Croce di Pizzallo 973 m e Palanzone 1436 m
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La traversata Asso-Como è un giro che ho fatto spesso da sola negli anni passati e il cartello Croce di Pizzallo l’ho sempre ignorato. Dopo il tanto vagabondare dei giorni passati non abbiamo voglia di fare troppa strada, tra l’altro anche oggi potrebbe essere una giornata a rischio traffico.
Dopo la colazione nella pasticceria di Asso, ci dirigiamo verso la strada cementata per Enco, strada che poco dopo si trasforma in sentiero. Il bivio per la Croce di Pizzallo s’incontra quasi subito. Svoltiamo a su sterrata e cementata, il mio timore, che si arrivi in cima con una strada, sembra avversarsi, invece raggiunta la località Cà dei Castelletti abbandoniamo la strada per un sentiero. I bolli sono sempre presenti ma la traccia sembra piuttosto labile, inframmezzata da tanti tagli e con una leggera copertura di neve che aumenta man mano che saliamo.
Raggiungiamo le antenne già ben visibili da Asso, svoltiamo a sx e seguendo il crinale raggiungiamo la cima. Dopo una breve sosta proseguiamo seguendo i bolli sugli alberi, scendiamo velocemente a una selletta, svoltiamo a dx seguendo le indicazioni per il Palanzone. I bivi sono numerosi, nonostante siamo stati qui innumerevoli volte da questi caseggiati non siamo mai passati, intuiamo solamente dove andremo a riattaccarci al sentiero di salita per il Palanzone.
Giunti quindi al punto che pensavamo, dove arriva anche il sentiero per il Foro Francescano di Caslino, saliamo al Palanzone.
Decidiamo quindi di scendere a Caglio. Proseguiamo quindi per cresta raggiungendo il Monte Bul, la Bocchetta di Caglio e sempre per cresta ci portiamo poco prima della risalita per la Colma di Sormano. Qui prendiamo la mulattiera che scende a Caglio. Raggiunta la strada teniamo sempre la dx e arriviamo alla Madonna di Campoè. Proseguendo lungo la strada andiamo a riprendere la sterrata e poi sentiero per Enco e quindi di nuovo ad Asso.
Abbiamo trovato più neve qui che in Trentino!!!
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