Sasso Miscioi - Valle di Menta


Publiziert von atal , 19. August 2016 um 15:38.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:17 August 2016
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 11:00
Aufstieg: 2000 m
Abstieg: 2000 m

Il Sasso Miscioi è il ripido risalto posto all'inizio della dorsale NW della Testa del Parise, dorsale che divide in due la Valle del Rio di Menta: a nord il Rio di Menta vero e proprio, a sud un torrente (per noi) senza nome a separare il versante dell'Alpe Sottosasso da quello dell'Alpe Oro. Si tratta di una delle valli più selvagge e abbandonate tra quante scendono dai monti che circondano la Valgrande.

Sulle vecchie carte è riportato un sentiero che sale dall'Alpe Sottosasso fino sulla dorsale del Sasso Miscioi, per poi raggiungere il sentiero che collega gli alpi Menta e Corte Vecchio.

Il giro di oggi è un anello che partendo da Cosa, frazione del comune di Trontano situata sulla piana del Toce, raggiunge l'Alpe Sottosasso, quindi il Sasso Miscioi e l'Alpe Corte Vecchio. Al ritorno scenderemo toccando Casal del Colle, l'Alpe Oro, per poi attraversare il Rio di Menta sul cosiddetto "ponte romano" (come tanti altri, immagino sia chiamato così per la tecnica costruttiva e non per l'epoca di costruzione), un manufatto di dimensioni incredibili, se pensiamo a dove si trova.

Del sentiero che da Sottosasso saliva al Sasso Miscioi non rimane più quasi nulla e la vegetazione in pieno rigoglio non è stata certamente di aiuto. In altre stagioni però la Valle di Menta rischia di essere umida e ombrosa, se non ghiacciata, e quindi alla fine indovinare il periodo giusto non mai è facile per visitare un posto come questo...

Da Cosa a Sottosasso
Oggi sono con Fabrizio / Faber, con cui condivido la passione per la Valgrande (e non solo). A destra della chiesa di Cosa imbocchiamo un viottolo che punta verso la montagna. Al primo bivio si tiene la sinistra (NE) e ci si immette sul sentiero segnalato che porta alla chiesa di San Lorenzo (391 m CNS). Se invece al bivio si tiene la destra, si finisce nei pressi di una casa abbandonata tra i terrazzamenti, oltre la quale la traccia non prosegue.

Per arrivare alla chiesa di San Lorenzo, in alternativa, sempre a destra della chiesa di Cosa, si può prendere una stradina che passa in piano alle spalle delle case in direzione di Quarata (SW). Giunti in breve ad una cappella, si trovano le indicazioni che portano a salire verso San Lorenzo su quello che rimane di una bella mulattiera, in parte cancellata da una strada sterrata.

Da San Lorenzo la mulattiera prosegue sulla sinistra di una grande cappella toccando diversi gruppi di baite. Giunti a Caciollo (circa 570 m), il sentiero prosegue a destra, in corrispondenza di una cappella sul limitare del bosco. Dopo un'altra cappella e una facile cengia si raggiungono i ruderi di Mura (750 m).

Sulla sinistra dei ruderi una traccia confusa sale nel bosco e giunge in una zona di terrazzamenti. I ruderi di Pra di Sopra (830 m) sono imboscati poco più in alto. Una freccia di vernice su una pioda conficcata nel terreno porterebbe a scendere verso destra ma, in effetti, conviene scavalcare la pietra in questione e proseguire in piano verso Est, fino ad affacciarsi da un muretto su un modesto avvallamento. Si scende nell'avvallamento, dove si trovano dei tagli e qualche bollo rosso sbiadito. Proseguendo nella stessa direzione, si attraversa il versante passando su cenge e pontegge di legno ancora in buono stato (in corrispondenza a quella più esposta ci sono anche un cavetto e un cordino, sui quali è meglio fare troppo affidamento) e si giunge in un canale laterale. Qui ci si abbassa per qualche metro sul fondo ingombro di massi e si traversa il versante opposto su una bella cengia. Si arriva così su poggio panoramico con vista su una bella cascata, lo si aggira in piano e si prosegue, inizialmente con leggera discesa, per poi traversare fino al guado (circa 790 m) sul Rio di Menta.

Attraversato il torrente, la traccia risale ripida e poco evidente il versante opposto fino ai ruderi di Sottosasso di Sotto (954 m). In questo tratto ci sono dei vecchi bolli rossi ma non sono tutti posizionati in modo utile.
Proseguendo in salita su una traccia più evidente, si giunge in breve a Sottosasso di Sopra (1041 m).

Fino qui, più di 3 ore lorde. Bisogna considerare che molto tempo è stato perso nella ricerca del sentiero, sia nel tratto iniziale (come spesso accade, c'è un dedalo di sentieri nelle vicinanze del paese), che nella zona di Pra di Sopra.
La scarsa segnaletica presente è poco utile e, in alcuni casi, fuorviante.

Da Sottosasso a Corte Vecchio
Si risale con percorso libero il versante boscoso, senza incontrare né tagli, né segni di vernice, fino ad arrivare alla base una parete. Si traversa a destra (S), entrando così in un vallone. Noi lo abbiamo attraversato senza perdere quota e abbiamo quindi rimontato la dorsale sulla sinistra idrografica, raggiungendo così una carbonera. Abbiamo risalito ancora la dorsale fino a dove questa diventa rocciosa (circa 1350 m). Qui notiamo dei vecchissimi tagli e una vaga traccia che portano a traversare sul versante esposto a Sud, entrando un una zona di rocce ed erba dove, nella stagione estiva, è molto difficile vedere quello che rimane del calpestio. Siamo quindi saliti verso la dorsale cercando di sfruttare i punti deboli del pendio, con qualche facile passaggio su roccia. Giunti faticosamente sul colmo, abbiamo iniziato la risalita tra rododendri e roccia a blocchi. Presto ritroviamo dei tagli, segno che il vecchio sentiero traversava ancora di più verso Est sul versante Sud prima di puntare verso il colmo.

Difficile dire esattamente quale sia il Sasso Miscioi, non essendo una cima vera e propria, ma possiamo dire di esserci passati.

Da qui in avanti proseguiamo aggirando le principali asperità sul versante Sud, fino ad incontrare l'ometto che segnala l'incrocio con il sentiero Menta - Corte Vecchio a circa 1730 m di quota. In breve scendiamo all'Alpe Corte Vecchio (1657 m), dove ci fermiamo per una doverosa pausa.

Tempi: 2:45 da Sottosasso di Sopra, circa 6 ore totali. A parte il breve tratto di sentiero finale, il percorso è sostanzialmente lasciato al buon senso di ciascuno. Da notare che, mentre il tracciato della vecchia CNS è leggermente a Nord della displuviale (nel tratto in cui scavalca il Sasso Miscioi), le scarse evidenze di passaggio e la morfologia del terreno invitano a passare piuttosto sul versante Sud.

Da Corte Vecchio a Mura
Scendiamo lungo l'evidente dorsale dell'alpe fino a dove termina su un pendio boscoso. Poggiando a destra (NW) si trovano dei segni rossi e una buona traccia che conduce fino ai ruderi di Casal del Colle (1040 m).

La traccia - sempre segnata da bolli rossi - prosegue sotto i ruderi, poi piega a destra e incrocia un sentiero evidente che traversa il versante intorno agli 850 m di quota. Qui abbandoniamo i segni e percorriamo il sentiero verso destra (E) per visitare il nucleo più decentrato dell'Alpe Oro (810 m), situato nei pressi del canale che scende a Sud del Sasso Miscioi. Tra l'altro, stando alle carte, il sentiero principale in passato passava di qui...

Ripreso il sentiero segnalato, poggiando a sinistra scendiamo fino al nucleo centrale dell'Alpe Oro (732 m), dove i bolli rossi hanno termine. Si vede un sentiero che traversa a sinistra (SW), verosimilmente verso le baite che la CNS indica più a Sud (ipotesi non verificata).

Ci abbassiamo quindi senza sentiero sotto la verticale dell'alpe, puntando idealmente verso il ponte romano. Dopo un tratto molto ripido, incrociamo una buon sentiero proveniente da destra che, in breve, si immette a sua volta su un sentiero ancora più evidente proveniente da sinistra. Attraversiamo quindi il Rio di Menta sul ponte romano (circa 600 m). Dopo una pausa rinfrescante tra i massi del torrente, risaliamo il ripido e franoso pendio opposto, senza una traccia evidente. Alla base delle rocce traversiamo a sinistra (W) dove si ritrova il sentiero che, da qui in avanti, presenta dei tratti molto belli, con passaggi su cenge, gradini scolpiti e scalinate.

Ritorniamo così a Mura dove si chiude questo interessante anello.

Tempo: circa 4 ore lorde, da Corte Vecchio fino a Cosa

Link al post e alle foto di Faber

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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jkuks hat gesagt:
Gesendet am 20. August 2016 um 14:34
Bella gita... è una valle che ho visitato tanti anni or sono... un mio compagno di scuola mi portò a funghi... poi con il tempo l'oblio..
ciao

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. August 2016 um 18:47
Sì, una bella gita in un luogo appartato in cui la natura ha ripreso il sopravvento, pur essendo vicino a centri abitati e vie di comunicazione importanti. A volte basta voltare l'angolo per allontanarsi da tutto...
ciao

fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 20. August 2016 um 19:31
però...bell'avventura in ambiente selvaggio e incontaminato! bei posti! complimenti! saluti da Fabio

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. August 2016 um 19:47
Grazie Fabio, veramente una zona selvaggia, simile alla Valgrande pur essendo (di poco) fuori dai confini del Parco Nazionale.
Notevoli i sentieri di accesso, sia quello che porta al guado di Sottosasso, sia quello che porta al ponte romano.
Buone escursioni,
Andrea


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