Jothuneimen - giorno 3
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Oggi niente cime sul nostro cammino.
Ma stasera quando piazzeremo la nostra tendina a Maurvangen avremo percorso 27 km e superato più di 700 m di dislivello in salita e 1150 in discesa. Saremo stanchi morti ma felici. Più di ieri.
Stamattina qualche nuvola in cielo c'è ma poi durante la giornata l'azzurro norvegese la fa da padrone, insomma sembra proprio che non potremo raccontare di salite tra pioggia, nebbie e bufere come ci si aspetta da una vera avventura a nord.
Da Glitterheim ci dirigiamo verso il lago Russvatnet. Scavalchiamo un passo che ci porta a 1685 m. Percorriamo un immenso altopiano fino a che ci appare il grande lago e quindi iniziamo a scendere. I paesaggi sono straordinari. Fiumi impetuosi, tranquilli ruscelli, tappeti di muschio verde smeraldo, cieli blu, immensi nevai, distese di pietre gialle e di erba rossa e montagne tutto intorno. Tutto è perfettamente bello, come se qualcuno preparasse di volta in volta scenografie ad hoc prima del nostro ingresso in scena. Non sapremmo immaginare colori, forme ed elementi meglio combinati e nonostante il nostro impegno con la macchina fotografica non riusciamo a catturare tutta questa bellezza.
Nei giorni scorsi la soddisfazione delle cime raggiunte ha animato il cammino. Oggi è tutta bellezza. Solo distillati di bellezza. Ed è tutta qui per noi. Si perché in tutta la giornata abbiamo incrociato quattro persone. Quattro persone e un branco di renne. Babbo Natale invece non lo abbiamo visto. Probabilmente le renne erano in vacanza, un po' di riposo in preparazione alla notte di Natale.
Passiamo ore a camminare in silenzio. Oddio proprio in silenzio no. C'è sempre vento, un vento che ci urla in faccia tutta la bellezza di questa Norvegia.
Il lago Russvatnet è lunghissimo e tutto blu. Raggiunta la sua estremità orientale ricominciamo a salire e poi ancora un altopiano e poi in discesa verso il più piccolo lago Bessvatnet. Sempre con il vento in faccia e gli occhi gremiti di bellezza. Finalmente avvistiamo il lago Gjende e poi il rifugio di Gjendesheim. Anche qui non c'è modo di cucinare e all'idea del quarto pasto consecutivo a pane e tonno o di spendere una piccola fortuna per mangiare nel rifugio ci spinge fino al campeggio di Maurvangen.
Quando piazziamo la nostra tendina sono passate più di dieci ore dal momento in cui l'abbiamo messa nello zaino questa mattina. Otto trascorse camminando con i nostri zainetti sulle spalle.
Doccia bollente, pasto caldo e tanta felicità nel cuore.
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