Monte Fallere

Ancora tempo migliore in Val d'Aosta, andiamo di là.
Se la giornata rimane come quella di oggi (cielo limpido e ottima visuale), bisogna trovare una cima panoramica. Vincenzo fa una ricerca su Google ed esce fuori il Fallere.

Non avendo nessuna mappa della zona, sfrutto il sito della Regione Val d'Aosta che ha creato un catalogo di tutti i sentieri di montagna e, tramite un applicazione on-line, permette di selezionare le tratte che interessano ed esportarle poi in un file GPX che può essere successivamente caricato sul proprio gps.

Al mattino partiamo in tre, c'è anche un amico di Vincenzo.
Da classico parcheggio di Vetan, dove partono anche altre gite (alcune classiche invernali), bisogna scendere per qualche minuto sulla strada asfaltata fino ad incontrare i cartelli gialli che indicano Loè.
Dopo Loè si passa da altri due alpeggi e poi al Lago Fallere (volendo si può abbreviare leggermente il percorso senza passare dal lago).
Fin qui la salita è tranquilla. Successivamente il sentiero si fa più ripido e per pietraie transita nei pressi delle rovine dell'ex rifugio Margherita e poi per cresta, con qualche tratto attrezzato, si perviene in vetta.

La cima è praticamente al centro della Val d'Aosta e, se non fosse per qualche nuvola all'orizzonte, il panorama sarebbe fantastico. Si riconoscono tantissime cime, tra cui alcuni "giganti" valdostani.

Dalla cima scendiamo per la "normale", nel primo tratto abbastanza ripida, poi dopo un brevissimo saltino attrezzato con catene e pioli la pendenza diminuisce fino a transitare nei pressi del Lago Morto e poi al Rifugio Fallere, dove facciamo una sosta spuntino. Per essere mercoledì c'è tanta gente in giro.

Dal rifugio si prosegue su strada sterrata, resa meno noiosa dalle numerose sculture di legno sparse qua e là. A prima vista sembrano animali veri, un divertente gioco trovarle tutte.

Poi, per fortuna, si lascia la strada e si imbocca il sentiero per Vetan che va ad incrociare un'altra strada sterrata che porta sopra al paese e poi al parcheggio.