Traversata del Casetto Era - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 7. Mai 2016 um 19:29.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 5 Mai 2016
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1700 m
Abstieg: 1700 m

Entusiasmante traversata compiuta con Ferruccio su un ardito sentiero che attraversa i versanti meridionali della Punta della Cinquegna e del Mottone collegando l'Alpe La Piana con il Casetto Era e quest'ultimo con l'Alpe Vallar, già raggiunto la settimana prima lungo un diverso e più facile itinerario. In quell'occasione in effetti avremmo voluto compiere la traversata da Ovest ad Est ma il terreno gelato ci ha fatto desistere dal proposito ed è stato un bene. Infatti la traversata è più facile come orientamento se percorsa in senso Est-Ovest ed è anche meno pericolosa, perché i passaggi più delicati vengono affrontati in salita. Inoltre si è rivelato molto utile nella riuscita del giro l'avere individuato preventivamente la posizione del Casetto Era e il passaggio obbligato nei pressi dell'Alpe Vallar.

Il Casetto Era (o Casotto d'Avec secondo una mappa comunale sul rischio idrogeologico...) è un modesto baitello, che l'occhio fatica ad individuare nel dedalo di canali e dirupi che lo circondano, situato a 1949 m di quota su una dorsale che, dal Mottone, scende in direzione SE.
Una mappa recente indica il Casetto Era come bivacco escursionistico. Purtroppo l'abbandono e, soprattutto, la frequentazione degli animali che lo hanno eletto a stalla, lo hanno reso inutilizzabile se non come riparo d'emergenza...
Il modo più agevole per raggiungerlo è verosimilmente in discesa dal passo del Passo Cianghin, dal quale lo separano pendii erbosi che sembrano privi di difficoltà (ipotesi non verificata). I vecchi sentieri percorsi in quest'occasione, sono impegnativi collegamenti a pedui pensati probabilmente più per accedere alle miniere di pirite aurifera che per la pastorizia, come lascia supporre la presenza di alcuni ruderi (non indicati sulle mappe) e di cunicoli abbandonati situati in prossimità del percorso.

Avvertenze
Il traverso è sconsigliato in senso Ovest - Est per le ragioni già enunciate. 

Percorso lungo e impegnativo, da non intraprendere con condizioni di scarsa visibilità. A pochi tratti di sentiero "costruito" (molto sobriamente...) con gradini e muretti di sostegno, si alternano traversi su ripidi prati privi di traccia, in cui l'unico riferimento è dato dall'altimetro (che, come si sa, può stararsi nel corso di un'escursione) e dalla vista del successivo manufatto, talvolta molto lontano e quasi indistinguibile per l'occhio dalle rocce che lo circondano. Salvo il tratto iniziale, non è presente segnaletica di alcun tipo.
 
In primavera possono essere utili i ramponi perché si attraversano diversi canali in ombra che possono presentarsi innevati e/o ghiacciati.
Risultano limitate le possibilità di impiego della corda per la scarsità di ancoraggi naturali nei tratti critici.

Da Barzona a La Piana
Lasciamo la macchina nello spiazzo a fianco al Rio Val Bianca subito dopo aver passato il ponte che precede l'abitato di Barzona. Ritorniamo indietro lungo la strada percorsa in macchina fino alla strada consorziale (sbarra) che sale sulla sinistra. Percorriamo la strada in questione fino all'Alpe Incino (40'), dove l'asfalto ha termine. Un cartello segnala l'inizio del sentiero nel prato a destra della baita più alta. Si entra nel bosco e, in pochi minuti, si giunge all'Alpe Prabisò (1190 m). Tralasciamo la traccia più evidente che traversa sotto le baite verso destra ed entriamo nel bosco alle spalle dell'alpeggio, dove troviamo un sentiero secondario che inizialmente sale poggiando a destra e che, in seguito, con alcune svolte guadagna il pianoro panoramico dell'Alpe Bobbio (1376 m), a sinistra di una grande cappella rivolta verso la montagna. Da qui si può già vedere la dorsale del Casetto Era (ma il baitello, almeno per il mio occhio, non è riconoscibile da questa distanza...). Il sentiero sale verso destra nel pascolo dell'alpe e, sul limitare del bosco, cambia direzione. Ancora un breve risalita e si arriva al grande nucleo di rustici, in parte ridotti a ruderi, in parte ristrutturati, dell'Alpe La Piana 1485 m (1:30 da Barzona).
Qui finisce la parte facile.

Da La Piana al Casetto Era
Si risale l'ampia dorsale dell'alpeggio e, in corrispondenza delle baite superiori, si inizia a salire in diagonale verso sinistra (W). Entrati nel bosco troviamo un'esile traccia e, con nostra sorpresa, anche dei tagli. Si incontrano quindi dei gradini e la traccia, fattasi più evidente, porta a traversare sul fianco rivolto verso il Vallone d'Albarina (W). All'inizio del traverso (circa 1550 m) si incontra una piccola ponteggia di legno. L'esile sentiero risale con mezzo giro in senso antiorario la testata del vallone puntando ad una fascia erbosa al di sopra di una pietraia. Dopo un tratto con muro di sostegno, si guadagna una spalla erbosa a circa 1650 m. Siamo sulla dorsale che si origina dalla quota 1818 m e che scende verso l'Alpe Albarina. Si traversa quindi nell'erba senza traccia evidente entrando nel canale che scende a Sud della quota 2012 m, rimanendo sempre intorno ai 1700 m di quota, come indicato sulla Carta Svizzera. Sull'altro lato del canale, ad una quota di pochi metri inferiore, si possono distinguere un rudere e dei resti di muretto, che devono essere raggiunti. Molto più in basso, su uno sperone roccioso spianato artificialmente, si vedono le vasche per il lavaggio del minerale estratto. Giunti al rudere di riferimento (1679 m), facciamo una breve deviazione salendo pochi metri in un canale verso l'imbocco di una galleria dove si vede ancora una trave di sostegno tra le rocce franate sull'imbocco di un pozzo. Riprendiamo il percorso e superiamo la dorsale alle spalle del rudere in corrispondenza ad un grande blocco squadrato, entrando nel grande vallone che scende direttamente dalla Punta della Cinquegna. Avvicinandoci al fondo del vallone, notiamo dei ruderi più in basso sul versante opposto. Aguzzando la vista si può notare, più in alto a destra dei ruderi di cui sopra (che sono fuori percorso), un tratto gradinato e un muretto di sostegno: la prosecuzione del sentiero. Attraversiamo il canale della Cinquegna a circa 1660 m di quota in corrispondenza ad una piccola galleria (o "assaggio"), e saliamo sulla gradinata vista da lontano. E' questo uno dei tratti più interessanti del percorso, che permette di uscire dal canale superando un erto pendio misto di erba e rocce. Proseguendo si incontra  un tratto in parte franato e un canalino roccioso, superabili con un po' di attenzione (max II grado), si esce su una cengia panoramica e si entra un canale secondario dove si traversa arrivando nei pressi di una ponteggia con un'estremità che termina nel vuoto. Si riesce comunque a superare il passaggio risalendo una placca con qualche appoggio a destra della ponteggia (I grado, esposto). Si raggiunge quindi un colletto a circa 1690 m, dal quale si accede all'ultimo vallone prima del Casetto Era. Si traversa senza traccia fino al guado, a circa 1640 m, in prossimità di una piccola galleria allagata. Sull'altro versante una traccia traversa a sinistra (S) per poi perdersi sul pendio erboso soprastante. Noi qui abbiamo risalito direttamente il ripido versante E della dorsale che definisce la destra idrografica e abbiamo quindi raggiunto il Casetto Era (1949 m; poco meno di 3 ore da La Piana; 4:30 lorde da Barzona), che è posto al riparo di una roccia scura alla testata di un vallone secondario rivolto verso la zona tra gli alpi Lasino e Cortelancio.

Dal Casetto Era all'Alpe Vallar
Ha nevischiato ad intermittenza durante tutto il percorso da quando abbiamo lasciato La Piana e ora le nuvole si sono abbassate ancora di più. Lasciamo quindi senza indugi il Casetto Era e proseguiamo verso l'Alpe Vallar. Si sale senza sentiero fino intorno a quota 2000 m e quindi si traversa a sinistra (W) entrando nel vallone del Rio della Gronda. Qui è importante sapere dove puntare per uscire dal canale: sul versante opposto c'è una dorsale, prevalentemente rocciosa, che presenta un colletto all'uscita di una cengia che vi sale da destra. 
Ci si abbassa fino alla confluenza dei due rami del canale, il cui fondo si supera intorno ai 1925 m di quota. Si risale quindi il ripido fianco destro del canale fino alla base delle rocce, dove si traversa a sinistra (S) arrampicando su roccia instabile e motti d'erba. Si incontra quindi una roccia con una tacca, unico resto del vecchio sentiero in questo tratto, e - superato con molta attenzione un passaggio in cui il vecchio sentiero è franato, si giunge al colletto dell'Alpe Vallar (1979 m; 1 ora dal Casetto Era, 5:30 lorde da Barzona).

Da Vallar a Cortelancio
Per la discesa, decidiamo di sperimentare un percorso alternativo rispetto a quelli fatti la volta scorsa. Scendiamo nei prati sottostanti l'alpeggio poggiando a sinistra. Inizialmente il terreno è facile poi, mano a mano che si scende, la pendenza aumenta costringendo in alcuni punti ad aggrapparsi all'erba. Puntando verso il solco del torrente, ci portiamo al di sopra di una cascata, da cui ci separa un salto di roccia. Pieghiamo quindi a sinistra passando alla base di una parete. Continuiamo a traversare a sinistra fino a portarci in una zona in cui la pendenza diminuisce, quindi ci abbassiamo fino a raggiungere il greto del torrente intorno a quota 1685 m, al di sopra di un'altra cascata. Una breve risalita di circa 30 metri su un pendio ripido e infido, sfruttando i rami degli ontani per la progressione, e siamo su terreno facile poco sopra l'Alpe Cortelancio, che raggiungiamo in pochi minuti in cui la tensione si annulla e anche il cielo, finalmente, si rischiara regalandoci da qui in avanti i meravigliosi colori della primavera (1 ora da Vallar).

Da Cortelancio ritorniamo a Barzona seguendo il sentiero della Val Bianca noto dalla precedente visita (circa 2 ore).

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 7. Mai 2016 um 21:04
Bella, complimenti...

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Mai 2016 um 06:48
Grazie Daniele, questo è un giro che ha superato notevolmente le aspettative. Non immaginavo di trovare tutti quei resti del vecchio sentiero...
Sicuramente da rifare in una bella giornata.
Andrea

fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 8. Mai 2016 um 13:34
complimenti, giro non da tutti!! anch io che sono del posto non ero mai andato! compliments! ;)

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Mai 2016 um 13:46
Grazie Fabio, la tua valle la conosco ancora poco ma questo giro veramente merita: è uno dei percorsi più belli tra quelli fatti fino ad ora.
Andrea

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 9. Mai 2016 um 21:04
hai colto l' attimo: più avanti, pieno di vipere, non ci posso andare con Rot.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Mai 2016 um 21:17
Sì, un attimo di tempo non dei più felici (nevischiava...) ma sicuramente è un giro poco adatto al periodo estivo...


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