Pralognan, Vallone di Grauson (2420 m)


Publiziert von stefi , 4. Januar 2015 um 16:58.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum: 2 Januar 2015
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 806 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superato la barriera di Aosta est si esce a quello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Cogne; alla rotatoria all’ingresso dell’abitato si devia a sinistra e così anche alla successiva seguendo l’indicazione per Gimillan. Giunti alla frazione si lascia l’auto nel comodo parcheggio al suo ingresso e camminando verso le case si devia a destra sulla strada che compie una curva dopo la quale, percorsi un centinaio di metri, si trova un ponte sulla destra con le paline di inizio itinerario; volendo si può lasciare l'auto anche i prossimità del ponte.

La meta di questa escursione è sì l'alpeggio di Pralognan ma anche, e soprattutto, l'entrare nel solitario vallone alto del Grauson sul cui fondo si erge la piramide della Tersiva; già è bello nel periodo estivo ma in quello invernale, molto poco frequentato, trasmette senz'altro una sensazione di pace e silenzio che solo questi ambienti solitari ed innevati sanno profondere. L'escursione è molto lunga e bisogna subito dire che deve essere effettuata con neve ben assestata e non dopo recenti nevicate o in periodi di scarso innevamento; condizioni che, pur camminando a volte senza le racchette anche sino all'Alpe Pila nel basso vallone del Grauson, consentono di raggiungere in relativa sicurezza le parti più alte dello stesso vallone. Già nel vallone basso bisogna prestare attenzione ai ripidi pendii e canaloni che si passano alla base, ma è sicuramente dal promontorio sopra la cascata di Pila che le difficoltà aumentano sensibilmente nel percorrere il lungo traverso, in parte nel bosco, con cui si attraversano i ripidi ed ampi pendii settentrionali del Monte Creya sino alla palina a quota 2296 m. L'alternativa a questo itinerario è quello del cosiddetto "sentiero invernale" che parte poco distante dalle baite di Tchezeu, sul fondo del vallone basso; esposto a sud questo percorso è da valutare al momento visto che, anche se dalla parte opposta, attraversa gli alti versanti in parte rocciosi alla base delle Punte Arpisson, Coppi e Fleurie. 

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Tourengänger: stefi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 5. Januar 2015 um 11:22
Ciao, apprezzo sempre le tue escursioni invernali valdostane.
A proposito del sentiero invernale, quando sono stato al Grauson d'estate mi aveva stupito che fosse segnato come "invernale" il sentiero sulla sponda destra orografica del torrente, che traversa pendii esposti sulla forra senza la "protezione" della vegetazione.
Ora le tue foto mostrano due cose: c'è comunque un traverso da fare anche su quello estivo, anche se più breve, e il sentiero invernale è quasi sgombro da neve (c'è una foto dove se ne vede un tratto). Mi è venuto il dubbio che lo consiglino d'inverno perché essendo esposto a sud si libera prima dalla neve ma non sarà invece anomalo questo inverno poco nevoso?
Nel dubbio se torno d'inverno mi sa che faccio il sentiero estivo.
Ciao
Andrea

stefi hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. Januar 2015 um 18:01
Ciao e grazie per l'apprezzamento.
Sul sentiero invernale (e in condizioni di innevamento invernale!) non è tanto la protezione del bosco, che va senz'altro bene, a mancare ma la presenza degli alti canaloni e i ripidi pendii al di sopra di esso: il tratto è infatti esposto a slavine ed è molto lungo perché parte dall'altezza della cascata di Pila e termina oltre la croce, quasi vicino a Grauson inf. mentre su quello estivo il pericolo maggiore si trova "solo" dal pendio sopra il promontorio della cascata in corrispondenza del bosco e termina alla croce; pur passando anche qui a mezzacosta dei ripidi pendii del Monte Creya il tratto è sensibilmente più breve ed il pericolo di slavine è un po' inferiore grazie al fatto che l'esposizione a nord lo rende meno soggetto ai vari rigeli provocati dal sole che creano le "famose" valanghe a lastroni.
Il fatto poi che sembra sgombro da neve non implica che, proprio vista l'esposizione a sud soggetta ai vari rigeli notturni, vi sia presenza di ghiaccio vivo; infatti due escursionisti incontrati al ritorno e che avevano fatto il giro salendo dall'invernale e scendendo dall'estivo ci hanno confermato i dubbi che avevo al mattino dicendo che la progressione in molti tratti era veramente delicata per la presenza di ghiaccio vitreo trovando molta difficoltà per arrivare al suo termine mentre ce n'era meno sull'invernale avendo questo più neve sul suo percorso. Per concludere bisogna valutare molto bene le condizioni del manto nevoso, l'esposizione, le temperature al momento della salita ed il bollettino valanghe ben sapendo che i due percorsi sono molto esposti: non sono tanto i tratti ripidi a valle da considerare (quando facciamo i traversi abbiamo l'abitudine di guardare solo in basso!) ma soprattutto quelli a monte da dove arriva il pericolo: in questo caso e in queste condizioni abbiamo senz'altro fatto la scelta migliore.
Se vuoi effettuare la gita considera che questa è una classica primaverile e solo le anomale condizioni di questo strano inverno hanno permesso di effettuarla in relativa sicurezza. Io ho intenzione di rifarla almeno sino al bivacco ma devo aspettare le condizioni "super"

andrea62 hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. Januar 2015 um 23:44
Complimenti per le dettagliatissime informazioni.
Grazie.
Andrea


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