Spettacolo nevoso sulla "Valtravaglia Highway".
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Finalmente la neve, era ora.
Anche nel varesotto finalmente fa comparsa una buona neve: non eccessiva ma comunque sufficiente ad imbiancare ben benino gran parte delle nostre picciol vette e consentirci qualche bel giro in una magnifica veste invernale. La giornata è ottima, soleggiata, con un clima freddo ma adatto a camminare o ciaspolare.
Ritrovo in Valganna con froloccone, col quale decido una meta che già conosciamo ma che da un po' non visitiamo in Valtravaglia, dove abbiamo in mente una bella salita con percorso su una cresta molto panoramica sul medio-alto Verbano, culminante al Monte della Colonna (m.1203), massima elevazione del giro.
Scelgo come "base" il paese di Mesenzana (m.305) già con l'idea di compiere un ambizioso e lungo anello su un percorso prestabilito e complessivamente lineare che avevo in mente da quasi un annetto, a seguito di una mia nevosissima salita al Monte Pian Nave, oggi rimasto escluso: ambizioso, sottolineo, non tanto per il giro in sè, lungo ma non impegnativo, quanto per le condizioni che ci concederanno neve e ghiaccio.
Ci incamminiamo dunque, ma la memoria m'inganna e mi rendo presto conto che stiamo rivolgendoci sul sentiero che intendevo compiere in discesa... dunque ci tocca subito spostarci più a nord usufruendo di alcuni sentieri minori che in qualche modo e con "ravano" neanche eccessivo ci portano all'inizio del sentiero giusto. La neve è già a questa quota abbastanza consistente. Proprio l'anno scorso, scendendo dal Monte Pian Nave percorsi questo sentiero in discesa rimanendone favorevolmente colpito per la bellezza e varietà dell'ambiente, che purtroppo non potei documentare adeguatamente causa fotocamera scarica. Purtroppo la memoria oggi è rimasta sotto il caldo delle mie coperte... così dimentico la fotocamera, come le bacchette e come la frontale... mica male come inizio però!
Ma alla documentazione penserà Ale, che mi permetterà di usare la sua fotocamera "su richiesta"...
Il sentiero, complessivamente ben segnalato con bolli biancorossi e qualche freccia, raggiunge presto gli antichi resti di un villaggio celtico (Cavojasca m.442), e poi s'inoltra in un "bosco sacro" di robinia e conifere, che con elaborati e lunghi saliscendi spesso sovrastanti il torrente Chiesone va a raggiungere quest'ultimo nei pressi della località Motto Superiore, sopra Brissago Valtravaglia, spostandosi dal versante Monte San Martino-Colonna a quello del Monte Pian Nave. Ora non resta che risalire lungamente il lato orografico sinistro della Val Chiesone, in direzione dell'Alpe San Michele, alternandosi ancora a qualche breve discesa. Non è un caso che per giungere al'Alpe in tutto ci abbiamo messo tre ore, complice la neve, facendo poco più di 500 metri "relativi" di salita.
A San Michele facciamo una pausa e scorta d'acqua, conversando con un probabile addetto della protezione civile intento a spalare la zona, che ci parla della nuova conduzione del Ristoro San Michele, da noi trovato chiuso ma comunque solitamente attivo nel weekend e nella bella stagione. Quando gli comunichiamo l'intento di salire al Monte Colonna ci guarda un po' stupito, augurandoci "buon divertimento", che è tutto dire. :)
E il "divertimento" effettivamente non ci viene a mancare... già l'ultimo tratto prima di San Michele aveva depositi nevosi sui 40-50 centimetri, e ora ci chiediamo quanta ne troveremo oltre i mille metri e se sarà possibile chiudere l'anello. Decidiamo di provare senza darci obblighi e scadenze, al limite si torna indietro... Ma la fortuna è con noi, in quanto qualcuno ha deciso di precederci (con scarponi) lasciandoci una bella traccia, la quale non ci resta che seguire fedelmente evitandoci di pistare e un buon 30% in più di fatica. Giungiamo con un rapido strappo sotto la quasi anonima cima del Monte Ganna (m.1094), che a me personalmente è sempre piaciuta molto per il suo panorama e il suo aspetto selvaggio; Ale invece ci sale per la prima volta. Dal sentiero che punta già verso il Colonna si devia a destra (nord) per bella traccia nella faggeta (splendida lungo tutta la salita), in una zona piena di begli affioramenti calcarei: evitando qualche pericolosa buca sbuchiamo sulla stretta crestina terminale che precipita su ambedue i lati raggiungendo quello che pare un ometto in pietra, ma è in realtà un'edicola con una madonnina. Sta di fatto che con tutta questa neve l'ambiente di vetta assomiglia sorprendentemente a una cresta alpina, su cui rimirare un panorama davvero magnifico e accattivante: decidiamo di mangiare qui, perchè alcune rocce sporgenti ci consentono comunque di appoggiarci e stare un pochino comodi.
Torniamo quindi al bivio precedente affrontando la salita al Monte Colonna (m.1203), che ci regala un panorama di ulteriore, accresciuta bellezza ed ampiezza, sporgendosi anche sulla Valcuvia: meraviglioso davvero, con tutte le cime vicine e lontane ben imbiancate. Scendiamo anche da qui, puntando infine al Monte San Martino, il più "famoso" del gruppo, ma anche il meno interessante visto che ci si arriva praticamente in macchina: tuttavia la strada proveniente da Duno non è stata pulita, segno che il rifugio di vetta sarà senz'altro chiuso. Qui siamo i primi a salire, e tocca a noi fare la traccia. Dal calduccio primaverile del Monte Ganna siamo passati al freddo intenso del San Martino, dove Ale ha un mancamento rovinando maestosamente sulla neve, dove la "scientifica" sta già facendo i dovuti rilievi. ;)
Dopo questa scena incresciosa iniziamo la discesa per Val Alta su neve ancora notevole in una bella pineta, che con lievi svolte ci porta a strapiombo su questa spettacolare valletta dominata da singolarissimi carsismi (da vedere in futuro). Giunti in fondo a quest'ultima in un attimo siamo sulla strada militare che ci riporterà dritti a Mesenzana incontrando le deviazioni prima per l'Alpe San Michele e più giù per Cassano Valcuvia. Qui possiamo finalmente rilassarci su pendenze modeste che ci permettiamo tuttavia di tagliare dal bosco in diversi punti, incontrando una bella trincea della Linea Cadorna sul percorso: il resto è senza storia, e dopo più di nove ore il nostro cerchio si chiude.
Non vorrei essere ripetitivo, ma sottolineo che sulla porta di casa abbiamo autentiche bellezze senza spesso rendercene conto... che oggi sono state tutte per noi, tra indescrivibili silenzi intorno a valli ampiamente urbanizzate.
Un piccolo miracolo, davvero.
froloccone
La neve è finalmente arrivata!!!!!Un bel giro,lungo e faticoso,ma di grande soddisfazione.La bellezza e il silenzio in cui abbiamo camminato,sono stati un bel regalo.
Anche nel varesotto finalmente fa comparsa una buona neve: non eccessiva ma comunque sufficiente ad imbiancare ben benino gran parte delle nostre picciol vette e consentirci qualche bel giro in una magnifica veste invernale. La giornata è ottima, soleggiata, con un clima freddo ma adatto a camminare o ciaspolare.
Ritrovo in Valganna con froloccone, col quale decido una meta che già conosciamo ma che da un po' non visitiamo in Valtravaglia, dove abbiamo in mente una bella salita con percorso su una cresta molto panoramica sul medio-alto Verbano, culminante al Monte della Colonna (m.1203), massima elevazione del giro.
Scelgo come "base" il paese di Mesenzana (m.305) già con l'idea di compiere un ambizioso e lungo anello su un percorso prestabilito e complessivamente lineare che avevo in mente da quasi un annetto, a seguito di una mia nevosissima salita al Monte Pian Nave, oggi rimasto escluso: ambizioso, sottolineo, non tanto per il giro in sè, lungo ma non impegnativo, quanto per le condizioni che ci concederanno neve e ghiaccio.
Ci incamminiamo dunque, ma la memoria m'inganna e mi rendo presto conto che stiamo rivolgendoci sul sentiero che intendevo compiere in discesa... dunque ci tocca subito spostarci più a nord usufruendo di alcuni sentieri minori che in qualche modo e con "ravano" neanche eccessivo ci portano all'inizio del sentiero giusto. La neve è già a questa quota abbastanza consistente. Proprio l'anno scorso, scendendo dal Monte Pian Nave percorsi questo sentiero in discesa rimanendone favorevolmente colpito per la bellezza e varietà dell'ambiente, che purtroppo non potei documentare adeguatamente causa fotocamera scarica. Purtroppo la memoria oggi è rimasta sotto il caldo delle mie coperte... così dimentico la fotocamera, come le bacchette e come la frontale... mica male come inizio però!
Ma alla documentazione penserà Ale, che mi permetterà di usare la sua fotocamera "su richiesta"...
Il sentiero, complessivamente ben segnalato con bolli biancorossi e qualche freccia, raggiunge presto gli antichi resti di un villaggio celtico (Cavojasca m.442), e poi s'inoltra in un "bosco sacro" di robinia e conifere, che con elaborati e lunghi saliscendi spesso sovrastanti il torrente Chiesone va a raggiungere quest'ultimo nei pressi della località Motto Superiore, sopra Brissago Valtravaglia, spostandosi dal versante Monte San Martino-Colonna a quello del Monte Pian Nave. Ora non resta che risalire lungamente il lato orografico sinistro della Val Chiesone, in direzione dell'Alpe San Michele, alternandosi ancora a qualche breve discesa. Non è un caso che per giungere al'Alpe in tutto ci abbiamo messo tre ore, complice la neve, facendo poco più di 500 metri "relativi" di salita.
A San Michele facciamo una pausa e scorta d'acqua, conversando con un probabile addetto della protezione civile intento a spalare la zona, che ci parla della nuova conduzione del Ristoro San Michele, da noi trovato chiuso ma comunque solitamente attivo nel weekend e nella bella stagione. Quando gli comunichiamo l'intento di salire al Monte Colonna ci guarda un po' stupito, augurandoci "buon divertimento", che è tutto dire. :)
E il "divertimento" effettivamente non ci viene a mancare... già l'ultimo tratto prima di San Michele aveva depositi nevosi sui 40-50 centimetri, e ora ci chiediamo quanta ne troveremo oltre i mille metri e se sarà possibile chiudere l'anello. Decidiamo di provare senza darci obblighi e scadenze, al limite si torna indietro... Ma la fortuna è con noi, in quanto qualcuno ha deciso di precederci (con scarponi) lasciandoci una bella traccia, la quale non ci resta che seguire fedelmente evitandoci di pistare e un buon 30% in più di fatica. Giungiamo con un rapido strappo sotto la quasi anonima cima del Monte Ganna (m.1094), che a me personalmente è sempre piaciuta molto per il suo panorama e il suo aspetto selvaggio; Ale invece ci sale per la prima volta. Dal sentiero che punta già verso il Colonna si devia a destra (nord) per bella traccia nella faggeta (splendida lungo tutta la salita), in una zona piena di begli affioramenti calcarei: evitando qualche pericolosa buca sbuchiamo sulla stretta crestina terminale che precipita su ambedue i lati raggiungendo quello che pare un ometto in pietra, ma è in realtà un'edicola con una madonnina. Sta di fatto che con tutta questa neve l'ambiente di vetta assomiglia sorprendentemente a una cresta alpina, su cui rimirare un panorama davvero magnifico e accattivante: decidiamo di mangiare qui, perchè alcune rocce sporgenti ci consentono comunque di appoggiarci e stare un pochino comodi.
Torniamo quindi al bivio precedente affrontando la salita al Monte Colonna (m.1203), che ci regala un panorama di ulteriore, accresciuta bellezza ed ampiezza, sporgendosi anche sulla Valcuvia: meraviglioso davvero, con tutte le cime vicine e lontane ben imbiancate. Scendiamo anche da qui, puntando infine al Monte San Martino, il più "famoso" del gruppo, ma anche il meno interessante visto che ci si arriva praticamente in macchina: tuttavia la strada proveniente da Duno non è stata pulita, segno che il rifugio di vetta sarà senz'altro chiuso. Qui siamo i primi a salire, e tocca a noi fare la traccia. Dal calduccio primaverile del Monte Ganna siamo passati al freddo intenso del San Martino, dove Ale ha un mancamento rovinando maestosamente sulla neve, dove la "scientifica" sta già facendo i dovuti rilievi. ;)
Dopo questa scena incresciosa iniziamo la discesa per Val Alta su neve ancora notevole in una bella pineta, che con lievi svolte ci porta a strapiombo su questa spettacolare valletta dominata da singolarissimi carsismi (da vedere in futuro). Giunti in fondo a quest'ultima in un attimo siamo sulla strada militare che ci riporterà dritti a Mesenzana incontrando le deviazioni prima per l'Alpe San Michele e più giù per Cassano Valcuvia. Qui possiamo finalmente rilassarci su pendenze modeste che ci permettiamo tuttavia di tagliare dal bosco in diversi punti, incontrando una bella trincea della Linea Cadorna sul percorso: il resto è senza storia, e dopo più di nove ore il nostro cerchio si chiude.
Non vorrei essere ripetitivo, ma sottolineo che sulla porta di casa abbiamo autentiche bellezze senza spesso rendercene conto... che oggi sono state tutte per noi, tra indescrivibili silenzi intorno a valli ampiamente urbanizzate.
Un piccolo miracolo, davvero.
froloccone
La neve è finalmente arrivata!!!!!Un bel giro,lungo e faticoso,ma di grande soddisfazione.La bellezza e il silenzio in cui abbiamo camminato,sono stati un bel regalo.
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Poncione,
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