Monte Isola: anello al Santuario Madonna della Ceriola
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Un’escursione sull’isola lacustre più grande d’Italia e, se ben ricordo anche fra le maggiori a livello europeo. Monte Isola (o Montisola, secondo alcune dizioni) è un vero e proprio monte in mezzo al Sebino (meglio noto come Lago d’Iseo), ha una circonferenza di circa 9 chilometri, e una superficie di 4,5 chilometri quadrati con 12 caratteristici borghi, ha un’altezza massima di circa 600 metri, che corrisponde al punto sul quale sorge il Santuario della Madonna della Ceriola e in precedenza, in epoca romana, un tempio pagano.
L’escursione qui descritta, che ha come meta principale il Santuario, percorre un anello sul versante orientale del monte.
LOCALITA' DI PARTENZA. Peschiera Maraglio (m 190), che si raggiunge in battello da Sulzano.
ATTREZZATURA.
Si può affrontare leggeri: basta un’attrezzatura base da bassa quota: qualche indumento per proteggersi dal freddo, un guscio per ripararsi da vento e pioggia (non si sa mai) e poco altro. Si può affrontare anche con scarpe basse, ma pur sempre da escursionismo.
DIFFICOLTÀ.
T1 (T, usando la classificazione CAI). Si percorrono prevalentemente mulattiere e larghi sentieri; tratti di stradine, anche pavimentate, e qualche tratto di sentiero ben tracciato. Il tratto più impegnativo, ma nulla di particolare e breve, è la prima parte della discesa, dopo il santuario.
QUOTA MASSIMA: m 610, al Santuario della Madonna della Ceriola, che coincide con la cima di Monte Isola.
QUOTA MINIMA: m 190, al pontile di Peschiera Maraglio.
SVILUPPO: km 9,7.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 03:40.
TEMPI PARZIALI:
DESCRIZIONE PERCORSO.
Sbarcati dal battello, si svolta a sinistra e si percorre il lungolago fino ad una piazzetta dove si gira a destra imboccando un viottolo che si addentra nel borgo, attraversato il quale si sbuca su una strada asfaltata. Basta attraversarla, perché, seguendo le indicazioni di un cartello segnaletico, si prende subito il sentiero n. 2 che inizia sul lato opposto che inizia a salire nel bosco. Poco oltre, si ignora il sentiero (n. 1) che si stacca sulla sinistra e si prosegue per un lungo tratto in falsopiano, parallelo alla costa orientale, fino a raggiungere Olzano (m 350): tipico borgo rurale di origine medioevale che si sviluppo intorno ad una piazzetta.
Attraversato l’abitato, ci si dirige in direzione sud lungo la stradina asfaltata, che presto si abbandona per un sentiero che si diparte sulla sinistra e sale nel bosco. Transitando per Il pozzo di Masse (essenziale per l’approvvigionamento idrico-potabile fino agli anni ‘50 del secolo scorso, quando fu realizzato l’acquedotto pubblico; nei pressi c’è una stele votiva), si raggiunge l’antico borgo di Masse (m 405), quello meglio conservato. Si attraverso l’abitato in edifici in pietra affacciati su cortili interni per giungere in una piazzetta dominata dalla quattrocentesca chiesa, per poi proseguire lungo la stradina che si dirige in direzione sud-sudest. Arrivati nei pressi di Cure, svoltando a sinistra, ci si immette sulla stradina che porta al Santuario della Madonna della Ceriola (m 610). Siamo nel punto più elevato di Monte Isola e il panorama è considerevole a 360°.
Il Santuario fu edificato nel XIII secolo, e ricostruito nel XVI, sui resti di un’antica chiesa del V secolo che, a sua volta, era stata costruita sulle rovine di un tempio pagano.
La chiesa, segnalata su documenti del 1410, fu la prima parrocchiale dell’isola, col nome di Santa Maria de Curis, Il nome Ceriola sembrerebbe derivare dal legno (un ceppo di cerro) sul quale è stata scolpita l’effige della Madonna. La statua lignea, alta 90 centimetri e scolpita nel XII secolo, raffigurava la Madonna seduta, con un ampio manto e in braccio il bambino; successivamente venne aggiunto l’attuale trono. La chiesa custodisce altre interessanti opere d’arte.
Dal santuario si prosegue in direzione sud su un sentiero un po’ accidentato e ripido fino ad una piazzola per l’elisoccorso dove, descritta una esse ed entrati nel bosco, spiana e porta ad una radura con alcuni edifici. Qui il sentiero si trasforma in una stretta stradina che si segue fino al borgo di Cure (m 490). Visitato il borgo (meno caratteristico dei precedenti), si ritorna sui propri passi per riportarsi all’inizio dell’abitato dove, al bivio, si prose a destra per la mulattiera, a tratti fiancheggiata da muretti a secco sul lato a valle, che inizialmente in dolce pendenza poi, una volta nel bosco, con pendenza più decisa, riporta ad incrociare la strada asfaltata che delimita a monte di Pesciera Maraglio. Attraversata la strada, discendendo gli angusti vicoli dell’abitato, si raggiunge il lungolago.
METEO.
Cielo sereno con qualche velatura che è aumentata nel pomeriggio. Calma di vento; leggera brezza al santuario. Temperatura alla partenza 16°, al santuario 17°, al termine 18°.
FREQUENTAZIONE.
Tanta gente a Peschiera e al Santuario, pressoché deserto il resto dell’itinerario.
COMPAGNI: Andrea, Manuela e Paolo.
L’escursione qui descritta, che ha come meta principale il Santuario, percorre un anello sul versante orientale del monte.
LOCALITA' DI PARTENZA. Peschiera Maraglio (m 190), che si raggiunge in battello da Sulzano.
ATTREZZATURA.
Si può affrontare leggeri: basta un’attrezzatura base da bassa quota: qualche indumento per proteggersi dal freddo, un guscio per ripararsi da vento e pioggia (non si sa mai) e poco altro. Si può affrontare anche con scarpe basse, ma pur sempre da escursionismo.
DIFFICOLTÀ.
T1 (T, usando la classificazione CAI). Si percorrono prevalentemente mulattiere e larghi sentieri; tratti di stradine, anche pavimentate, e qualche tratto di sentiero ben tracciato. Il tratto più impegnativo, ma nulla di particolare e breve, è la prima parte della discesa, dopo il santuario.
QUOTA MASSIMA: m 610, al Santuario della Madonna della Ceriola, che coincide con la cima di Monte Isola.
QUOTA MINIMA: m 190, al pontile di Peschiera Maraglio.
SVILUPPO: km 9,7.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 03:40.
TEMPI PARZIALI:
da | Peschiera Maraglio | a | Olzano: | ore 01:15; |
da | Olzano | a | Masse: | 15 minuti; |
da | Masse | al | bivio per Cure: | 25 minuti; |
dal | bivio | a | Santuario: | 25 minuti; |
dal | Santuario | a | Cure: | 30 minuti; |
da | Cure | a | Peschiera Maraglio | 50 minuti. |
DESCRIZIONE PERCORSO.
Sbarcati dal battello, si svolta a sinistra e si percorre il lungolago fino ad una piazzetta dove si gira a destra imboccando un viottolo che si addentra nel borgo, attraversato il quale si sbuca su una strada asfaltata. Basta attraversarla, perché, seguendo le indicazioni di un cartello segnaletico, si prende subito il sentiero n. 2 che inizia sul lato opposto che inizia a salire nel bosco. Poco oltre, si ignora il sentiero (n. 1) che si stacca sulla sinistra e si prosegue per un lungo tratto in falsopiano, parallelo alla costa orientale, fino a raggiungere Olzano (m 350): tipico borgo rurale di origine medioevale che si sviluppo intorno ad una piazzetta.
Attraversato l’abitato, ci si dirige in direzione sud lungo la stradina asfaltata, che presto si abbandona per un sentiero che si diparte sulla sinistra e sale nel bosco. Transitando per Il pozzo di Masse (essenziale per l’approvvigionamento idrico-potabile fino agli anni ‘50 del secolo scorso, quando fu realizzato l’acquedotto pubblico; nei pressi c’è una stele votiva), si raggiunge l’antico borgo di Masse (m 405), quello meglio conservato. Si attraverso l’abitato in edifici in pietra affacciati su cortili interni per giungere in una piazzetta dominata dalla quattrocentesca chiesa, per poi proseguire lungo la stradina che si dirige in direzione sud-sudest. Arrivati nei pressi di Cure, svoltando a sinistra, ci si immette sulla stradina che porta al Santuario della Madonna della Ceriola (m 610). Siamo nel punto più elevato di Monte Isola e il panorama è considerevole a 360°.
Il Santuario fu edificato nel XIII secolo, e ricostruito nel XVI, sui resti di un’antica chiesa del V secolo che, a sua volta, era stata costruita sulle rovine di un tempio pagano.
La chiesa, segnalata su documenti del 1410, fu la prima parrocchiale dell’isola, col nome di Santa Maria de Curis, Il nome Ceriola sembrerebbe derivare dal legno (un ceppo di cerro) sul quale è stata scolpita l’effige della Madonna. La statua lignea, alta 90 centimetri e scolpita nel XII secolo, raffigurava la Madonna seduta, con un ampio manto e in braccio il bambino; successivamente venne aggiunto l’attuale trono. La chiesa custodisce altre interessanti opere d’arte.
Dal santuario si prosegue in direzione sud su un sentiero un po’ accidentato e ripido fino ad una piazzola per l’elisoccorso dove, descritta una esse ed entrati nel bosco, spiana e porta ad una radura con alcuni edifici. Qui il sentiero si trasforma in una stretta stradina che si segue fino al borgo di Cure (m 490). Visitato il borgo (meno caratteristico dei precedenti), si ritorna sui propri passi per riportarsi all’inizio dell’abitato dove, al bivio, si prose a destra per la mulattiera, a tratti fiancheggiata da muretti a secco sul lato a valle, che inizialmente in dolce pendenza poi, una volta nel bosco, con pendenza più decisa, riporta ad incrociare la strada asfaltata che delimita a monte di Pesciera Maraglio. Attraversata la strada, discendendo gli angusti vicoli dell’abitato, si raggiunge il lungolago.
METEO.
Cielo sereno con qualche velatura che è aumentata nel pomeriggio. Calma di vento; leggera brezza al santuario. Temperatura alla partenza 16°, al santuario 17°, al termine 18°.
FREQUENTAZIONE.
Tanta gente a Peschiera e al Santuario, pressoché deserto il resto dell’itinerario.
COMPAGNI: Andrea, Manuela e Paolo.
Tourengänger:
Alberto C.

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