Monte Ganna (m.1094) - Monte Colonna (m.1203)
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Ancora tanta neve in montagna, con pericolo consistente di valanghe, unito alla scarsa voglia d'indossare le ciaspole... Dunque si gioca ancora in casa con la scusa di andare a studiare le pieghe di una cima secondaria ma selvaggia e suggestiva, concatenando il tutto con un giro ampio e di gran bellezza naturalistica e panoramica.
Partiamo da Mesenzana con l'intenzione di risalire integralmente l'ombrosa Val Chiesone, una delle zone boscose più "sacre" di questo lembo di varesotto, la cui percorrenza sa regalare momenti di grande suggestione per la bellezza solitaria del luogo. Bellezza, purtroppo, spezzata da alcuni lavori effettuati dai boscaioli, che nella parte bassa hanno in parte compromesso il percorso che ci era noto e di cui ricordavamo alcuni dettagli fondamentali. Sta di fatto che, superate le rovine del villaggio celtico di Cavojasca, ci troviamo di fronte una larga strada forestale che tre anni fa' non c'era... La seguiamo, ignorandone una che rimane più bassa, incominciando a salire... troppo e troppo presto. La strada va a sfumare e, avendo capito d'aver perso il percorso voluto, ci troviamo così a risalire liberamente il bosco umido, affrontando pendenze a tratti assai accentuate. Sappiamo che prima o poi andremo a imbroccare l'ex-strada militare Valalta-San Michele, pertanto proseguiamo senza preoccuparci troppo sulla direzione da intraprendere, e dopo aver trovato una trincea abbandonata della Linea Cadorna sbuchiamo finalmente sulla prevista carrareccia.
Seguiamo interamente la carrareccia in lungo falsopiano giungendo al delizioso villaggio dell'Alpe San Michele con la sua bella chiesetta romanica (Sec. X-XI), che troviamo chiusa ma ci sarà aperta da un solerte e anziano signore (ex-alpinista con due salite al Cervino sulle spalle!), il quale gentilmente ci fornirà tante belle notizie storiche su questo piccolo gioiellino architettonico. Dopo la bella sosta "culturale" c'incamminiamo tranquillamente verso le nostre due cime di oggi, e giunti sotto il Monte Ganna si aguzzano gli sguardi per sondare qualche itinerario perduto: ripreso il cammino regolare c'è chi sale dal sentiero normale e chi dal breve ma ripido versante settentrionale... sta di fatto che ci troviamo sulla sua bella vetta piena di affioramenti calcarei scrutando un panorama selvaggio e suggestivo, reso oltremodo splendido dal mare di nubi che ricopre i grandi laghi e la pianura. Ridiscesi, proseguiamo la salita e con un ultimo strappo siamo sul Monte della Colonna, ove sostiamo per il pranzo: nonostante il panorama ulteriormente ampliato ammetto di preferire il Monte Ganna, ben più interessante e suggestivo sia a livello morfologico che escursionistico. Visitiamo la sottostante galleria in trincea, quindi riprendiamo la via per San Michele: qui giunti ci concediamo una fetta di torta all'omonimo Ristoro. Non resta che la discesa, la quale svolgiamo finalmente in Val Chiesone, passando da suggestive zone rocciose, un masso erratico con incisioni rupestri e un tripudio di muschio in un bosco veramente "sacrale". Ci ricongiungiamo col "punto chiave" in cui ci eravamo sbagliati in mattinata, chiudendo infine l'anello a Mesenzana.
Grazie ai Soci e a Paola per la bella giornata. Avanti così.
Partiamo da Mesenzana con l'intenzione di risalire integralmente l'ombrosa Val Chiesone, una delle zone boscose più "sacre" di questo lembo di varesotto, la cui percorrenza sa regalare momenti di grande suggestione per la bellezza solitaria del luogo. Bellezza, purtroppo, spezzata da alcuni lavori effettuati dai boscaioli, che nella parte bassa hanno in parte compromesso il percorso che ci era noto e di cui ricordavamo alcuni dettagli fondamentali. Sta di fatto che, superate le rovine del villaggio celtico di Cavojasca, ci troviamo di fronte una larga strada forestale che tre anni fa' non c'era... La seguiamo, ignorandone una che rimane più bassa, incominciando a salire... troppo e troppo presto. La strada va a sfumare e, avendo capito d'aver perso il percorso voluto, ci troviamo così a risalire liberamente il bosco umido, affrontando pendenze a tratti assai accentuate. Sappiamo che prima o poi andremo a imbroccare l'ex-strada militare Valalta-San Michele, pertanto proseguiamo senza preoccuparci troppo sulla direzione da intraprendere, e dopo aver trovato una trincea abbandonata della Linea Cadorna sbuchiamo finalmente sulla prevista carrareccia.
Seguiamo interamente la carrareccia in lungo falsopiano giungendo al delizioso villaggio dell'Alpe San Michele con la sua bella chiesetta romanica (Sec. X-XI), che troviamo chiusa ma ci sarà aperta da un solerte e anziano signore (ex-alpinista con due salite al Cervino sulle spalle!), il quale gentilmente ci fornirà tante belle notizie storiche su questo piccolo gioiellino architettonico. Dopo la bella sosta "culturale" c'incamminiamo tranquillamente verso le nostre due cime di oggi, e giunti sotto il Monte Ganna si aguzzano gli sguardi per sondare qualche itinerario perduto: ripreso il cammino regolare c'è chi sale dal sentiero normale e chi dal breve ma ripido versante settentrionale... sta di fatto che ci troviamo sulla sua bella vetta piena di affioramenti calcarei scrutando un panorama selvaggio e suggestivo, reso oltremodo splendido dal mare di nubi che ricopre i grandi laghi e la pianura. Ridiscesi, proseguiamo la salita e con un ultimo strappo siamo sul Monte della Colonna, ove sostiamo per il pranzo: nonostante il panorama ulteriormente ampliato ammetto di preferire il Monte Ganna, ben più interessante e suggestivo sia a livello morfologico che escursionistico. Visitiamo la sottostante galleria in trincea, quindi riprendiamo la via per San Michele: qui giunti ci concediamo una fetta di torta all'omonimo Ristoro. Non resta che la discesa, la quale svolgiamo finalmente in Val Chiesone, passando da suggestive zone rocciose, un masso erratico con incisioni rupestri e un tripudio di muschio in un bosco veramente "sacrale". Ci ricongiungiamo col "punto chiave" in cui ci eravamo sbagliati in mattinata, chiudendo infine l'anello a Mesenzana.
Grazie ai Soci e a Paola per la bella giornata. Avanti così.
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