Punta d' Arbola m. 3235 Traversata Devero - Formazza
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Era molto tempo che volevo salire questa vetta dal versante sud e la mia proposta viene accolta
con entusiasmo da Fabrizio e Teresa. Attraversiamo il ponte e saliamo a destra il sentiero in
direzione Crampiolo per poi costeggiare su di un ampio sterrato, la riva est di Codelago fra
spendidi larici fino a giungere all' Alpe Forno. Pausa caffè per riordinare le idee sul percorso
da intraprendere: a occhio dovremo spostarci sulla destra, sembra la via migliore, per cui ci
avviamo.La presenza di qualche ometto ci rassicura e, risalito il primo erto pratone, troviamo
una traccia che ci permette di superare agevolmente la seconda balza che immette in una
immensa pietraia. Scorgiamo rari bolli gialli, con difficoltà li seguiamo , per una
giavina che diventa sempre più erta ed instabile fino ad arrivare sotto ad una bastionata che ci
sbarra la via... La parte più difficile: su terreno sempre piu' ripido con esposizione notevole,
affrontiamo due traversi... a quattro zampe, che ci permettono di superarla e giungiamo a
facili placche per affrontare poi un' altra pietraia sempre seguendo i segni gialli. A
quota 2900 finiscono, puntiamo quindi alla meta che è sopra di noi procedendo " a occhio" cercando
la strada migliore. Superato un piccolo nevaio, la pendenza aumenta e con un ultimo sforzo,
tra sfasciumi estremamente instabili giungiamo alla cresta a pochi metri dalla croce di vetta.
Panorama sempre ..emozionante!!! Scattate un bel pò di foto, pausa rifocillante.
L' idea di ridiscendere per questi sfasciumi mi fà lanciare la proposta di prendere la via del
Vannino, visto che i ramponi li abbiamo, per il Ghiacciaio del Sabbione: Fabrizio è entusiasta
" così mi faccio i due versanti in un giorno" (non ha mai salito l' Arbola) e Teresa si adegua.
Scendiamo per un centinaio di metri su placche levigate dal ghiacciaio (quando c' era) fino
ad un canalino che ci porta alla testata del Ghiacciaio del Sabbione e, calzati i ramponi,
scendiamo con cautela la prima parte molto ripida, ma senza crepacci degni di nota,
poi velocemente al Passo del Vannino. Seguendo, per un' oretta ancora su terreno infido,
frequenti bolli rossi arriviamo al bel Lago Sruer e, per un bel sentiero, al Rifugio Margaroli
per bere qualcosa (quanto mai meritato) e salutare i Simpatici Gestori. Visto che quando
arriveremo a Formazza siamo senza mezzo di locomozione, chiedo a che ora parte
l' ultima corriera: alle 16,30, neanche Batman la prende più!! e a che ora chiude la seggiovia?
alle 17.00. sono le 16 e allora veloci saluti dando fondo alle residue energie per arrivare
in tempo alla stazione della seggiovia del Sagersboden onde evitare altri 400 mt di discesa
ci riusciamo. A Ponte, con un pò di faccia tosta, riusciamo a rimediare un passaggio fino
a casa.
Sicuramente impegnativo ma di grande soddisfazione questo tour.
Buona Montagna a Tucc.
roby
con entusiasmo da Fabrizio e Teresa. Attraversiamo il ponte e saliamo a destra il sentiero in
direzione Crampiolo per poi costeggiare su di un ampio sterrato, la riva est di Codelago fra
spendidi larici fino a giungere all' Alpe Forno. Pausa caffè per riordinare le idee sul percorso
da intraprendere: a occhio dovremo spostarci sulla destra, sembra la via migliore, per cui ci
avviamo.La presenza di qualche ometto ci rassicura e, risalito il primo erto pratone, troviamo
una traccia che ci permette di superare agevolmente la seconda balza che immette in una
immensa pietraia. Scorgiamo rari bolli gialli, con difficoltà li seguiamo , per una
giavina che diventa sempre più erta ed instabile fino ad arrivare sotto ad una bastionata che ci
sbarra la via... La parte più difficile: su terreno sempre piu' ripido con esposizione notevole,
affrontiamo due traversi... a quattro zampe, che ci permettono di superarla e giungiamo a
facili placche per affrontare poi un' altra pietraia sempre seguendo i segni gialli. A
quota 2900 finiscono, puntiamo quindi alla meta che è sopra di noi procedendo " a occhio" cercando
la strada migliore. Superato un piccolo nevaio, la pendenza aumenta e con un ultimo sforzo,
tra sfasciumi estremamente instabili giungiamo alla cresta a pochi metri dalla croce di vetta.
Panorama sempre ..emozionante!!! Scattate un bel pò di foto, pausa rifocillante.
L' idea di ridiscendere per questi sfasciumi mi fà lanciare la proposta di prendere la via del
Vannino, visto che i ramponi li abbiamo, per il Ghiacciaio del Sabbione: Fabrizio è entusiasta
" così mi faccio i due versanti in un giorno" (non ha mai salito l' Arbola) e Teresa si adegua.
Scendiamo per un centinaio di metri su placche levigate dal ghiacciaio (quando c' era) fino
ad un canalino che ci porta alla testata del Ghiacciaio del Sabbione e, calzati i ramponi,
scendiamo con cautela la prima parte molto ripida, ma senza crepacci degni di nota,
poi velocemente al Passo del Vannino. Seguendo, per un' oretta ancora su terreno infido,
frequenti bolli rossi arriviamo al bel Lago Sruer e, per un bel sentiero, al Rifugio Margaroli
per bere qualcosa (quanto mai meritato) e salutare i Simpatici Gestori. Visto che quando
arriveremo a Formazza siamo senza mezzo di locomozione, chiedo a che ora parte
l' ultima corriera: alle 16,30, neanche Batman la prende più!! e a che ora chiude la seggiovia?
alle 17.00. sono le 16 e allora veloci saluti dando fondo alle residue energie per arrivare
in tempo alla stazione della seggiovia del Sagersboden onde evitare altri 400 mt di discesa
ci riusciamo. A Ponte, con un pò di faccia tosta, riusciamo a rimediare un passaggio fino
a casa.
Sicuramente impegnativo ma di grande soddisfazione questo tour.
Buona Montagna a Tucc.
roby
Tourengänger:
tignoelino

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Kommentare (27)