Sentiero Alpino Calanca: San Bernardino - Rifugio Pian Grand
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Monica purtroppo è ancora "non operativa", sto meditando di fare un'altra escursione da solo quando mi arriva un messaggio da Franceschina che, prima di tornare a Roma, vorrebbe fare un' escursione tranquilla. Le propongo la salita al rifugio Pian Grand da San Bernardino, sono poco più di 1000 metri senza problemi e con la possibilità di fare un anello.
Ritrovo alle 7,30 a Gaggiolo ma fra una cosa e l'altra riusciamo a partire da San Bernardino solo alle 9,30.
Percorriamo un breve tratto della pista di fondo e poi prendiamo il sentiero sulla destra che sale nel bosco in direzione del Pass di Passit, è pieno di mirtilli che mi riprometto di raccogliere sulla via del ritorno.
Mi accorgo subito che il passo di Franceschina non è quello di Monica: arriviamo al Pass di Passit alle 11 passate, vabbè oggi ce la prenderemo comoda.
Facciamo un po' di foto ai laghetti che sono bellissimi in ogni stagione, oggi con i primi colori autunnali e il brugo fiorito sembra quasi un angolo delle Highlands Scozzesi.
Ripartiamo alla volta del Pas de la Cruseta, sul Reverz di Passit incontriamo un gregge di pecore abbondantemente dipinte di azzurro che ci vengono incontro al galoppo, non avendo nulla di salato da offrir loro, neanche il nostro sudore visto che a causa del vento freddo da Nord siamo completamente coperti, ci lasciano subito perdere.
Raggiunto il passo la mezza intenzione di salire al Piz d'Arbeola viene subito abbandonata sia per i tempi sia, soprattutto, per il vento gelido che qui e ora sembra ancora più forte.
Dal passo scendiamo il versante ripido con l'aiuto della catena, poi, alla fine di questa, traversiamo sulla sinistra ed in breve siamo alla Bocca de Rogna, reincontriamo Fabrizio intento a fare il Sentiero Alpino, che avevamo visto all'inizio del Reverz e ci diamo appuntamento al rifugio.
Sono le 13, con calma arriviamo al Pian Grand alle 14,30 giusto in tempo per il the che Fabrizio ha preparato, mangiamo, conversiamo e, finalmente, dopo un'ora ripartiamo per scendere a valle.
Per il ritorno scendiamo all'Alp d'Arbeola dove troviamo un piccolo gregge di capre, passiamo quindi dai ruderi di quota 2001 metri e poi ci abbassiamo con un sentiero zigzagante per superare la dirupata cresta Est del Piz d'Arbeola.
Ora non resta che risalire in direzione Nord per raggiungere l'Alp d'Ocola, al margine del bosco sotto l'alpeggio notiamo un cervo.
Raggiungiamo la strada dove d'inverno corre la pista di fondo e ci avviamo verso l'auto parcheggiata a San Bernardino, di tempo per raccogliere i mirtilli non ce n'è proprio.
Gita di tutto riposo con dislivello molto limitato ma in grado di offrire dei bellissimi panorami.
La difficoltà T3+ si limita al breve tratto in discesa con catena sotto al Pass del la Cruseta, percorrendolo in salita lo stesso tratto non sarebbe più di un T3. Il resto della gita ha difficoltà fra il T2 ed il T3.
Ritrovo alle 7,30 a Gaggiolo ma fra una cosa e l'altra riusciamo a partire da San Bernardino solo alle 9,30.
Percorriamo un breve tratto della pista di fondo e poi prendiamo il sentiero sulla destra che sale nel bosco in direzione del Pass di Passit, è pieno di mirtilli che mi riprometto di raccogliere sulla via del ritorno.
Mi accorgo subito che il passo di Franceschina non è quello di Monica: arriviamo al Pass di Passit alle 11 passate, vabbè oggi ce la prenderemo comoda.
Facciamo un po' di foto ai laghetti che sono bellissimi in ogni stagione, oggi con i primi colori autunnali e il brugo fiorito sembra quasi un angolo delle Highlands Scozzesi.
Ripartiamo alla volta del Pas de la Cruseta, sul Reverz di Passit incontriamo un gregge di pecore abbondantemente dipinte di azzurro che ci vengono incontro al galoppo, non avendo nulla di salato da offrir loro, neanche il nostro sudore visto che a causa del vento freddo da Nord siamo completamente coperti, ci lasciano subito perdere.
Raggiunto il passo la mezza intenzione di salire al Piz d'Arbeola viene subito abbandonata sia per i tempi sia, soprattutto, per il vento gelido che qui e ora sembra ancora più forte.
Dal passo scendiamo il versante ripido con l'aiuto della catena, poi, alla fine di questa, traversiamo sulla sinistra ed in breve siamo alla Bocca de Rogna, reincontriamo Fabrizio intento a fare il Sentiero Alpino, che avevamo visto all'inizio del Reverz e ci diamo appuntamento al rifugio.
Sono le 13, con calma arriviamo al Pian Grand alle 14,30 giusto in tempo per il the che Fabrizio ha preparato, mangiamo, conversiamo e, finalmente, dopo un'ora ripartiamo per scendere a valle.
Per il ritorno scendiamo all'Alp d'Arbeola dove troviamo un piccolo gregge di capre, passiamo quindi dai ruderi di quota 2001 metri e poi ci abbassiamo con un sentiero zigzagante per superare la dirupata cresta Est del Piz d'Arbeola.
Ora non resta che risalire in direzione Nord per raggiungere l'Alp d'Ocola, al margine del bosco sotto l'alpeggio notiamo un cervo.
Raggiungiamo la strada dove d'inverno corre la pista di fondo e ci avviamo verso l'auto parcheggiata a San Bernardino, di tempo per raccogliere i mirtilli non ce n'è proprio.
Gita di tutto riposo con dislivello molto limitato ma in grado di offrire dei bellissimi panorami.
La difficoltà T3+ si limita al breve tratto in discesa con catena sotto al Pass del la Cruseta, percorrendolo in salita lo stesso tratto non sarebbe più di un T3. Il resto della gita ha difficoltà fra il T2 ed il T3.
Tourengänger:
paoloski

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