Due cime e due "Glorie".


Publiziert von paoloski , 10. Dezember 2014 um 14:46.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 7 Dezember 2014
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Piancascia 
Zeitbedarf: 8:45
Aufstieg: 1570 m
Abstieg: 1570 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita di Bellinzona Sud, dirigersi verso Locarno, seguire poi le indicazioni per Tenero, da qui salire a Contra e poi a Mergoscia. Qualche parcheggio nella piazza della chiesa o ampio spiazzo dietro a questa.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Kartennummer:CNS 1312 Locarno e Wanderkarte 3308T Locarno

Dopo quattro settimane di inattività la voglia sarebbe quella di andare a fare sci di fondo ma a quanto pare l'anello battuto più vicino è in Scandinavia per cui decidiamo per una gita, possibilmente al sole e non troppo impegnativa.
La meta scelta è il Madone partendo da Mergoscia, siamo io e Monica, ritrovo alle 6,30 a Gaggiolo, complice il cielo non proprio sereno è veramente buio, arriviamo a Mergoscia poco dopo le 7,30 ed il sole non si vede ancora.
Comunque poco prima delle 8 stiamo salendo la scalinata che dalla chiesa sale alla frazione di Benitti, al primo incrocio troviamo già le indicazioni per il Madone.
Il sentiero sale per un magnifico betulleto e, finalmente, arriva ai Monti di Cortoi, un grande maggengo a 1000 metri di quota, sulla prima baita c'è un grande cartello che, in un italiano misto allo Schwyzertutch, pubblicizza i tagli ed i prezzi della carne di vaccha (con l'acca). All'altezza delle ultime baite incontriamo le malcapitate vacche di razza Simmenthal che saranno oggetto delle future attenzioni del macellaio.
Poco oltre lungo il sentiero un'indicazione segnala la presenza di un masso cupellare a soli 60 metri...è giocoforza andare a dare un'occhiata: in posizione elevata e panoramica ecco infatti un sasso di serizzo che porta alcune incisioni cruciformi ed altri petroglifi di più difficile lettura. Vi sono anche delle lettere incise.
Ritorniamo sul sentiero principale e, al limitare del bosco ecco Porchesio, il luogo è veramente suggestivo: numerose baite, per la maggior parte in buone condizioni, in magnifica posizione.
Le date incise sugli architravi indicano una frequentazione pluricentenaria del luogo.
Raggiungiamo la cresta Est del Madone dove il sentiero è segnalato in bianco - blu, questo sui cartelli perchè di indicazioni sul terreno praticamente non ce ne sono. Il percorso è comunque intuitivo: segue fedelmente la cresta spostandosi leggermente a destra o a sinistra in prossimità delle roccette che si incontrano.
Sopra di noi si stende una coltre compatta di nubi, il sole, finalmente sorto, è alla nostra altezza e questo fa si che ci si trovi avvolti in una surreale luce dorata.
In prossimità di Redrisc però arriviamo al margine inferiore della coltre di nubi, il tepore del sole lascia spazio ad un freddo pungente, l'erba sul terreno è ricoperta di brina, proseguiamo lungo la cresta e presto intravediamo una luce più intensa sopra di noi: stiamo uscendo dalla nebbia, la brina sull'erba si è già trasformata in rugiada, dietro di noi il Pizzo di Vogorno fa la sua apparizione, sorge maestoso ed innevato da un mare di nuvole.
Mentre sto pensando che ci sono le condizioni ideali per il fenomeno ottico detto Spettro di Brocken...lo vedo: alla mia destra, più basso della cresta dove ci troviamo, ecco la mia ombra circonfusa di un'aureola iridata,
È la seconda volta che ci imbattiamo nello spettro, la cosa è decisamente entusiasmante.
Proseguiamo e raggiungiamo la quota 1770 metri, la prima anticima del Madone, da qui la copertura di neve si fa quasi continua, togliamo le piccozze dallo zaino e proseguiamo, la neve è abbastanza dura da sostenere il nostro peso, raggiungiamo la seconda anticima e poco dopo una sorta di rustico bivacco. Da qui vediamo le due cime del Madone: la cima Sud è un panettone erboso, la cima Nord è invece un po' più rocciosa ed è alta una decina di metri di più.
Il sole comincia a scaldarci, raggiungiamo la prima cima dove si trova un piccolo ometto, scendiamo all'insellatura ed affrontiamo le facili roccette che adducono allla Cima Nord.
Ci siamo! Compiliamo il "libro di vetta", in realtà un quaderno macerato dove non vi è praticamente più alcuno spazio scrivibile, ci scattiamo a vicenda un paio di foto, contempliamo un po' il fantastico panorama, quindi riprendiamo il percorso verso la Cima Sud, da qui giù fino alla palina con i cartelli che indicano il percorso per Mergoscia, Cimetta e la Cima della Trosa.
Rientriamo nella nebbia, il sentiero verso la sella è ben segnato in bianco - rosso, giunti al valico di Costa Bella dove si trova il bivio per Mergoscia decidiamo che, vista l'ora, vale la pena di salire alla Cima della Trosa per mangiare al sole.
Risaliamo l'evidente, ma completamente in ombra, gelido sentiero che sale a tornanti verso la nostra cima.
Finalmente raggiungiamo la Cima Sud e per una cresta, incongruamente, visto che non vi è la minima difficoltà, segnata in bianco - blu, la cima vera e propria.
Poco sotto la vetta si trova un contenitore con il libro di vetta, se quello del Madone era malridotto e zeppo di firme e commenti, questo è praticamente bagnato e senza il minimo spazio per apporre non dico le firme ma neppure le iniziali.
Consumiamo il nostro pasto ammirando il magnifico panorama che ci circonda e concludendolo con dei deliziosi marron glacé (ogni tanto bisogna viziarsi!).
Ora è tempo di rientrare, ripercorriamo il sentiero in direzione della sella  di Costa Bella ed ecco il giusto coronamento della giornata: una seconda apparizione dello Spettro di Brocken, siamo decisamente fortunati: è un fenomeno piuttosto raro da vedere e noi non solo l'abbiamo visto l'autunno dell'anno scorso ma oggi addiritttura due volte!
Percorriamo i circa 1000 metri di dislivello che ci separano da Mergoscia in mezzo ad una caligine che solo a tratti viene scaldata da una momentanea apparizione del sole, il sentiero giunge a Faedo dove veniamo accolti dall'abbaiare di un Border Collie che ci corre incontro con fare minaccioso ma che si rivela presto solo bisognoso di coccole e carezze.
Incontriamo qui le prime persone della giornata: alcuni alpigiani che stanno sistemando il tetto di una baita.
Finalmente eccoci in vista del Lago di Vogorno, sentiamo le campane della chiesa di Mergoscia, ritroviamo la scalinata che scende da Benitti, ed eccoci alla piazza della chiesa dove ho parcheggiato la mia auto. Siamo arrivati, come gitarella decisamente non male!

Gran bella gita, di difficoltà, nonostante le indicazioni in bianco - blu lungo la cresta da Porchesio al Madone e sulla parte di cresta fra le due sommità della Cima della Trosa,, non ce ne sono assolutamente.
Il panorama da entrambe le cime è veramente notevole.


Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 10. Dezember 2014 um 18:14
Ciao,ecco di chi erano le orme nella neve!!!!!!Se fosse passata una settimana,avremmo ricalcato il vostro bel anello al Madone!!!!Noi siamo saliti il giorno dopo!Montagna che merita davvero questo(fra i tanti)Madone.Ciao ALE

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 10. Dezember 2014 um 21:55
Ma dai... :)
Ottima scelta l'anello, che sembra pure molto bello passando dalle altre cime: sapevo che c'era questa possibilità, ma abbiamo preferito la salita "classica".

Ciao

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Dezember 2014 um 16:40
Ciao ad entrambi, leggo solo ora i vostri commenti.
Effettivamente il Madone è una gran bella cima.
Ne approfitto per augurarvi un magnifico 2015 e tante salite in montagna.


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