Alpe Brasco
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In Valmasino, per salire al Rifugio Gianetti, tutti gli escursionisti/alpinisti partono dai Bagni: è comodo, logico ed evidente. Però - quando ancora non esisteva la strada carrozzabile e il Rifugio Gianetti si chiamava Capanna Badile - esisteva anche la possibilità di partire direttamente da S.Martino: questa breve escursione ripercorre tale tracciato, ancora riconoscibile e segnalato, anche se ormai del tutto obsoleto per la sua funzione originaria.
Globalmente è in buone condizioni di percorribilità, talora esposto e - nei canaloni che si attraversano - soggetto a caduta di pietre.
Dal parcheggio della Bregolana si sale ad imboccare la pista forestale per la Val di Mello e la si percorre in piano per qualche centinaio di metri; facendo attenzione, si noterà sulla sinistra un ampio imbocco di sentiero segnalato con bandierine CAI: più in alto, su di un masso, una targhetta gialla del "Sentiero Life" conferma la direzione. Il sentiero, molto ripido e sassoso, sale a risvolte nel fitto bosco ceduo; portatosi in quota, inizia un lungo traverso parallelo al fondovalle dei Bagni. Uscendo in una radura al bordo di un canalone, si incontra una balma costruita al riparo di un enorme masso di granito, che funziona tuttora da riparo notturno per le capre: la presenza di un passaggio d'aria ("canna fumaria") nella parte alta dell'interno indica però un più antico uso umano. Si prosegue in traverso, il sentiero - ormai poco praticato e mantenuto - tende a scivolare a valle e in alcune posizioni è molto esposto, anche se la presenza di folto cespugliame attenua l'effetto psicologico. Rapidamente si raggiunge il limitato terrazzo erboso dell'Alpe Brasco: ormai solo i ruderi dei muri perimetrali delle baite indicano la presenza abitativa in questa stazione intermedia di monticazione. Il tragitto prosegue tendendo all'ingresso nel solco della Val Porcellizzo: il bosco di conifere si fa più scuro e umido, si alterna ancora qualche salita alla preponderante discesa; si oltrepassa un'ampia area di disbosco a raso con messa in opera di una vistosa teleferica temporanea e si scende all'Alpe Corte Vecchia. A pochi passi dalle due baite si intercetta il sentiero tradizionale per il Rifugio Gianetti: si segue in discesa verso sinistra l'ampia traccia raggiungendo velocemente la spianata delle terme dei Bagni del Masino. Volendo evitare - almeno inizialmente - l'asfalto della carrozzabile, al ponte presso il passaggio sospeso dell'albergo, si prosegue diritto andando a percorrere la cosiddetta "strada vecchia", attualmente pista forestale. Facendo attenzione a segni di vernice sulla strada (indicazioni per il percorso di un paio di gare di trail running), si possono seguire varie scorciatoie fra i tornanti della provinciale: arrivati al rettilineo della Bregolana, si è ormai in vista del punto di partenza.
Globalmente è in buone condizioni di percorribilità, talora esposto e - nei canaloni che si attraversano - soggetto a caduta di pietre.
Dal parcheggio della Bregolana si sale ad imboccare la pista forestale per la Val di Mello e la si percorre in piano per qualche centinaio di metri; facendo attenzione, si noterà sulla sinistra un ampio imbocco di sentiero segnalato con bandierine CAI: più in alto, su di un masso, una targhetta gialla del "Sentiero Life" conferma la direzione. Il sentiero, molto ripido e sassoso, sale a risvolte nel fitto bosco ceduo; portatosi in quota, inizia un lungo traverso parallelo al fondovalle dei Bagni. Uscendo in una radura al bordo di un canalone, si incontra una balma costruita al riparo di un enorme masso di granito, che funziona tuttora da riparo notturno per le capre: la presenza di un passaggio d'aria ("canna fumaria") nella parte alta dell'interno indica però un più antico uso umano. Si prosegue in traverso, il sentiero - ormai poco praticato e mantenuto - tende a scivolare a valle e in alcune posizioni è molto esposto, anche se la presenza di folto cespugliame attenua l'effetto psicologico. Rapidamente si raggiunge il limitato terrazzo erboso dell'Alpe Brasco: ormai solo i ruderi dei muri perimetrali delle baite indicano la presenza abitativa in questa stazione intermedia di monticazione. Il tragitto prosegue tendendo all'ingresso nel solco della Val Porcellizzo: il bosco di conifere si fa più scuro e umido, si alterna ancora qualche salita alla preponderante discesa; si oltrepassa un'ampia area di disbosco a raso con messa in opera di una vistosa teleferica temporanea e si scende all'Alpe Corte Vecchia. A pochi passi dalle due baite si intercetta il sentiero tradizionale per il Rifugio Gianetti: si segue in discesa verso sinistra l'ampia traccia raggiungendo velocemente la spianata delle terme dei Bagni del Masino. Volendo evitare - almeno inizialmente - l'asfalto della carrozzabile, al ponte presso il passaggio sospeso dell'albergo, si prosegue diritto andando a percorrere la cosiddetta "strada vecchia", attualmente pista forestale. Facendo attenzione a segni di vernice sulla strada (indicazioni per il percorso di un paio di gare di trail running), si possono seguire varie scorciatoie fra i tornanti della provinciale: arrivati al rettilineo della Bregolana, si è ormai in vista del punto di partenza.
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