Alta Via di Fundres 14-17 Agosto 2013


Publiziert von cristina , 27. August 2013 um 09:37. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:14 August 2013
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4 Tage
Strecke:Valles-Rif.Bressanone-Rif.Ponte di Ghiaccio-Rif.Lago della Pausa-San Giorgio-Brunico
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Romeno (Val di Non)-P.so Mendola-Autostrada del Brennero entrata Bolzano Sud uscita Bressanone/Val Pusteria, fino a Rio di Pusteria.
Kartennummer:Tabacco N. 033 Brunico e dintorni-Tabacco N. 037 Gran Pilastro e Monti di Fundres

1° Giorno
Ritentiamo quest’alta via. Quest’area montana non ci porta molta fortuna, già più volte abbiamo tentato trekking e o non abbiamo visto quasi niente per vie di nubi e nebbie oppure siamo dovuti fuggire per mal tempo. Cosa che successe anni fa con quest’alta via. Le prime due tappe le avevamo fatto tra acqua e sole poi eravamo fuggiti sotto un acquazzone e con previsioni nefaste per i giorni a seguire. Ricominciamo quindi da dove l’avevamo lasciata. Questa volta lasciamo l’auto alla stazione treni di Rio di Pusteria e prenderemo il treno a Brunico per rientrare, sperando di riuscire a portarla a termine.

 Nella notte si scatena il finimondo, temporali a go-go. Partiamo da Romeno (Val di Non) con largo anticipo. Scendere a Caldaro dal P.so della Mendola mi fa vedere i sorci verdi, la strada è un susseguirsi di tornanti e curve che ben conosciamo ma farla al buio e nella nebbia...Arrivati incolumi a Caldaro proseguiamo per Bolzano e quindi Rio di Pusteria che raggiungiamo praticamente all'alba. Posteggiamo alla stazione treni e potremmo prendere già l'autobus per Valles ma vogliamo fare le cose con comodo e non lasciarci sfuggire la puntatina al panificio.

Signore sospetto con sacchettino sospetto...andiamo a controllare da dove sta arrivando ed ecco il panificio con annesso bar, ottimo! Panini, panini, panini...ma quanti tipi ne hanno!?! Uno di questi, due di quelli...si si aggiunga anche quello, un pezzetto di pizza che dici? Meno male che da noi questi posti non esistono sarebbero un guaio per linea e portafoglio! E ora si parte.

Autobus fino a Valles, ci tocca un bel tratto di asfalto, dopo di che riusciamo a tagliare la strada per Malga Fane per mezzo di un sentiero naturalistico che illustra un poco la vita dei contadini altoatesini. Il percorso per il Rif. Bressanone non è lungo per cui ce la prendiamo comoda, leggiamo i cartelli e intanto il tempo migliora mano a mano. Da Malga Fane parte il comodo sentiero per il rifugio, sembra di essere in un altro mondo, quasi una cartolina, prati verdissimi che sembrano tappeti un contrasto nettissimo con il bianco delle rocce e l’azzurro del cielo. Alle 11,00 siamo al rifugio. Prepariamo i letti e scendiamo per andare a fare un giro. La signorina ci ferma per farci ordinare la cena perchè alle 18,00 tutti devono essere a tavola, mi raccomando le 18,00 ripete più volte! Accidenti sono solo le 11,30 dove vuole che andiamo fino alle 18,00! Poi in realtà alle 18,00 iniziano ma arriva gente a cena ben oltre l'ora.

Lasciamo quindi il rifugio ai numerosi vacanzieri mordi e fuggi che stanno arrivando e saliamo alla Cima di Valmala (Wurmaul Spitz). Un sentierino stretto prende dapprima quota gradualmente poi s’impenna per prati fino alla facile arrampicatina finale assicurata con un paio di catene per via dell’esposizione. Il panorama sarebbe magnifico ma le nubi coprono le cime e riusciamo a vedere sole le valli e giù in fondo piccolo piccolo il nostro rifugio. Rientrati alla base con il pensiero del bel sacchetto di panini che ci aspetta ci spiaggiamo anche noi davanti al rifugio ora più tranquillo e poi attesa della succulenta cena, naturalmente la conversazione a tavola sarà praticamente nulla, ce ne fosse uno che parla italiano!
Dislivello salita 2020 m - discesa 894 m - km 13,90

2° Giorno
Tappone chilometrico, accorpiamo due tappe per evitare il pernottamento in bivacco. I tempi di percorrenza sono molto vaghi, vanno dalle 6,20 h (skyrunner) di alcuni cartelli ma prontamente corretti a pennarello con un bel 9 h (esagerati) diciamo che i tempi più esatti stanno tra le 7,00/8,00 ore camminando tranquillamente e con qualche breve pausa di rifocillamento.

Saliamo alla Steinkarscharte con sentiero più o meno evidente, dalla forcella precipitiamo a valle e facciamo un lunghissimo semicerchio tra sali e scendi in magnifici pascoli, passiamo altre forcelle ma non sono mai indicate da cartelli si notano solo per il cambiamento di valle, a memoria mi sembra di ricordare che di cartelli non ne troviamo mai se non sui sentieri di collegamento. Lasciati i pascoli, si percorrono tratti su sentierini a mezza costa con tratti attrezzati e anche se facili bisogna prestare molta attenzione, posso dire che sono percorsi che sconsiglierei in caso di cattivo tempo. Arriviamo al cancelletto di legno che indica l’eventuale discesa al bivacco, noi proseguiamo lungo quello che è il tratto più faticoso della tappa perché dobbiamo risalire una lunga pietraia, sembra di essere in Val di Mello o Adamello. La segnaletica è ottima, si alternano grossi blocchi a tratti di sentiero e finalmente raggiungiamo la Gaisscharte. La discesa da questa forcella, un 20/30 m è attrezzata con catena e qualche piolo, il tratto è breve ma verticale e lo stambecco che mi guarda dall’alto poco rassicurante, per nostra fortuna non fa una mossa e riusciamo anche a scattargli una foto! Ancora pietraia e per la prima volta in vita nostra vediamo i fantomatici segnatori di sentieri, esistono, segnare quest’alta via non è cosa da poco, il bollo è un pallino rosso circondato da uno bianco, mica due semplici barrette! Pietre, pietre e ancora pietre, siamo in vista del rifugio, speriamo di non perdere troppa quota e invece scendiamo, scendiamo e sempre tra massi e massetti risaliamo al micro rifugio Ponte di Ghiaccio. Accoglienza gelida, ci sistemano in fondo all’invernale ma dopo aver visto le camere del rifugio, sembra meglio l’invernale, per lo meno c’è un po' più spazio! Di darsi una sciacquata non se ne parla, il bagno è in una posizione che sembra impossibile potersi anche lavare i denti, operazione non facile che faremo stasera. L’attesa per la cena passa velocemente e a tavola pur di scambiare quattro parole in italiano ci stipiamo in un tavolo con l’unica coppia che lo parla, stiamo stretti ma almeno non ci sentiamo degli stranieri. Cena ottima con sorpresa finale, come dolce la famosa e ottima frittata dolce con marmellata di ribes (kaisersmarren). Nonostante il camerone pieno, una trentina di persone circa, nella notte non vola una mosca e ci facciamo una bella dormita. Dislivello salita 1504 m - discesa 1180 - km 16,10

3° Giorno
Partiamo nelle nebbie che sono da poco salite da valle ma man mano che scendiamo, sembra si dissolvano e, di fatto, un malgaro ci saluta augurandoci un’ottima giornata di sole, cosa che in verità sarà. La tappa è certamente più breve ma anche oggi il sentiero anche se su prati e per malghe essendo sempre delle dimensioni di un piede in caso di brutto tempo non so se mi sarebbe piaciuto farlo. Dopo una bella discesa e un’altrettanto bella risalita percorriamo lunghi lunghissimi traversi passando numerose vallette con panorami eccezionali. Raggiunta un’ultima malga, la Gampishutte, vendita di un ottimo formaggio ma per nostra sfortuna l’abbiamo saputo dopo, saliamo al Passo, dove ci intratteniamo con una coppia di ragazzi di Mantova che ci confermano il trattamento alberghiero del nostro prossimo rifugio, bene almeno possiamo darci una lavata come si deve! Saliamo alla Forcella Sega Alta ed essendo molto presto ne approfittiamo per salire al Monte Gruppo (Hochgrubbach Spitze) dopo di che scendiamo al comodissimo rifugio Lago della Pausa. Sistemati i letti, scendiamo per il pranzo e Marco si prende una porzione di patatine fritte, e alla faccia di Mac Donald per lo stesso prezzo gli portano una porzione che sembra almeno il doppio, del resto le porzioni qui sono sempre il doppio del normale, dolci compresi!

Poiché di tempo ne abbiamo in abbondanza, saliamo anche alla Kempsptiz, dove sostiamo lungamente in ammirazione di tutto il gruppo delle Dolomiti in parata davanti a noi, purtroppo mentre riconosciamo numerose cime dolomitiche, non conosciamo i ghiacciai alle nostre spalle, qualcuno pensiamo di averlo azzeccato, forse!

Tornati al rifugio ci infiliamo nella doccia, una goduria infinita! Cena spettacolare, assaggiamo un po’ di tutto e non ci facciamo scappare lo strudel che ci aveva consigliato la coppia al rifugio Ponte di Ghiaccio. Non avendo loro specificato se di mele o di ricotta li prendiamo entrambi, beh quello alla ricotta era non fenomenale, di più! Altra bella dormita anche se i letti sono un po’ strettini e alla mattina colazione da re! E chi se ne va da qui! Invece ci aspetta una tappa lunghissima per la discesa a Brunico. Dislivello salita 1179 m- discesa 1368 m - km 16,50

 4° Giorno
Nella notte ha piovuto e ora viene giù qualche gocciolina ma il cielo sembra aprirsi. Anche oggi si parte in discesa poi si risale, traverso e arriviamo a un colle con crocefisso, altro traverso e cominciamo ora la lunghissima cresta con numerose e svariate cime, con croce e senza croce. Lunga, lunghissima sembrava non finire mai, davanti a noi una serie di dossi, e ci chiediamo continuamente quale sarà la cresta che finalmente ci porterà verso valle ma inesorabilmente continuiamo più o meno verso nord e di svoltare a dx non se ne parlerà per parecchio, hai voglia cercare di capire quale cresta avremmo percorso quando ieri sera cercavamo di intuire il giro in cima alla Kempspitz! Quando su una cima incontriamo un pastore che ci racconta un po’ di cose sulla zona, ci fa vedere i camosci spiegandoci un po’ il loro comportamento abitudinario e ci dice che una volta che saremo al Sambock avremo finito sembra che manchi qualcosa come una mezz’oretta invece ci andranno almeno ancora 2 ore, però bellissimo. Giunti finalmente al Sambock o Monte Sommo facciamo una bella pausa dopo di che scendiamo alla Croce del Tempo del Platten. Da qui il sentiero, un po’ malmesso, precipita alla Kofleralm dove arriva la strada asfaltata. La seguiamo brevemente dopo di che prendiamo il sentiero per San Giorgio dove termina l’alta via.

Un’enorme fortuna fa arrivare l’autobus per Brunico proprio nel momento che raggiungiamo la fermata. L’autista ci accoglie simpaticamente vedendo la nostra felicità al suo arrivo tempestivo insieme a noi alla fermata e chiacchierando arriviamo alla stazione di Brunico. Una mezz’oretta di attesa che passiamo mangiandoci un bel gelato e una birra e poi un’altra mezz’oretta e siamo a Rio di Pusteria. Anche questa alta via è stata portata a termine. Percorso bellissimo, abbastanza faticoso e a mio avviso da fare assolutamente con tempo buono. I sentieri se pur non difficili non sono mai banali e in caso di pioggia potrebbero dare qualche grana. I rifugi, a parte il Ponte di Ghiaccio (il più spartano), sono alberghi e la malga dove eravamo stati nel nostro primo tentativo di percorrere l’alta via, la Simile Mahdalm offre un’ottima accoglienza, quella volta c’eravamo solo noi due! Percorso consigliato!
Dislivello salita 1816 m - discesa 2407 m - km 20,60

 

 

 


Tourengänger: cristina, Marco27


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Kommentare (4)


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Amadeus hat gesagt:
Gesendet am 27. August 2013 um 10:37
Complimenti per le due escursioni/Trekking, veramente gran bei giri, non vi smentite mai.....bravi e belle foto.

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 27. August 2013 um 12:08
Vent'anni fa.....con tenda, viveri e padellame, famiglia al completo, da Vipiteno a Dobbiaco....bei tempi!

Ancora bravi ragazzi!
Ciao

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. August 2013 um 12:16
Vedo che spesso ripercorriamo la tua strada...con la tenda però ti sei perso tutte le pappe straordinarie dei rifugi! Beh pensandoci bene forse all'epoca non così straordinarie!

Ciao Cri

grandemago hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. August 2013 um 13:41
Per le pappe ci siamo rifatti nei rifugi sulle Alte Vie delle Dolomiti, dove l'ambiente non era certo da tenda.
Per una coppia che spazia come voi non è difficile incappare sulle nostre tracce!

Ciao


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