Elferhütte (2080 m) e Pinnistal


Publiziert von siso , 25. September 2016 um 19:30.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Stubaier Alpen
Tour Datum: 9 September 2016
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: A 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 383 m
Abstieg: 1160 m
Strecke:Bergstation Elfer (1794 m) – Elferhütte (1980 m) – Karalm (1737 m) – Pinnisalm (1560 m) – Issenangeralm (1366 m) – Herzebener Almwirt (1338 m) – Neder (975 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dalla Svizzera: Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg –A14 –A12 – Innsbruck – A13 – Wipptal – Stubaital – Neustift – Stazione di partenza della funivia Elfer (993 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Elferhütte (2080 m).
Kartennummer:Extra Tourenkarte Stubaital, Kompass. 1:35000; Wanderkarte Stubai, Alpenwelt Verlag Bruneck– 1:40000.

Tranquilla passeggiata per escursionisti di tutte le età, con partenza dalla stazione a monte della funivia dell’Elfer.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.45

Fine dell’escursione: ore 14.55

Sorgere del sole: 6.39

Tramonto del sole: 19.44

 

La montagna dell’Elfer è sempre ben frequentata da turisti che desiderano fare una semplice camminata, un’impegnativa escursione, una scalata, una via ferrata, un volo in parapendio, una gita in rampichino, o semplicemente gustare una specialità tirolese al ristorante della funivia e alla capanna.

Dopo la lunga sgambata di ieri, oggi mi limito ad una passeggiata su un sentiero panoramico, in parte già percorso l’anno scorso.

Dalla stazione a monte della funivia dell’Elfer partono ben 11 sentieri alla scoperta di questo paesaggio alpino su substrato basico. Il sole di fine estate si affaccia tra le nuvole, l’aria morbida è invitante. Decido di partire in direzione della capanna Elfer­hütte, ciò che sulla carta corrisponde a 40 min di cammino, poi piegherò verso la Pinnistal. Mi precede un nutrito gruppo di escursionisti, forse appartenenti alla medesima società alpinistica; ne ho visti molti in questi giorni, il mese di settembre è infatti uno dei periodi migliori per le gite in montagna. Sono diretti verso la cima più rappresentativa del gruppo dell’Elfer, che ho raggiunto anch’io l’anno scorso.

L’Elfer esercita un fascino irresistibile sugli scalatori e il motivo è facilmente intuibile volgendo lo sguardo ai suoi picchi dolomitici. Negli anni '40, lo scoprì anche Fritz Kasparek (*3.7.1910 a Vienna - † 6.6.1954 a Salcantay, Perù), uno dei primi scalatori della Nord dell’Eiger (1938), mentre era di stanza presso la scuola Heeres-Hochgebirgsschule di Fulpmes durante la II Guerra Mondiale, trovando ben presto degli imitatori. Le difficoltà della via di Kasparek sono tutt’oggi visibili.

Dopo trenta minuti di cammino, su un comodo sentiero all’ombra dei larici, arrivo all’Elferhütte (2080 m), una struttura privata, edificata nel 1933 su un terrazzo panoramico che domina la Valle dello Stubai. La famiglia Haas la gestisce con grande passione; è un amore che traspare anche vedendo i fiori che adornano il rifugio.


                                              L'Elferhütte (1980 m)

Continuo ancora per 50 m in direzione dell’Elfer, quindi il sentiero
si dirama sul lato occidentale della valle del Pinnis, in falsopiano, con splendide vedute arricchite da pannelli informativi su temi naturalistici.  
Mi fermo ad uno dei “Natur Schauplatz”, un luogo contemplativo singolare che invita ad una laica contemplazione e meditazione. Già nell’antichità, la meditazione era considerata un beneficio per anima, mente e corpo. Questa ricerca mentale naturale ha infatti origine nel passato di tutti i popoli: risale addirittura alla preistoria, in contemporanea alle prime forme di religione e magia. Un pannello recita:

“La Valle di Stubai conta innumerevoli luoghi ricchi di meraviglia, in cui lasciarsi alle spalle la quoti­dianità e fare il pieno di energia. 125 siti naturali più incantevoli, nei pressi di cascate, torbiere alte, laghetti di montagna, su prati e alpeggi o in roman­tici boschi, invitano a concedersi una pausa e a sognare: lasciate scorrere il tempo, sedetevi, sdra­iatevi e assaporate i momenti in cui la vita è fatta solo di sole, aria fresca e imponenti suggestioni.”

 

Ritengo che la ricerca di una situazione di benessere, anche di breve durata, sia sempre stata, per l’essere umano, una necessità.

In questo luogo incantato, il nostro pensiero ci mette in contatto con tutto ciò che ci circonda e ci permette di entrare in empatia con i quattro elementi fondamentali che regolano la vita sulla terra, non tralasciando la flora, la fauna e tutto il regno minerale, che da anni fa parte delle mie passioni.

Un pannello didattico sul granito, la “pietra nata dal fuoco”, permette di ripercorrere milioni di storia naturale, da quando il magma, nell’orogenesi alpina, è penetrato negli strati superiori della crosta terrestre e successivamente ha subito una metamorfosi che l’ha trasformato in gneiss.

È con questo spirito di escursionista attento e rilassato, che arrivo alla malga Karalm (1737 m), dove, in perfetta sintonia con l’ambiente, mi gusto un pasto frugale ma genuino: una Gulash Suppe austriaca (zuppa di manzo con verdure), accompagnata da un bicchierone di Skiwasser.

La sorpresa deve ancora arrivare: all’improvviso un duetto di trombe intona una triste (almeno per me) melodia. Si dà così l’avvio alla transumanza delle pecore. All’alpeggio sono arrivate una decina di auto SUV con rimorchi; sono i proprietari delle pecore che le riprendono in consegna dai pastori, dopo la stagione estiva. È una semplice cerimonia, ma significativa: il pastore capo ripete più volte, ostentando una grande soddisfazione, “hundert Prozent”, “hundert Prozent”! Tutte le pecore torneranno al piano, non ci sono state perdite.

L’operazione di conta e di separazione non è del tutto banale e richiede parecchio tempo.  

Dopo un ultimo sguardo all’Habicht, che da Sud-Ovest domina la valle, mi avvio lungo la sterrata per due ore e un quarto di rilassante camminata.

Il pomeriggio volge al termine, l’aria è frizzante; attraverso boschi e pascoli in direzione di Neustift, cercando nel sottobosco la presenza di qualche porcino, ma invano.

 

Facile escursione, con partenza dalla stazione a monte dell’Elfer, ricca di stimoli naturalistici e culturali: sentieri tematici, orologio solare equatoriale, botanica, geologia, transumanza, gastronomia…

 

Tempo di salita fino alla quota massima (2161 m): 1 h 10 min

Tempo totale: 5 h 10 min

Tempi parziali:

Bergstation Elfer (1794 m) – Elferhütte (1980 m): 30 min

Elferhütte (1980 m) – Karalm (1737 m): 1 h 40 min

Karalm (1737 m) – Neder (975 m): 2 h 15 min

Dislivello in salita: 383 m

Dislivello in discesa; 1160 m

Sviluppo complessivo: 13,9 km

Difficoltà: T2

Copertura della rete cellulare: buona

Telefono d’emergenza: 140 o 112

Libro di capanna: sì.


Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 25. September 2016 um 20:59
Come leggere un libro, sempre molto dettagliato.
Bella,siso, ciao.
roby

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. September 2016 um 22:26
Grazie roby,
sei un vero intenditore! (^_~)
Ciao,
siso.


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