Poncione di Tremorgio (2669 m) - SKT
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La CNS lo promette: salita senza fronzoli, e sviluppo al servizio del dislivello, e non viceversa. È il tipo di gita adatta alle mie caratteristiche e so già ancor prima di partire che non sarà una faticaccia: niente di paragonabile all’uscita al Covreto o allo Spalavera, anche se la somma del dislivello di queste due uscite non arriva a coprire quello odierno. Certo, ma qui non devo tracciare, non devo affondare nella neve fresca, non devo trovarmi la via, non devo pellare e ripellare più e più volte, non devo sudare come un cammello sotto la stecca del sole. L’unica mia incombenza è quella di salire fino alla vetta senza altre preoccupazioni, e poi godermi la discesa. Esposizione a Nord e clima né troppo caldo né troppo freddo completano il quadro della situazione ideale, almeno per me.
E così in quattro ore e mezza sono in vetta, nonostante la guida parli di cinque e mezza. Certo, i due garisti ventenni che mi superano subito dopo la partenza, con le loro tutine sfavillanti e multicolori e il loro zainetto che a malapena riesce a contenere un fazzoletto, loro, probabilmente ne avranno impiegate due tra salita e discesa. Ma io non sono qui per allenarmi per il Mezzalama né per il Tris Rotondo, e nemmeno per fare una corsa contro il tempo. A me basta arrivare in vetta e assaporare la montagna (e possibilmente fare una bella sciata: ma questo aspetto, se viene, bene; altrimenti va bene lo stesso).
Essendo una classica evito di tediare chi legge: le note sintetiche e i waypoints mi sembrano già sufficienti. Al Poncione di Tremorgio c’ero stato in estiva, ma da tutt’altra via (se si esclude la cupola finale): per cui mi godo la salita (nuova) e altrettanto faccio con la discesa. La neve: cartone sulla cupola, magica polvere per 1150 metri e bosco finale duro e stretto; ma per discese così firmerei subito!
Riguardo alla difficoltà, la guida del CAS dice “AD”. A me la salita è sembrata poco più che “F”; però poi, la discesa ha riservato senz’altro dei tratti di “AD”. Per cui, senza ulteriori lungaggini, confermo la guida, anche se tutto sommato, questo “AD” mi sembra un po’ abbondante.
Davvero una bella montagna, il Poncione di Tremorgio, sia d’estate che d’inverno: per quanto riguarda i sontuosi panorami, lascio la parola alle foto.

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