Dom 4545
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Dom de Mischabel, una punta in mezzo ai ghiacci. La vera prova alla quale ci si sottopone sulla salita al Dom è la lunghezza della salita unita alla discesa di 3100 mt in una giornata. Impieghiamo 12 ore e mezza per questo giro in un panorama eccezionale di ghiacci e serracchi e crepacci. Si parte il sabato in un tempo incerto, attraversato il bel paese Walser di Randa e il sentiero non lascia speranze: è verticale senza soste dal paese fino alla Domhutte. Il rifugio è accogliente, ristrutturato nel 2013, svizzero 100%. La sveglia è dura: ore 2.30 per tutto il rifugio. Le condizioni sono ottime per il ghiacciaio. E' inizio stagione e i crepacci sono tutti chiusi, la neve ancora abbondante sul percorso. Spegnamo le frontali sotto il Festijock e saliamo i pochi metri di roccia nel punto più vicino alla cresta. Si spunta sulla Festigrat. Sono le 6.30 del mattino.
L'Hobärggletscher da spettacolo sotto di noi. La cresta prosegue subito con una pendenza di 40-45° mai difficile. Superati i 4000 mt la pendenza diminuisce e si prosegue sul filo senza forte esposizione. Sulla sinistra i serracchi della nord del Dom, a destra il salto sul Festigletscher. Raffiche di vento ci danno il benvenuto prima dello strappo finale, ancora ripido. Qui la neve fresca è abbondante, riparata dal vento. Grande gioia sulla punta. Panorama grandioso su tanti 4000 del Vallese. Sotto di noi le piste di Saas Fee.
Discesa sulla normale della quale i primi hanno aperto la traccia stamane. Si sprofonda nella neve. Aggirati i grandi serracchi si risale al Festijoch in una neve che sfonda. Doppia sul ghiacciaio sottostante il passo e poi la ritirata fino alla Domhutte. La sosta è breve. Si scende con i piedi che cominciano a lamentarsi seriamente.
Le fontane di Randa sono un bel benvenuto: su tutto il sentiero non c'è un rigagnolo.
Felici io, Marco, Pietro, Andrea. Grandi anche i compagni oltre che la montagna.
L'Hobärggletscher da spettacolo sotto di noi. La cresta prosegue subito con una pendenza di 40-45° mai difficile. Superati i 4000 mt la pendenza diminuisce e si prosegue sul filo senza forte esposizione. Sulla sinistra i serracchi della nord del Dom, a destra il salto sul Festigletscher. Raffiche di vento ci danno il benvenuto prima dello strappo finale, ancora ripido. Qui la neve fresca è abbondante, riparata dal vento. Grande gioia sulla punta. Panorama grandioso su tanti 4000 del Vallese. Sotto di noi le piste di Saas Fee.
Discesa sulla normale della quale i primi hanno aperto la traccia stamane. Si sprofonda nella neve. Aggirati i grandi serracchi si risale al Festijoch in una neve che sfonda. Doppia sul ghiacciaio sottostante il passo e poi la ritirata fino alla Domhutte. La sosta è breve. Si scende con i piedi che cominciano a lamentarsi seriamente.
Le fontane di Randa sono un bel benvenuto: su tutto il sentiero non c'è un rigagnolo.
Felici io, Marco, Pietro, Andrea. Grandi anche i compagni oltre che la montagna.
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