pendio esposto a sud. Così è, in effetti, ed ora la situazione sembra migliorare. Enrico è poco dietro di me ed incontrando due escursionisti che stanno scendendo dalla vetta decide di fermarsi lì, al sole ed al riparo dal vento. Io proseguo e raggiungo un ultimo ometto di pietra dove, svoltando leggermente a sinistra, si può finalmente vedere il caratteristico crocefisso in cima al Bregagno. Il vento va e viene in continuazione mentre ammiro la bellissima visuale sull’alto lago con la caratteristica rientranza del lago di Piona. Non si può però indugiare troppo. Raggiungo l’ampia vetta del Bregagno quando sono le 11.30. Percorsi 6 km in 2h20m di marcia e 50m di soste. L’ultimo tratto e la sosta sotto il Cristo di vetta sono veramente sferzati dal vento. Sosto solo una decina di minuti per le foto al paesaggio circostante ed una foto di vetta con autoscatto, visto che non c’è nessun altro in cima, e riparto per scendere e raggiungere Enrico. Nel frattempo incrocio qualcuno sta percorrendo l’ultimo tratto in salita.
Appena raggiunto il pendio esposto a sud la situazione cambia decisamente, il vento da nord qui non da fastidio. Raggiungo Enrico che mi dice aver tentato di affrontare l’ultimo tratto ma di aver desistito per alcune forti raffiche. Decidiamo di rimetterci in marcia per la discesa. Alle 12.30 siamo al Bregagnino ed anche qui in effetti, sul pendio esposto a sud, si potrebbe sostare come stanno facendo alcuni escursionisti che probabilmente hanno desistito dal proseguire lungo il percorso. Decidiamo però di effettuare la nostra sosta pranzo al riparo dal vento, sfruttando le mura della chiesetta di S. Amate, dove arrivo alle 13.05. Enrico mi precede di almeno 5 minuti ma lui, rispetto a me, lungo la discesa vola come il vento.
Anche qui non si può stare troppo esposti al vento. Troviamo riparo sulle seppur fredde panche di pietra interne e pranziamo. In alternativa si può stare al sole, appoggiati alle mura della chiesetta, al riparo dal vento che scende da nord.
Alle 13.50 riprendiamo il cammino per seguire la bella cresta in direzione della Forcoletta dove arriviamo in circa 20 minuti. Siamo proprio sotto le pendici della Grona ma siamo già all’ombra e pertanto decidiamo di scendere in direzione del sottostante, già ben visibile, rifugio Menaggio.
Alle 14.45 raggiungiamo il rifugio e ci sediamo sulle sedie esterne, ben al riparo dal vento, con meravigliosa vista sul lago e sulle Grigne. Sostiamo una buona mezzora prima di rimetterci in cammino e raggiungere l’auto al parcheggio quando sono le 15.50.
 
Appagante escursione con bellissime ed ampie vedute sul lago di Como. La competenza di Enrico nel descrivere aneddoti sul percorso e un po’ su tutte le cime visibili all’orizzonte rende ancora più soddisfacente la giornata trascorsa sulle nostre amate montagne.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 12,8;
Tempo marcia: 4h30m;
Tempo sosta: 3h;
Ascesa: mt. 1.150 circa;
Velocità media in marcia: 2,8 km/h;
Velocità media totale: 1,7 km/h.

Tourengänger: Angelo63


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