Punta della Cinquegna e Mottone


Publiziert von antrobi , 3. September 2021 um 18:52.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:12 August 2021
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1850 m
Strecke:Barzona-alpe Incino-alpe la Piana- Passo Salarioli-Punta della Cinquegna-Mottone-Alpe Lavazzero-Val Bianca-Barzona
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Piedimulera-Calasca-Barzona-Parcheggio nei pressi del ponte prima del paese

Salita

Parto nei pressi di Barzona lasciando l'auto vicino al ponte sul torrente e tornando indietro sulla strada fino al bivio dove a sinistra inizia la strada chiusa da una sbarra, che sale agli alpeggi. Seguo questa strada per una quarantina di minuti fino all'alpe Incino, poi prendo il sentiero (indicazione alpe la Piana) che entra nel bosco e giunge all'alpe Prabiso dove seguo di nuovo la strada ora sterrata per poi salire a sinistra nel bosco seguendo i segni biancorossi e arrivando all'alpe Bobbio con la sua bellissima cappellina in posizione panoramica. Tutti questi alpeggi sono ancora frequentati e le baite tenute bene. Il sentiero prosegue salendo nel bosco sopra le baite e arrivando in breve all'alpe la Piana 1485 m costituita da due nuclei e ultimo punto per approvvigionarsi di acqua.
Dall'alpe con un lungo traverso ascendente verso destra si giunge al passo Salarioli 1774 m ai piedi della ripida cresta est della Punta della Cinquegna. Qui mi riposo un pò prima di affrontare i 500 metri di dislivello di ripida salita.
All'inizio la cresta è ancora abbastanza facile anche se non c'è una traccia e si cammina scomodamente un pò sulla vegetazione con qualche roccetta cercando il percorso migliore. Cerco di stare il più possibile sul filo che però è pieno di rododendri così poi mi sposto a sinistra dove si sale meglio. Man mano che si sale la cresta diventa sempre più ripida e più faticosa e mi devo aiutare con le mani aggrappandomi ai ciuffi d'erba che comunque non tirando troppo tiene bene. Arrivo su una anticima e poi con un ultimo sforzo giungo sulla cima a 2275m dove c'è un piccolo paletto metallico storto e un ometto.
La cresta verso il Mottone non sembra difficile da qui così mi avvio bypassando a sinistra un primo risalto verticale scendendo per un ripido scivolo erboso, poi seguo fedelmente la cresta per lo più erbosa a volte un pò aerea ma mai troppo. Incontro due tipi saliti dalla valle Antrona che hanno lasciato un loro amico, che non se la sentiva più di continuare, più indietro in un punto un pò difficile. Infatti quando vi giungo devo affrontare un salto di due o tre metri verticale con un passaggio impegnativo. In discesa meglio avere la corda. Subito dopo devo affrontare un torrione più alto quasi verticale e lo supero aggrappandomi all'erba con una tecnica uguale a quella su roccia con l'accortezza però di non tirare troppo l'erba. Peraltro questi due tratti un pò più difficili volendo si possono aggirare sul lato Anzasca scendendo un pò per ripidi pratoni e poi risalendo (opzione più scomoda e forse neanche più facile). In breve senza più difficoltà giungo al passo Cianghin dove arriva il percorso segnalato dalla valle Antrona che sale dal villaggio minerario e che avevo percorso l'anno scorso. 
L'ultimo tratto della cresta è ripido ma facile e così giungo sulla vasta cima del Mottone 2424 m dopo circa cinque ore dalla partenza. Qui incontro altri escursionisti saliti dalla valle Antrona. Oggi è sereno e il panorama è stupendo dominato verso ovest dal pizzo del Ton con la sua bella cresta est.

Discesa

Scendo al passo del Mottone e poi al relativo lago dove mi concedo una bella pausa in perfetta solitudine. Proseguo scendendo all'alpe Lavazzero ancora caricato infatti è pieno di mucche al pascolo. Arrivo nel punto più basso della conca chiusa a nord-ovest dai contrafforti del P.zo S.Martino, lasciando il sentiero che risale al passo Vallaretto e svoltando decisamente a sinistra dove inizia la discesa per la selvaggia val Bianca. Il sentiero poco più che una traccia, segue il torrente che rimane a destra fino all'alpe Cortelancio,(all'inizio della discesa si può vedere a sinistra sul ripido versante che scende dalla cresta del Mottone su un costone l'alpe Vallar) poi si guada, si passa per l'alpe Lasino e poi si ripassa sull'altro lato con un percorso davvero spettacolare e interessante con il torrente che forma delle belle cascate però impossibili da raggiungere perchè la valle in questo tratto è molto incassata.  Segue un lungo tratto in falsopiano nella faggeta (l'ambiente ricorda molto certi percorsi della Valgrande) e infine si giunge alla chiesetta della Madonna del Sassello con la fontana e un bel prato per riposarsi. Da qui in venti minuti si scende al bel paesino di Barzona molto affollato essendo pieno Agosto.

Bellissimo e appagante anello però molto faticoso sia per il dislivello, la lunghezza e per la ripida impegnativa salita alla Punta della Cinquegna da fare solo con tempo asciutto onde evitare brutte scivolate sull'erba.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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