Bassa di Nara (2123 m) – Skitour


Publiziert von siso , 25. Januar 2015 um 13:45.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:24 Januar 2015
Ski Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Pizzo Molare   CH-TI 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1250 m
Strecke:Leontica (900 m) – Cancorì (1460 m) – Cambra (1908 m) – Bassa di Nara (2123 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Biasca – Valle di Blenio – Leontica.
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo Olivone & Posta a Olivone.
Kartennummer:C.N.S. No. 1253 – Olivone - 1:25000; C.N.S. No. 266 S – Carta scialpinistica Valle Leventina - 1:50000.

Secondo fine settimana consecutivo con pericolo marcato di valanghe: anche oggi scelgo quindi un itinerario poco lontano dalle piste, ma con un importante dislivello. Già, 1250 m di salita senza una bolla: grazie Scarpa!

 

Inizio dell’escursione: ore 8:45

Fine dell’escursione: ore 13:15

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa

Temperatura alla partenza da Leontica: 1°C

Temperatura al rientro a Leontica: 7°C

Isoterma di 0° alle 9:00: 1800 m

Velocità media del vento: 20 km/h (da debole a moderato)

Sorgere del sole: 7:56

Tramonto del sole: 17:15

 

Ore 8:15 di un sabato mattina di gennaio a Leontica, frazione di Acquarossa. Percorro a passo d’uomo la stradina del paese di montagna, poco adatta al massiccio afflusso di veicoli di sciatori, che fra pochi minuti occuperanno i parcheggi presso gli impianti sciistici del Nara. È una strada storica, si tratta della Via Lepontica, che conduce fino alla Bassa di Nara. Il toponimo Leontica deriva infatti dal popolo dei Leponti che, risaliti dall’Italia alcuni secoli avanti Cristo, si stabilirono nelle nostre valli; attraverso il Passo di Nara essi andavano e venivano dalla “Lepontia”, vale a dire dalla Val Leventina.

Dovevano essere così ben insediati in queste terre da dare a tutta la nostra regione alpina, dal Passo del Sempione a quello dello Splügen, il nome di Alpi Lepontine.

Oggi intendo seguire la Via dei Leponti fino alla Bassa di Nara (2123 m).

 

È una splendida giornata, per dirla alla Vasco, con neve caduta in settimana. Sono l’unico sciatore che invece di accomodarsi sulla seggiovia, aggira l’impianto e imbocca il sentiero che si sviluppa alla sinistra del Ri di Prugiasco. Alcuni sportivi ieri sono scesi lungo questo versante chi con gli sci, chi con la slitta. La piccola pista che hanno creato mi permette di rintracciare senza problemi il corretto percorso che mi porterà a Cancorì. Non incrocio nessuno e presto non sento più nemmeno le voci dei numerosi sciatori accorsi al Nara.

Mi fermo spesso per ammirare e fotografare le baite che costellano gli assolati terrazzi naturali che precedono Cancorì (1460 m), il punto nodale degli impianti del Nara.

Dopo un’ora e venti minuti di cammino mi concedo una pausa caffè al Ristorante La Pernice, dopo di che riprendo la salita ai margini della pista no. 3, che attraversa una bellissima pineta. Il Bar del Pela, a circa 1670 m di quota, è già molto ben frequentato. Oltre una ventina di avventori sorseggiano una bibita sulle panchine del ritrovo, sito ai margini della pecceta, in posizione invitante.

Un paio di signore si complimentano con ammirazione per la mia impresa. Ringrazio con nonchalance ostentando sicurezza, disinvoltura e naturalezza, come se simili dislivelli rientrassero nelle mie abitudini…

Di fatto, raramente ho superato un dislivello di 1250 m con gli sci.

                                          Con le pelli di foca al Nara

È il tratto più bello della salita; il bosco mi concede degli ampi varchi con stupefacenti visioni sulle alte cime del versante orientale della Valle di Blenio. Dai 1900 m di quota in su si fa sentire il favonio. Le raffiche diventano sempre più intense, per raggiungere la forza massima alla Bassa di Nara. Come spesso capita, raggiunta la meta prefissata ci si ferma solo per pochi istanti, il tempo necessario per un paio di foto, quindi si è costretti a scendere di quota, dove il freddo è un po’ più sopportabile. Spello di fronte al “Nara Beach Bar”, a 2110 m di quota. Sono i soliti “tre minuti folli”; durante l’operazione di rimozione delle pelli di foca le mani rischiano il congelamento. Le raffiche di vento rallentano l’azione: la protezione delle pelli non vuole saperne di adagiarsi docilmente sulle stesse. Stringo gli scarponi e mi avvio senza indugi verso Cancorì, dove le condizioni meteorologiche sono decisamente più umane. Sono condizioni più favorevoli anche per gli aspetti culinari: il ristorante propone ai “gurmand” un piatto poco diffuso alle nostre latitudini, una leccornia molto invitante: Tartare di Bisonte selvatico dell’Oklahoma; buon appetito!

 

Seconda escursione consecutiva ai margini delle piste di sci: il pericolo marcato di valanghe non può essere sottovalutato!

 

Tempo di salita: 3 h 10 min

Tempo totale: 4 h 30 min

Tempi parziali:

Leontica (925 m) – Cancorì (1460 m): 1 h 20 min

Cancorì (1460 m) – Cambra (1908 m): 1 h 20 min

Cambra (1908 m) – Bassa di Nara (2123 m): 30 min

Dislivello in salita: 1250 m

Sviluppo complessivo: 13,0 km

Difficoltà: F

SLF: 3

Coordinate Bassa di Nara: 709′774/148′139

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso


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