Punta d'Arbola 3235 m
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Contrariamente al nostro solito, partiamo al pomeriggio, e in barba alle previsioni che davano miglioramenti nel pomeriggio, prendiamo una mezz’oretta d’acqua che all’ora di cena si trasformerà in neve.
Il rifugio è tutto per noi, l’altra coppia che aveva prenotato ha disdetto. Li conosceremo domani al nostro rientro!
Passiamo così la serata in compagnia dei gestori che ci spiegano un po’ cosa troveremo domani. Come già detto da altri dovrebbe esserci una bella traccia e comunque domani saliranno in parecchi…niente di tutto ciò, in parecchi saliranno sì, ma tutti dopo di noi!
Colazione alle 5.30, il tempo non è come speravamo ma meglio di domenica scorsa. Lasciamo il rifugio intorno alle 6.00 e raggiungiamo il rifugio Margaroli dove vediamo che solo in cinque hanno preso la via dell’Arbola. Un ciaspolatore e quattro con gli sci che però hanno come meta un colle e non la punta. Al lago Sruer li superiamo, raggiungiamo il solitario ciaspolatore che scopriamo essere una donna, Noemi. Facciamo quindi gruppo. Nonostante le previsioni di sereno, sta nevicando e il vento è in aumento. I tratti più delicati, cui prestare maggiore attenzione, sono il traverso prima del lago Sruer e il tratto prima del P.so del Vannino, dove e qui avevano ragione, ha già scaricato tutto! Dal lago però, non c’è più traccia. Non conoscendo la salita e non essendoci traccia, ogni tanto diamo una controllata al GPS, le uniche pause che facciamo per non congelarci. Risaliamo i vari gradini per il P.so del Vannino tenendoci sempre sulla dx. Poco prima del P.so dobbiamo fermarci per coprirci ulteriormente. Raggiunto il ghiacciaio, svoltiamo a sx, la visibilità non è molta, vediamo a malapena quelle che pensiamo essere le pendici dell’Arbola, per cui è gioco forza controllare il GPS con maggiore attenzione. A vista ancora nessuno. Notiamo i primi due sci alpinisti una volta giunti ai piedi del tratto ripido, ma sono ancora lontani e lenti, per cui non possiamo sperare in un aiuto.
Confesso che qui l’unione ha fatto tanto perché questo tratto ripido ci ha messo a dura prova. La neve fresca e riportata, circa 40 cm, e il vento forte ci ha costretto a una progressione lentissima. Le ciaspole spesso non facevano presa e più volte siamo saliti a quattro zampe. Dall’alto ci è sembrato di vedere che anche i due con gli sci erano difficoltà e molto lenti. Probabilmente tutti e tre abbiamo pensato di rinunciare ma nessuno l’ha detto e siamo andati avanti. La cosa positiva è che sta schiarendo e nei brevi momenti di calma del vento il sole ci scalda regalandoci un mondo nuovo! Molto lentamente passiamo il tratto più ripido, che poi fatto in discesa è durato solo qualche minuto, in salita un’eternità! Finalmente torniamo ad assumere una posizione eretta e siamo al sole, anche se il vento non dà tregua, ma ormai vediamo la fine e niente ci può più fermare.
I due sci alpinisti che avevamo dietro ancora non si vedono, in compenso, dalla nostra dx, sta arrivando un bel gruppo con gli sci per cui ci diamo una mossa prima che di farci soffiare la cima tanto sofferta.
Siamo i primi oggi, tre ciaspolatori, incredibile!
Il tempo di scattare qualche foto e arriva il gruppo, francesi….anche per questo meno male che siamo arrivati prima noi!!!!
Scendiamo velocemente, ora si che sta arrivando tutta la gente che ci avevano detto! Ci salutiamo con Noemi diretta al Claudio e Bruno. Nel tratto ripido togliamo le ciaspole e in meno che non si dica siamo sul pianoro. Torniamo al P.so dove ne stanno arrivando ancora…
La neve è ora molto crostosa. Il traverso prima del rifugio Margaroli è una pena rifarlo. Siamo al rifugio alle 13.00 circa. Facciamo una breve sosta, la prima che si possa definire tale da quando siamo partiti e poi torniamo al rifugio Miryam dove finalmente possiamo mangiare qualcosa. Qualche chiacchiera ancora con i rifugisti, molto in gamba, e poi strafelici torniamo a Canza.
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