Monte Isola
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Una gita adatta a tutti - anzi, come da citazione di Luciano: belli e brutti! .....E stavolta ci stanno pure i distratti!
A proposito di belli ....nel piccolo e accogliente ristoro del santuario della Ceriola abbiamo incontrato (...comunque non per caso!.....) Menek e Rosa.
A proposito di distratti: ho dimenticato la macchina fotografica a casa! In qs. caso il telefonino è stato utile, anche per scattare qualche foto. E poi ci sono sempre altri partecipanti che hanno fotografato!
Baci e abbracci, qualche chiacchierata in compagnia,qualche minch......, giusto per non annoiarsi, anche un buon cikketto di Sgnape...... Alla fine con


MONTISOLA: un escursione “per tutti”, con spunti di interesse paesaggistico, panoramico e ambientale.
MontIsola, situata quasi al centro del lago di Iseo, con la sua superficie di poco meno di 5 Km quadrati e un perimetro di 9 Km, è la più grande isola lacustre non solo di Italia ma anche dell’Europa centro-meridionale: solamente in Scandinavia troviamo infatti isole di lago più grandi, ma è Montisola che mantiene il primato europeo come altitudine, in quanto nessuna di quelle scandinave raggiunge i 600 metri.
Geologicamente parlando, l’isola è caratterizzata da calcari e dolomie che si concentrano per appunto su circa 600m d’altezza, e che danno origine a pendii più scoscesi sul versante bresciano e a pendenze invece più dolci e coltivate sul lato bergamasco.
Nell’antichità l’isola era completamente boscosa e possedeva un tempio pagano sulla sua sommità (dedicato alla dea Iside......Da qui il nome Montisola, sembra); successivamente, nel V secolo d.C., fu cristianizzata dal Vescovo bresciano San Vigilio. Luogo di possedimenti monastici rurali, intorno all’anno Mille vide dapprima nascere borghi agricoli nelle posizioni più elevate e, in epoca successiva, borghi di pescatori lungo la costa.
L’isola è un’oasi di verde e di silenzio, dove non circolano auto ma solo qualche motociclo dei residenti e dei minibus che collegano i caratteristici villaggi, dove risiedono i suoi 1900 abitanti, suddivisi in diverse frazioni a formare, attualmente, un unico Comune. La sensazione qui a Montisola è quella dunque di trovarsi in un’altra epoca o in un luogo dove i tempi sono ancora dettati dalla natura e dal clima.
Il Santuario della Madonna della Ceriola, posto a quota 599metri s.l.m., ne rappresenta l’apice, mentre i centri più importanti sono Siviano e Peschiera Maraglio. L’isolotto di Loreto a nord e quello di S. Paolo a sud ne completano il complesso insulare. Ma i centri abitati di Montisola non concedono spazio solo al pittoresco: sull’isola si è sempre lavorato, e tanto. Nel medioevo l’“ora et labora” del Monastero bresciano di Santa Giulia aleggiava sul lavoro nei campi, tra foraggio, cereali, olivi e vite. Poi nel Quattrocento arrivò “Venessia”, e prese il sopravvento la pesca e il suo indotto, e la costruzione delle barche in legno.
Oggi si pesca poco, ma fino agli anni Settanta Montisola è stato uno dei maggiori produttori mondiali di reti da pesca. In passato le reti venivano intrecciate nelle case o sulle piazze. Soprattutto le donne conoscevano i segreti di cotone, canapa e lino, e sugli “scagnini” (i seggiolini, in “laghèe”) si arrotolavano i “barteèi” (le nasse), pronte per la vendita a Siviano, Peschiera Maraglio e Carzano. Poi le macchine sono arrivate logicamente anche qui, e a resistere sono rimasti diversi laboratori artigianali soprattutto a Peschiera Maraglio, dove si producono sopraffine reti per porte da calcio
E quindi a Montisola! Territorio molto alla" ribalta" (!) quest'anno.... Ma noi abbiamo deciso di andarci fuori dal periodo incasinato delle passerelle galleggianti e fuori anche dal periodo di maggior turismo. Apposta per assaporarci in discrezione la bellezza di quest'isola, che più o meno riusciamo a percorrere in lungo e in largo (e sicuramente più dell'altra volta in cui ci sono stata, sempre con una gita CAI, oltre 10 anni fà...... Ma allora non ero capogita e non decidevo il tracciato!.....).
E per l'occasione, oltre agli oltre 20 partecipanti all'escursione, che rivedo volentierissimo......ma xchè non combinare con qualche personaggino HIKR che è comodo a bazzicare da quelle parti!?!?!
Ecco comunque il nostro itinerario di domenica: partiamo da Peschiera Maraglio (mt. 205 slm), che raggiungiamo in traghetto da Sulzano. Da Peschiera Maraglio percorriamo la costa est lungo il sentiero...... "Menek" (!) (così soprannominato xchè me l'ha suggerito lui, giusto un'ora prima di partire! Sulle carte non è segnato, se non su quelle esposte nei pannelli direttamente sull'isola..... Grande il nostro Domenico!), e raggiungiamo l’abitato di Carzano (altro possibile punto di attracco per l’isola, partendo da Sale Marasino). Da Carzano raggiungiamo Novale, dove è ospitata la residenza quattrocentesca del vescovo Morosini, e da qui, addentrandoci verso l’interno dell’isola, raggiungiamo dapprima le minuscole frazioni di Olzano, Masse ( un antico agglomerato di case e cortili di rustica bellezza) e Cure (a mt. 466 slm costituisce la frazione abitata più elevata dell’isola) per poi arrivare, proseguendo lungo una mulattiera nella cui parte terminale è presente una via crucis con caratteristiche cappelle, all’apice dell’isola dove, sin dal XIII secolo, si appoggia su uno spuntone roccioso il Santuario della Madonna della Ceriola. Qui ci fermiamo per la nostra pausa pranzo alla Casa del Pellegrino (e..... grazie sig. Luigi per la stufa accesa!!!!!!!!!!).
Alla ripresa del nostro cammino ridiscendiamo dapprima a Cure, ma per altra mulattierra, e poi ci spostiamo dapprima verso Siviano (mt. 253 slm - capoluogo dell’Isola, caratterizzato da una struttura urbana sostanzialmente medievale, sottolineata dalla Torre Martinengo ed arricchita da dimore nobiliari di epoca successiva) e poi verso la piccola frazione di Porto, dove facciamo pure una deviazione spiaggia. L’escursione poi prosegue in piano lungo la strada che porta a Sinchignano e Menzino, ammirrando la Rocca Martinengo. Proseguiamo per Sensole (mt. 189 slm - minuscola località con limoni e mimose, avvolta da un bosco di ulivi), da dove è possibile ammirare l’Isoletta di San Paolo (un tempo sede di un monastero....Qui transitavano i ponti gallegianti di questa estate!), e oltre, costeggiando il lato sud dell’isola, caratterizzato da una pittoresca e luminosa strada costiera tra gli ulivi. E infine riraggiungiamo Peschiera Maraglio, da dove riprendiamo il traghetto verso Sulzano.
Giornata piacevolissima e trascorsa in ottima compagnia.
Peccato solo che Silvia


Oggi doveva essere un giornata di riposo, di quelle che ti svacchi sul divano e ti crogioli nel dolce far nulla; ma invece no, alla fine è venuta fuori questa breve camminata nella vicina Montisola, dove abbiamo incontrato diversi amici hikriani e diversi escursionisti del Cai di Brugherio, luogo dove il buon Fra e affini dominano indiscussi. :)))
E così ci teniamo in contatto telefonicamente, perché loro partiranno prima facendo un giro ben più lungo del nostro, noi oggi come semplici gitanti domenicali, ci faremo trovare al posto di ristoro posizionato adiacente il Santuario della Madonna della Ceriola.
Mentre io e Rosa rossa ci stiamo bellamente abbuffando attaccati alla stufa, visto che siamo arrivati in anticipo sulla tabella di marcia, ecco che ad un certo punto la porta d’entrata si apre, e come uno Scoiattolo curioso che ti guarda dall’alto di un Abete, la faccia di
Francesco si palesa roteando i bulbi oculari, mentre quella simpatica e chiassosa canaglia di
Chiara sa già dove puntare il suo sguardo… Ciao Dome!!!
Ma le sorprese sono dietro l’angolo, dopo il resto del gruppone Brugherio City che entra spedito a piè pari, altre due persone mi sembra di riconoscerle… e si… Ciao Fausto! E ciao Ewuska! Che bella sorpresa!!!
Dopo i dovuti convenevoli, si ritorna al tavolo per continuare a sbranare ciò che sulla tavola è rimasto, ma proprio quello che è rimasto mi vien da dire, con Francesco vicino di gomito è difficile riuscire a recuperare qualcosa che ti possa nutrire, e non sto esagerando con lo sputtanamento.
E così dopo aver ingurgitato l’impossibile, il buon Fra ci ha deliziato con la sua personale armonica a bocca, quattro sonate buttate giù a babbo morto ma cariche di un intenso calore, un bel sentir accompagnato dalla mitica ed immancabile torta di Ewuska.
E poi si riparte… tutti assieme sino a Cure dove ci arriviamo in 10 minuti di cammino, poi ci dividiamo, il gruppone Cai si dirige verso Siviano, mentre io e Rosa pieghiamo morbidamente verso Peschiera Maraglio dove il traghetto per Sulzano ora è ricolmo di turisti.
P.s. Grazie per la bella compagnia, e chissà che alcuni progetti discussi a tavola vadano in porto…
Nota 1): Eric for Brugherio…
BRUGHERIO.
Rinuncio al perbenismo e faccio il mio adulterio,
ma senza il mio “cappuccio” mi becco un bel batterio,
è meglio rigar dritto schivando il putiferio.
Brugherio,
il gruppo con Francesco è proprio deleterio,
fortuna che c’è Chiara che porta refrigerio,
ma Fausto è lì davanti che viaggia a cazz’imperio.
Brugherio,
dal Lago esce l’Oglio e non il Fiume Serio,
non passa da Milano e manco da Macherio,
aprite quelle orecchie che parlo con criterio.
Camminare sulle acque è il mio grande desiderio, e in fondo mi domando: che cazzo di Brugherio?
A’ la prochaine! Menek und Rosa
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