Monte Palanzone: l'ultimo sentiero che ancora ci mancava.
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Come dice il titolo, dei non moltissimi sentieri che raggiungono la vetta del Monte Palanzone solo questo mancava al nostro elenco per il completamento delle vie convergenti sul noto obelisco. Poi, naturalmente, non si può sfuggire dal già più volte percorso, ma... con ancora una "novità" per rientrare a Caglio.
La giornata in pianura si presenta particolarmente sgradevole: nebbia e nuvole avrebbero l'intenzione di scoraggiare iniziative escursionistiche, ma la decisione - nemmeno lontanamente dibattuta - di partire ugualmente si rivela "in loco" molto ben presa. E' vero, il cielo non è sereno, ma quasi: una foschia luminescente dà un particolare senso di profondità al paesaggio che gradualmente si apre nelle immediate vicinanze della persona, mantenendo nello stesso tempo una globale situazione di silenzio e totale solitudine; sul terreno l'accumulo di pochissimi centimetri di neve gelata e successive brinate consentono un'ottima ed inaspettata tenuta alle nostre scarpe da trail: non sappiamo resistere e... in 50 minuti siamo a Sormano.
Dal parcheggio si prosegue a fianco del santuario e si continua in direzione delle Oasi Botanica e Faunistica (una tristezza…); la carrozzabile - che si dirige verso Enco - diventa acciottolata, oltrepassa un Jungle Park e si apre in un trivio privo di indicazioni: mantenendo la destra si sale gradualmente fino alla Bocca di Vallunga, nuovamente con varie possibilità di destinazione. Le ricomparse indicazioni suggeriscono di nuovo di proseguire a destra: la bella mulattiera incavata nel pendio del bosco sale con larghi tornanti fino al dosso del rudere di Cà della Volta. Si prosegue comodamente andando a raggiungere il crestone Sudest del Palanzone: lasciata a sinistra la deviazione per la Bocchetta di Palanzo ed il Rifugio Riella, pian piano su terreno con affioramenti rocciosi, si raggiungono i pratoni sommitali del Monte Palanzone, culminanti nel recinto della cappella a forma di obelisco. Da qui seguiamo il Sentiero 1 della Dorsale del Triangolo Lariano: Monte Bul, Bocchetta di Caglio, Monte Croce, Braga di Cavallo, Monte Pianchetta, Colma di Caglio, aggiriamo il Monte Falò e raggiungiamo la Colma di Sormano. Discesa velocissima - dopo aver appurato che il velo di brina non è infido - lungo il Muro di Sormano fin quasi al suo termine: poco dopo la sbarra a valle si volge a destra seguendo le indicazioni per la Pineta di Caglio. Il sentiero sale dolcemente fino ad un'abitazione agricola isolata, poi si indirizza lungo uno stupendo traverso pianeggiante lungo una fitta fustaia di abeti (di "pineta" nemmeno l'ombra) che termina presso una via forestale lastricata; imboccatala in discesa, si transita fra le ville di Via ai Monti: proseguendo gradualmente verso destra si raggiunge Viale Campoè, nei pressi del parcheggio.
https://www.relive.cc/view/g29442781133
La giornata in pianura si presenta particolarmente sgradevole: nebbia e nuvole avrebbero l'intenzione di scoraggiare iniziative escursionistiche, ma la decisione - nemmeno lontanamente dibattuta - di partire ugualmente si rivela "in loco" molto ben presa. E' vero, il cielo non è sereno, ma quasi: una foschia luminescente dà un particolare senso di profondità al paesaggio che gradualmente si apre nelle immediate vicinanze della persona, mantenendo nello stesso tempo una globale situazione di silenzio e totale solitudine; sul terreno l'accumulo di pochissimi centimetri di neve gelata e successive brinate consentono un'ottima ed inaspettata tenuta alle nostre scarpe da trail: non sappiamo resistere e... in 50 minuti siamo a Sormano.
Dal parcheggio si prosegue a fianco del santuario e si continua in direzione delle Oasi Botanica e Faunistica (una tristezza…); la carrozzabile - che si dirige verso Enco - diventa acciottolata, oltrepassa un Jungle Park e si apre in un trivio privo di indicazioni: mantenendo la destra si sale gradualmente fino alla Bocca di Vallunga, nuovamente con varie possibilità di destinazione. Le ricomparse indicazioni suggeriscono di nuovo di proseguire a destra: la bella mulattiera incavata nel pendio del bosco sale con larghi tornanti fino al dosso del rudere di Cà della Volta. Si prosegue comodamente andando a raggiungere il crestone Sudest del Palanzone: lasciata a sinistra la deviazione per la Bocchetta di Palanzo ed il Rifugio Riella, pian piano su terreno con affioramenti rocciosi, si raggiungono i pratoni sommitali del Monte Palanzone, culminanti nel recinto della cappella a forma di obelisco. Da qui seguiamo il Sentiero 1 della Dorsale del Triangolo Lariano: Monte Bul, Bocchetta di Caglio, Monte Croce, Braga di Cavallo, Monte Pianchetta, Colma di Caglio, aggiriamo il Monte Falò e raggiungiamo la Colma di Sormano. Discesa velocissima - dopo aver appurato che il velo di brina non è infido - lungo il Muro di Sormano fin quasi al suo termine: poco dopo la sbarra a valle si volge a destra seguendo le indicazioni per la Pineta di Caglio. Il sentiero sale dolcemente fino ad un'abitazione agricola isolata, poi si indirizza lungo uno stupendo traverso pianeggiante lungo una fitta fustaia di abeti (di "pineta" nemmeno l'ombra) che termina presso una via forestale lastricata; imboccatala in discesa, si transita fra le ville di Via ai Monti: proseguendo gradualmente verso destra si raggiunge Viale Campoè, nei pressi del parcheggio.
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