Lago Panelatte (2062m) da Arvogno
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Iniziano le giornate con ampia escursione termica. Necessario dotarsi di abbigliamento a strati. I primi guanti della stagione. L'aspettativa è di ammirare le prime sfumature del foliage autunnale. I primi gialli e i marroni mischiati al verde. Ancora poche foglie sul cammino, il passo è scandito dalle pietre della lunga mulattiera e dagli alpeggi che segnano le pause. Fuori dal bosco, a tratti il vento arriva sul sentiero, passaggi più o meno riparati inducono a coprirsi o a liberarsi dagli strati di vestiario più pesanti. In un attimo si rabbrividisce, l'attimo dopo essersi coperti si inizia a sudare. Il vento ha reso il cielo limpido e terso. E' una scommessa per il mio cappello da cow-girl rimanere calzato, il cordino è ben stretto sotto il mento. In cima nasconderà anche la fascetta in pile per riparare meglio le orecchie. La sciarpa leggera passa dall'essere semplicemente appoggiata a scialle sulle spalle, all'essere avvolta a più giri intorno al collo. La pelle nuda delle braccia appare e scompare sotto i trafori della lana, restìa ad arrendersi al cambio di stagione. Oggi è ormai certo che il costume rimarrà nello zaino...Il lago appare oltre i duemila metri in modo discreto, le acque mimetizzate fra i colori di terra e roccia che si rispecchiano dalle pareti vicine. Intorno un ambiente di torbiera rende più fluido il passaggio terra-acqua. La ricerca di un riparo dal vento ci porta verso la sponda opposta del lago. Ed ecco che, semplicemente cambiando il punto di vista, il lago offre una nuova prospettiva d'insieme spettacolare. Tutti gli elementi del paesaggio si offrono alla vista, il lago in primo piano e i monti della Svizzera in lontananza. Con qualche scatto entro a far parte di quell'insieme, fermo-immagine che illumina il mio sorriso fra le piccole increspature del lago. Dopo tanto tempo mi sono cimentata con un ragguardevole dislivello. Il lago come meta finale ha senz'altro alleggerito la fatica. Qualcosa di già visto che oggi si è rivelato come una nuova meraviglia. Anche le cose già viste possono generare stupore e riempire gli occhi. Oggi il vento ci ha offerto questa opportunità...e anche il rischio di perdere il mio cappello in mezzo al lago, dopo una improvvisa folata che l'ha fatto planare in acqua! Cappello comunque recuperato da un'azione repentina che non ha reso possibile immortalare la scena...l'immagine sarebbe stata sicuramente d'effetto: "You can leave your hat on...the water" !!!
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