Sul M. Misone è primavera. Frate Indovino l'aveva previsto? E' un mio cruccio...
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Questo è un giro che è nato un po’ così, senza riflettere troppo e affidandosi solo al proprio istinto, ma gli ingredienti per una bella escursione invece ci sono tutti; tempo bello, ottima vista sul L. di Garda, ampio panorama sulle cime circostanti. Che dire, si parte…
Lasciata l’auto nel comodo parcheggio, m’immetto sulla sterrata che prosegue proprio davanti a me, giungo brevemente alla Sella di Calino e come da indicazioni, svolto a sinistra per restare su un ottimo sentiero poco ripido.
Tempo 5 minuti, ed ecco che la traccia comincia a prendere una pendenza di tutto rispetto ed in più la salita è resa meno facile dal tipo di terreno che si affronta, un misto di roccette affioranti e ghiaia instabile, insomma una rogna che in qualche maniera s’addà passà…
Dopo poco più un’ora di cammino giungo alla Sella di Castiol, una sorta di spartiacque tra quello che dovrebbe essere il confine tra il sentiero ripido ed una comoda mulattiera (così avevo letto), ma ahimè, purtroppo il sentiero prosegue ancora per un tratto in più che discreta pendenza.
Fortuna che sono solo 450/500 mt di dislivello da affrontare con questo impegno, ma vi assicuro che se la sera prima avete mangiato un grasso cotechino o un’unta busèca, qua vi accorgerete che in fondo mangiare vegano non è poi così male! :)
Ad un certo punto la mulattiera diventa poco impegnativa, si affaccia per brevi sprazzi visivi sul sottostante Lago di Tenno, e con brevi sali-scendi che attraversano un bel bosco di Faggi raggiungo in men che non si dica la bella Malga Tenno/Malga Misone. Come da palina piego verso destra per il sentiero che si inerpica tra i prati erbosi, lascio sulla sinistra la Malga Misone e tempo 20 minuti mi ritrovo catapultato sulla bella cima del M. Misone.
Qua si gode di una visuale che spazia a 360° e le vette che riesco a riconoscere, col bel tempo sembrano lì a portata di mano. Figata!
Nonostante la giornata sia di quelle baciate dal Sole, non vedo molti escursionisti salire su questo monte, anzi, vista la posizione mi aspettavo le folle, ed invece nisba per fortuna, ora posso godermi il pranzo in santa pace. Poco dopo arriveranno 4 Ragazze/i sudtirolesi e un’ altra coppia tedesca con cagnolino al seguito, nonostante le insormontabili difficoltà linguistiche sono comunque riuscito a far quattro chiacchiere.
Giunta l’ora di ritornare alla base, ho allungato un pochino il giro portandomi su un costone roccioso strapiombante verso il Lago di Garda, poi con facilità sono ritornato sul sentiero 412 che velocemente mi ha riportato all’auto. Stop.
Nota 1): Bel giro in una zona dove mai avevo posato i miei scarponi, complice la giornata meteorologicamente quasi perfetta da questa escursione ho ricavato il massimo che si poteva ottenere; i sentieri sono ben tenuti e segnalati a dovere, tranne qualche bollo un po’ datato, ma si arriva in cima senza particolari problemi. A parte la prima ora di ripido cammino…
Nota 2) Cose a caso…
Chi se ne frega? 1): Oggi ci sono le elezioni in Turchia.
Chi se ne frega? 2): Inter-Roma 1-0.
Gaudente notizia: Expo ha chiuso i battenti. E CHI SE NE FREGA???
MISONE.
Mi sveglio bello tosto e con grinta da Leone,
ma in testa ho le corna e attacco da Muflone,
adesso salgo in cima e faccio il mio girone.
Misone,
il Sole è molto caldo m’attira il beverone,
l’acqua è un po’ dopata ma sente di limone,
la bevo in un sol fiato e adesso sto benone.
Misone,
le ali metto ai piedi e rampo da Grifone,
ma inciampo nel rametto e sbatto sul covone,
lo stile non s’addice è meglio un bel Pavone.
Ti auguro un cagotto e non darmi del gufone e adesso mi domando: ‘ndo cazzo è mai il Misone?
A la Prochaine! Menek und Olmo

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