Monte Pola, Gradiccioli, Tamaro, Gambarogno
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Era da tempo che non tornavo in Val Veddasca, luogo a cui associo dei bei ricordi. Torno quindi volentieri a calpestarne i sentieri in questa bellissima giornata di sole.
I chilometri che separano casa mia da Curiglia sono solo 90, ma ci vuole comunque tempo per raggiungerla, essendo uno di questi posti ... "in culo ai lupi" (poveri lupi ... cosa avranno fatto di male per meritarsi tutto ciò?).
La temperatura è più frizzante di quello che pensavo ma ideale per camminare, mi avvio quindi per Monteviasco sulla bella e storica mulattiera. Arrivato al borgo, faccio due passi tra le case e poi prendo il sentiero che passa dietro al cimitero, seguendo una traccia visibile sul terreno ma non segnata da bolli (suggerita indirettamente da
Morgan) tralasciando il sentiero più ufficiale (che comunque porta allo stesso posto).
Passando dall'Alpe Corte raggiungo il bivio per la Capanna Merigetto che seguo per arrivare direttamente sul Monte Pola senza passare dal Passo di Agario. Dal Pola seguo la super classica dorsale per il Gradiccioli e successivamente per il Tamaro, incontrando stranamente soltando una persona.
Sulla cima del Tamaro una brezza mi fa propendere per rinviare la sosta all'Alpe Neggia. Sul versante in ombra durante la discesa, devo fare qualche piccola deviazione dal percorso normale per la presenza di alcune lingue di neve dura un pochino insidiose. Raggiunta l'Alpe Neggia mi concedo una sosta e mentre sgranocchio qualcosa seguo il volo di un piccolo aereo telecomandato che fluttua leggero nell'aria.
Riprendo la salita verso il Gambarogno che raggiungo velocemente, saluto le persone presenti in vetta ... tutte tedesche ... indico le cime principali ad una coppia (tedesca) che mi chiede informazioni e poi proseguo il mio cammino sulla dorsale. Secondo la mappa il sentiero verso quota 1540 circa, dovrebbe fare una netta svolta a destra ... cosa che io non noto e quindi tiro dritto. Quando mi rendo conto di aver mancato il bivio faccio un taglio ravanoso tra i rododendri e qualche pietraia finchè non riesco a ritrovare il sentiero ufficiale e da li in breve arrivo alla chiesetta di Sant'Anna con annesso bivacco (forse il bivio era nel punto dove c'era una piccola piramide di sassi).
Davanti alla chiesa sono presenti numerosi cartelli escursionistici ma nessuno indica Biegno e anche un cartello su un albero indica solo Indemini ... fatti pochi passi verso Indemini scorgo e scopro che il mio sentiero rimane al centro di quello che sembra il solco di un torrentello. Seguo i bolli, sempre presenti e con un buon tratto a mezza costa e senza difficoltà, raggiungo Biegno. Da qui seguendo la segnaletica si scende velocemente a Piero, poi a Ponte di Piero ed infine al parcheggio.
I chilometri che separano casa mia da Curiglia sono solo 90, ma ci vuole comunque tempo per raggiungerla, essendo uno di questi posti ... "in culo ai lupi" (poveri lupi ... cosa avranno fatto di male per meritarsi tutto ciò?).
La temperatura è più frizzante di quello che pensavo ma ideale per camminare, mi avvio quindi per Monteviasco sulla bella e storica mulattiera. Arrivato al borgo, faccio due passi tra le case e poi prendo il sentiero che passa dietro al cimitero, seguendo una traccia visibile sul terreno ma non segnata da bolli (suggerita indirettamente da

Passando dall'Alpe Corte raggiungo il bivio per la Capanna Merigetto che seguo per arrivare direttamente sul Monte Pola senza passare dal Passo di Agario. Dal Pola seguo la super classica dorsale per il Gradiccioli e successivamente per il Tamaro, incontrando stranamente soltando una persona.
Sulla cima del Tamaro una brezza mi fa propendere per rinviare la sosta all'Alpe Neggia. Sul versante in ombra durante la discesa, devo fare qualche piccola deviazione dal percorso normale per la presenza di alcune lingue di neve dura un pochino insidiose. Raggiunta l'Alpe Neggia mi concedo una sosta e mentre sgranocchio qualcosa seguo il volo di un piccolo aereo telecomandato che fluttua leggero nell'aria.
Riprendo la salita verso il Gambarogno che raggiungo velocemente, saluto le persone presenti in vetta ... tutte tedesche ... indico le cime principali ad una coppia (tedesca) che mi chiede informazioni e poi proseguo il mio cammino sulla dorsale. Secondo la mappa il sentiero verso quota 1540 circa, dovrebbe fare una netta svolta a destra ... cosa che io non noto e quindi tiro dritto. Quando mi rendo conto di aver mancato il bivio faccio un taglio ravanoso tra i rododendri e qualche pietraia finchè non riesco a ritrovare il sentiero ufficiale e da li in breve arrivo alla chiesetta di Sant'Anna con annesso bivacco (forse il bivio era nel punto dove c'era una piccola piramide di sassi).
Davanti alla chiesa sono presenti numerosi cartelli escursionistici ma nessuno indica Biegno e anche un cartello su un albero indica solo Indemini ... fatti pochi passi verso Indemini scorgo e scopro che il mio sentiero rimane al centro di quello che sembra il solco di un torrentello. Seguo i bolli, sempre presenti e con un buon tratto a mezza costa e senza difficoltà, raggiungo Biegno. Da qui seguendo la segnaletica si scende velocemente a Piero, poi a Ponte di Piero ed infine al parcheggio.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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