Bocchetta di Campo dalla via dei peuratt - Valgrande
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Chiudiamo un periodo di ricognizioni con un lungo giro ad anello che concatena i due percorsi storici per raggiungere dalla Val Pogallo la Bocchetta di Campo e i territori contesi per secoli dalle comunità di Cossogno e Malesco: quello - abbandonato e di difficile individuazione - dei peuratt (o pecorai) per la Baita di Seriago, e quello delle Strette del Casè, da dove per secoli sono passati tutti gli altri...
All'origine dell'ostinazione in questa ricerca (condotta in compagnia e con il supporto di Ferruccio), almeno da parte mia, c'è l'idea che una risorsa non sia veramente tale se non è raggiungibile. Volevo quindi verificare di persona le condizioni materiali degli accessi ai pascoli di Campo dal versante di Cossogno, per meglio comprendere cosa giustifichi una guerra tra poveri che si è protratta per sei secoli.
Da Cicogna a Baldesaut di Sopra
All'origine dell'ostinazione in questa ricerca (condotta in compagnia e con il supporto di Ferruccio), almeno da parte mia, c'è l'idea che una risorsa non sia veramente tale se non è raggiungibile. Volevo quindi verificare di persona le condizioni materiali degli accessi ai pascoli di Campo dal versante di Cossogno, per meglio comprendere cosa giustifichi una guerra tra poveri che si è protratta per sei secoli.
Da Cicogna a Baldesaut di Sopra
Per sfruttare al meglio le ore di luce, partiamo prima dell'alba da Cicogna diretti a Pogallo e quindi a Baldesaut seguendo il percorso già descritto in questa pagina.
Da Cicogna a Baldesaut di Sopra: 2:15
Il percorso alternativo, che permette di evitare i guadi, descritto qui, richiede circa 30'-40' in più.
Da Baldesaut di Sopra alla baita di Seriago per la via dei peuratt
Da Baldesaut di Sopra si scende verso il Rio della Bocchetta di Campo (ovest) seguendo quello che resta della vecchia mulattiera. Da questo punto in avanti fino al pendio con vista sulla cascata, rimando alla relazione del precedente tentativo.
Questa volta, giunti al cospetto della cascata, anziché salire, traversiamo il pendio in piano e ci affacciamo sul profondo canale (il terzo dopo il Balm de Sculatt) in un punto più basso rispetto alla volta precedente (poco meno di 1400 m di quota).
Caliamo sul greto percorrendo un canalino che scende a destra di un grande faggio (riferimento visibile solo quando ci si affaccia verso il canale), puntando leggermente a destra della confluenza del canale da attraversare con quello della cascata.
Da Cicogna a Baldesaut di Sopra: 2:15
Il percorso alternativo, che permette di evitare i guadi, descritto qui, richiede circa 30'-40' in più.
Da Baldesaut di Sopra alla baita di Seriago per la via dei peuratt
Da Baldesaut di Sopra si scende verso il Rio della Bocchetta di Campo (ovest) seguendo quello che resta della vecchia mulattiera. Da questo punto in avanti fino al pendio con vista sulla cascata, rimando alla relazione del precedente tentativo.
Questa volta, giunti al cospetto della cascata, anziché salire, traversiamo il pendio in piano e ci affacciamo sul profondo canale (il terzo dopo il Balm de Sculatt) in un punto più basso rispetto alla volta precedente (poco meno di 1400 m di quota).
Caliamo sul greto percorrendo un canalino che scende a destra di un grande faggio (riferimento visibile solo quando ci si affaccia verso il canale), puntando leggermente a destra della confluenza del canale da attraversare con quello della cascata.
Si risale il ripido pendio opposto superando delle fasce rocciose e si prosegue quindi su ripidi prati poggiando a destra, senza un percorso obbligato. Ad un certo punto in alto sulla sinistra fa capolino il bivacco della Bocchetta di Campo. Non è lontano ma non è ancora vicino...
Superata una zona più ripida, appare in cima ai prati uno spuntone di roccia isolato: puntiamo in quella direzione e, pochi metri sotto lo spuntone, ci si imbatte in un campo di lavazz, segno che Seriago è vicino. Saliamo ancora pochi metri e troviamo quello che resta del piccolo ricovero dei pastori (1854 m). L'ultimo è stato Giacomo Bottini di Rovegro, nel 1938. La baita è costruita su un piccolo pianoro, al riparo dalle valanghe, nel punto in cui la Cresta degli Sgalorbi si raccorda ai pendii della Cima Binà. Da qui lo sguardo spazia su tutta la Val Pogallo e si perde nel vasto orizzonte della pianura, oggi nascosta da un velo di foschia che la rende ancora più lontana.
Da Baldesaut di Sopra alla Baita di Seriago: 2:35; da Cicogna, tutto compreso, poco meno di 5 ore.
Dalla Baita di Seriago alla Bocchetta di Campo
Da Seriago traversiamo in direzione del bivacco della Bocchetta di Campo, che da qui è ben visibile.
Si vedono due tracce di camosci, una più bassa e una più alta. Per non perdere qualche metro di quota, decidiamo di seguire la più alta delle due tracce ma si tratta di un'opzione non consigliabile, perché - trattandosi di un percorso su terreno più ripido e con maggiore esposizione - comporta delle perdite di tempo nella scelta dei passaggi.
Dalla Baita di Seriago alla Bocchetta di Campo: circa 1 ora, probabilmente meno se si segue la traccia più bassa. Da Cicogna: circa 6 ore.
Superata una zona più ripida, appare in cima ai prati uno spuntone di roccia isolato: puntiamo in quella direzione e, pochi metri sotto lo spuntone, ci si imbatte in un campo di lavazz, segno che Seriago è vicino. Saliamo ancora pochi metri e troviamo quello che resta del piccolo ricovero dei pastori (1854 m). L'ultimo è stato Giacomo Bottini di Rovegro, nel 1938. La baita è costruita su un piccolo pianoro, al riparo dalle valanghe, nel punto in cui la Cresta degli Sgalorbi si raccorda ai pendii della Cima Binà. Da qui lo sguardo spazia su tutta la Val Pogallo e si perde nel vasto orizzonte della pianura, oggi nascosta da un velo di foschia che la rende ancora più lontana.
Da Baldesaut di Sopra alla Baita di Seriago: 2:35; da Cicogna, tutto compreso, poco meno di 5 ore.
Dalla Baita di Seriago alla Bocchetta di Campo
Da Seriago traversiamo in direzione del bivacco della Bocchetta di Campo, che da qui è ben visibile.
Si vedono due tracce di camosci, una più bassa e una più alta. Per non perdere qualche metro di quota, decidiamo di seguire la più alta delle due tracce ma si tratta di un'opzione non consigliabile, perché - trattandosi di un percorso su terreno più ripido e con maggiore esposizione - comporta delle perdite di tempo nella scelta dei passaggi.
Dalla Baita di Seriago alla Bocchetta di Campo: circa 1 ora, probabilmente meno se si segue la traccia più bassa. Da Cicogna: circa 6 ore.
Il ritorno: Le Strette del Casè
Per il ritorno, optiamo per la via più veloce: lo storico percorso, utilizzato fin dall'epoca medievale, delle Strette del Casè, che avevo descritto qui, al mio esordio su questo sito.
Rispetto alla precedente visita, il percorso è stato segnato meglio (ora abbondano i segni di vernice rossa) e tutto il tratto dal guado sul Rio di Ghina all'Alpe Cavrua è stato parzialmente ripulito. Tuttavia è proprio questa parte dell'itinerario che ha richiesto la maggiore concentrazione, a causa dell'umidità autunnale che rende scivolose le rocce.
Nel complesso, tutto il percorso delle Strette del Casè rimane un itinerario di grande fascino ambientale e storico.
Da Bocchetta di Campo a Cicogna: 4:40 compresa qualche breve sosta
Rispetto alla precedente visita, il percorso è stato segnato meglio (ora abbondano i segni di vernice rossa) e tutto il tratto dal guado sul Rio di Ghina all'Alpe Cavrua è stato parzialmente ripulito. Tuttavia è proprio questa parte dell'itinerario che ha richiesto la maggiore concentrazione, a causa dell'umidità autunnale che rende scivolose le rocce.
Nel complesso, tutto il percorso delle Strette del Casè rimane un itinerario di grande fascino ambientale e storico.
Da Bocchetta di Campo a Cicogna: 4:40 compresa qualche breve sosta
Tourengänger:
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