Lenkstein (3.237 mt.)


Publiziert von gielle , 11. September 2016 um 19:09.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:12 August 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: A   I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 1657 m
Abstieg: 1657 m
Strecke:posto di ristoro Sage (mt. 1580) - vetta del Lenkstein (mt. 3237)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:da Brunico (raggiungibile con la SS della Val Pusteria) seguire per Valle Aurina (Ahrntal); giunti a Campo Tures (Sand in Taufers), seguire le indicazioni per Riva di Tures (Rein: bivio sulla destra prima di entrare in paese)
Kartennummer:Tabacco foglio nr. 35

Bella escursione su una cima della cresta di confine, raggiungibile piuttosto tranquillamente se si è abbastanza in forma e minimamente esperti.
Non vi sono infatti particolari insidie o pericoli: occorre solo prestare un minimo di attenzione nella parte immediatamente sotto il piccolo nevaio che precede la cresta per la vetta e sulla cresta stessa (peraltro la roccia è solida, ricca di appigli e bolli rossi rendono facilmente riconoscibile la via di salita in questo ultimo tratto).
Il panorama dalla cima è a 360° con vista sul versante austriaco, sulle Dolomiti e sui monti della cresta aurina, nonché sulla valle di Riva di Tures e, in particolar modo, sul Collalto e sul sul suo ghiacciaio.
E' indispensabile scegliere una giornata di bel tempo stabile, vuoi per potersi godere la vista stupenda, vuoi perché il tragitto è piuttosto lungo (più o meno 1.600 metri di dislivello) e senza ripari di sorta in caso di maltempo (sull'alta via Arthur Hartdegen, che si incrocia risalendo dalla valle denominata Unsprungtal, è posto da un lato il Rifugio Roma a circa 1,30 di cammino dal punto in cui si intercetta il sentiero, dall'altro, a più breve distanza - circa un quarto d'ora - la baita Unsprungalm, che però è incustodita e chiusa  e può offrire un riparo piuttosto estemporaneo).
Conviene partire abbastanza di buon'ora, sia per la lunghezza del percorso, sia per cercare di fare la salita della Unsprungtal all'ombra.
Poiché sono un fedelissimo della Valle Aurina e delle zone circostanti, era da qualche tempo che l'idea di salire mi girava in testa e quest'anno, approfittando di una giornata limpidissima, con figlio e nipote (sempre pronti ad un po' di avventura) ci siamo messi in marcia verso le 7,30.
La via più breve e diretta è quella che prevede salita e discesa  dalla Unsprugtal, che si trova in fondo alla valle ove è posto di Riva di Tures.
Giunti al paese, bisogna dirigersi con l'auto all'ampio parcheggio posto davanti al Centro di Fondo.
Al termine dello stesso, sulla sinistra, è possibile proseguire su una comoda stradina asfaltata, in direzione del posto di ristoro Sage, che si trova a circa un chilometro - un chilometro e mezzo di distanza: nelle vicinanze dello stesso vi sono numerose possibilità di sosta.
Due sono i vantaggi: 1) la possibilità, al ritorno, di non dover percorrere un tratto di strada abbastanza lungo, sull'asfalto, con gli scarponi ai piedi (dopo diverse ore si vorrebbe camminare scalzi); 2) arrivati all'auto si deve solo traversare la strada per rifocillarsi con birra e ammennicoli vari. 
Dal posto di ristoro parte il sentiero (8A) che risale la Unsprungtal, costeggiando per buona parte il torrente e valicandolo in alcuni punti (NOTA: anziché imboccare questo sentiero, si potrebbe prendere quello che dallo stesso punto, volgendo più a destra, risale nel bosco piuttosto ripidamente, per sbucare in prossimità del Rifugio Roma: da lì, sull'alta via Arthur Hartdegen, senza pericoli, si giunge comunque al bivio per il Lenkstein, sia pure per una via più lunga. Se si è piuttosto in forma, si può optare per questa variante all'andata o al ritorno, per fare un percorso ad anello).
Il sentiero risale la valle con una modesta pendenza: è ben segnato e comodo.
Giunti ad una prima malga, all'incirca dopo 45 minuti/1 oretta di cammino, si trovano le indicazioni per l'alta via, il Rifugio Roma e la Unsprungalm.
Il sentiero, sempre comodo, diventa però più ripido, specie dopo un punto dove il torrente viene scavalcato su un ponte di tronchi e si prosegue sulla sua sponda sinistra.
Dopo circa de ore dalla partenza si arriva ad intercettare l'alta via Arthur Hartdegen all'altezza di una palina che porta indicazioni per il Rifugio Roma (verso destra) e per la Unsprungalm (a sinistra).
Si può approfittare per rifiatare e scattare qualche foto al bellissimo panorama (alle spalle la valle di Riva ed il gruppo di Cima Dura, davanti la conca glaciale del Collalto, che si avrà modo di vedere ed ammirare praticamente per tutta la salita e dalla cima).
Di qui si prosegue praticamente in piano (meno male !) sull'alta via, in direzione del Rifugio Roma, sino ad incontrare una chiara indicazione (scritta "Lenkstein" , freccia e numero otto disegnati su un grosso sasso: insomma, non si può proprio sbagliare) che ci porta a lasciare l'alta via ed a traversare verso sinistra nella conca sotto il ghiacciaio del Collalto.
La traccia si mantiene per un po' in falso piano, sino all'attraversamento del torrente che nasce dal ghiacciaio, attraversamento reso possibile da un solido ponte ricavato da un tronco d'albero tagliato a metà per la lunghezza.
Da lì la traccia - comunque sempre comoda - inizia a salire sempre più ripidamente, sino a diventare piuttosto faticosa.
I segnavia presenti impediscono comunque di perdersi (occorre prestare solo un minimo di attenzione agli stessi attraversando una pietraia abbastanza ampia).
Procedendo in continua salita si giunge, dopo circa un'altra oretta, ad un traverso piuttosto lungo che conduce proprio sotto il piccolo nevaio che si incontra prima del Lenkstein Joch, il passo che consente di scendere in Austria e dal quale si stacca la cresta est del Lenkstein che è quella da risalire per arrivare in cima.
Questo traverso è moderatamente esposto e, comunque, va affrontato con un minimo di attenzione perché il fondo su cui si cammina è composto da pietre non proprio stabili.
Nel caso si trovi neve vecchia o ghiaccio (quando siamo saliti noi, era nevicato il giorno prima e si era formato un bello strato di neve  sulle rocce, ancora gelata al nostro arrivo) la soluzione migliore è forse quella di tirare fuori picozza e ramponi per evitare ogni problema, anche eventuale.
In alternativa si può cercare di traversare un po' più in basso (ma molto dipende ovviamente dalla situazione che ci trova davanti), sempre facendo attenzione al terreno instabile.
Giunti in prossimità di questo traverso, guardando in alto, verso destra, si vede un palo di legno posto sopra un grosso ometto: è a quello che si deve puntare, seguendo comunque anche i segnavia che sono presenti sulle rocce.
Risaliti sino al palo ci si trova su un piano, molto panoramico (in particolare sul Collalto ed il suo ghiacciaio, che catturano immediatamente l'attenzione) occupato in buona parte da un piccolo nevaio.
Dritti avanti a noi c'è il passo (su alcune pietre vicino al palo, seppur sbiadite, ci sono indicazioni sia per il Rifugio Roma, che per un rifugio che si trova al di là del passo, sul versante austriaco), mentre sulla sinistra si erge il Lenkstein di cui si vede nitidamente la croce di vetta.
La soluzione migliore è quella di traversare il nevaio per raggiungere la cresta est del monte e risalire da lì alla croce.
Osservando il monte si nota, quasi all'inizio della cresta, guardando sulla sinistra, un breve scivolo/canale nevoso, di moderata pendenza.
Traversando il nevaio in leggera diagonale verso questo scivolo per poi risalirlo (fattibile anche senza ramponi, pure in discesa: con i ramponi ai piedi è proprio cosa di un attimo) si può accorciare leggermente la strada non transitando dal passo.
Sulla cresta basta un minimo di attenzione: bolli rossi guidano nell'arrampicata, facile e su roccia solida (un solo passaggio, minimamente più complicato, ma con evidenti appoggi ed appigli: direi, al massimo, una via di mezzo tra I e II grado, facciamo I sup.) sino alla croce che si raggiunge in venti minuti - mezz'ora al massimo dal palo che si incontra al limite del nevaio.
Lo spazio non è poi moltissimo: giunti in cima, dove c'erano già due persone, siamo stati raggiunti da quattro ragazzi della zona e si è creato un affollamento notevole.
Però un posticino per stare tranquillamente (non comodamente, magari, ma tranquillamente sì) seduti a mangiare un meritato panino rimirando le vette si è trovato.
Paesaggio maestoso (e piuttosto vertiginoso sul versante austriaco) su Collalto e relativa conca glaciale, Alpi Aurine, Dolomiti e monti austriaci.
Per la discesa si segue la stessa via (al limite con la variante per il Rifugio Roma, se non la si è adottata all'andata e sempre che le gambe reggano)
Noi avevamo voglia solo di radler (io), coca - cola (i giovani) e strudel, per cui ci siamo fiondati diretti verso il basso rifacendo la Unsrpungtal.
Dalla cima, mentre stavamo  attraversando il nevaio in salita verso la vetta, abbiamo visto anche alcuni "ardimentosi" scendere diretti dalla croce verso il limitare del nevaio, optando per un percorso praticamente quasi al centro della parete e "saltando" la cresta da noi percorsa.
Non mi è sembrata la scelta del secolo, anche in considerazione della poca strada risparmiata (su un'escursione così lunga) e della apparente (meglio, direi, evidente: uno degli "arditi" ha scatenato una mini frana che per poco non lo ha fatto arrivare a valle con velocità senza dubbio eccessiva) maggiore insicurezza della variante rispetto alla discesa dalla via di salita, per cui mi sento caldamente di sconsigliarla.

N.B. Il tempo indicato nella scheda è riferito ovviamente alla sola salita.

Tourengänger: gielle


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