Pietra Parcellara e Perduca

Diverse relazioni nell'ultimo periodo hanno presentato la bellezza di questi luoghi. Cosi, un primo maggio piovoso nel Varesotto si trasforma in un'esplorazione naturalistica sull'appennino Piacentino.
Oggi siamo io e Federico il "Dalca".


Le numerose relazioni presenti sono ben dettagliate, mi soffermerò su qualche particolare notato. Salendo da Donceto si lascia la strada asfaltata solo quando si notano i numersi bollini segnaletici e gli evidenti cartelli (sent. 167 - "Pietra Parcellara"). La zona è invasa dalle processionarie e dai relativi nidi quindi fare molta attenzione a dove ci si appoggia. Vi sono alcuni tratti ripidi che scaldano bene le gambe, alternati a tratti più tranquilli dove poter ammirare il panorama. Oggi il vento è abbastanza forte, speriamo solo che non piova. Dopo aver riattraversato la carrabile ed essere rientrati nel bosco, si salgono gli ultimi ripidi tornanti prima di arrivare alla cosiddetta sella "pietra marcia", ovvero il Waypoint indicato con "bivio sentiero EE". Qui è possibile scollinare nell'altro versante per raggiungere l'oratorio della Parcellara ed in seguito la vetta per la via normale facile. Mentre puntando a N-NNE si giunge in cima per la cresta di difficoltà EE, ovvero alcuni passaggi di I e II grado e qualche punto un po' aereo. Il vento a questo punto sfodera tutta la sua potenza e sentiamo spesso gli zaini che ci portano via. Personalmente sono già irrequieto, dopo un paio di passaggi protetti dalle rocce mi sento molto insicuro in un passaggio aereo dove il vento tira da matti. Non avendo voglia di stress nè problemi, dopo due chiacchere con Federico ci accordiamo. Lui si sente sicuro e decide di proseguire, io farò il giro dall'altro lato salendo per la via normale. Quindi ritorno al bivio e via di corsa tra saliscendi fino all'Oratorio della Parcellara, dove risalgo velocemente il sentiero classico. Anche qui il vento non scherza! Nei pressi della cima vedo che Federico è arrivato da poco anche lui. Pausa cibo al riparo dal vento (è dura..) e ammirazione del paesaggio. Oggi sfoggio un nuovo acquisto, una reflex (sogno da diverso tempo) e, nonostante le luci pessime della giornata, qualche foto riesce bene. Scendiamo poi con calma mirando verso l'oratorio della Pietra Perduca, anche qui tra scorci e paesaggi totalmente diversi rispetto alle nostre zone. La Pietra Perduca appare strutturalmente come un conglomerato e la zona sembra essere studio di rilevazioni energetiche per quanto riguarda l'emanazione di "energia positiva" (un piccolo articolo qui). Ed è qui che facciamo conoscenza con questo personaggio tanto colto e forbito quanto eccentrico. Un signore locale ci racconta molti dettagli storici e teologici in riferimento a questa zona ed alla chiesa di Sant'Anna. Interessante per alcuni versi, restiamo invece allibiti per altri... ma va bene cosi!  Nella roccia della Pietra Perduca sono presenti alcune vasche con i Tritoni, dove si narra che, immergendosi, possano tutt'ora aumentare il livello di fecondità femminile.

Note di Federico sul tratto EE

Come anticipato da Simone, sfidando il vento davvero forte che soffiava da N-NW, spinto dalla curiosità ho percorso l'apparente interessante e divertente tratto EE. Il sentiero è sempre ben segnalato dai consueti segni bianco-rossi e si presta perfettamente per non essere seguito alla cieca ma per sperimentare variazioni di tragitto più o meno piccole, forte di una roccia sempre solida, ruvida e decisamente abbondante di appigli e appoggi.

Prima di descrivere il percorso più nei dettagli premetto di essere dotato di scarponi da alpinismo, quindi con suola rigida e adatti all'uso delle tacche offerte dalla roccia. L'uso di scarponi a suola morbida o scarpe da tennis non è da condannare ma occorrerà considerare le implicazioni che questo comporta.

Il primo facile tratto si supera agevolmente. Poco dopo, nell'unica breve porzione esposta del sentiero (assenza di "muri" ai lati), è presente una corda fissa di sicurezza alla quale tenersi semplicemente con le mani. Tratti di sentiero si alternano a quelli di roccia, strutturati in divertenti diedri o pareti mai verticali e sempre ben appigliate.

Gli unici due punti che definirei "critici" per i novizi sono:

• A circa metà percorso, una paretina con relativamente scarsi appigli e soprattutto una roccia ben più liscia di quanto la Pietra Parcellara offra mediamente. Ho dovuto porre più attenzione sull'equilibrio, anche complice il forte vento che mi sbilanciava. Nulla che un escursionista con un minimo di basi di arrampicata non possa superare con tranquillità.
• L'altro punto d'attenzione è posto poco prima dell'arrivo in cima, in cui il sentiero scende rapidamente lungo le rocce, per poi risalire. Il "salto" finale della discesa è favorito dalla presenza di corde fisse poste a mo' di staffa.

A causa di questi due punti "critici" consiglio a chi volesse coinvolgere escursionisti poco esperti di portare una corda (una decina di metri è più che sufficiente), da usare anche solo per sicurezza psicologica.

Non consiglio di percorrere il sentiero in discesa.

Concludendo, la parte EE è stata divertente e a tratti rilassante. Sicuramente da riproporre coinvolgendo anche altri membri del gruppo.