Piz Uter mt 2907 e Piz Arpiglia mt 2765

Prima di partire domenica per le malaugurate terme vado da solo ancora in Engadina. Scelgo una zona che ho poco frequentato e cioè Resgia di Zuoz. Parcheggio l'auto nel grande parkplatz gratuito 24 h dietro il ristorante del campo di golf, la giornata è favolosa! Si sta proprio bene e così risalgo la piacevole stradina fino all'alp Arpiglia ( il sentiero più diretto è interdetto per tagli di alberi dalle 7 alle 17). All'alpe trovo l'unica persona incontrata oggi e cioè il pastore bolzanino che gentilmente mi ragguarda sul percorso successivo e sopratutto su un grosso sasso all'inizio della cresta e da cui parte un sentierino non marcato che arriva oltre il piz Uter fino ad il Corn od il punto 3000 del piz Mezzaun. Prima della cresta attraverso un bel prato con dei vecchi e grandi larici. Arrivo al sasso e da qui infatti si snoda un sentierino piacevole ed a zigzag, molto comodo. Arrivato alla zona di rocce calcaree non vedo l'ometto a sinistra e proseguo a destra per poi tirare su dritto in una specie di canalino e ricongiungermi al sentiero (in discesa vedrò bene gli ometti e seguirò fedelmente il sentiero). Dopo questo tratto riprende il sentiero a zigzag che veramente in modo  piacevole porta lungo la cresta alla cima del Piz Arpiglia: fantastico e rilassante. La mole del piz Uter che mi ricorda molto in piccolo il piz Trovat sembra di faticoso percorso. Non è così perchè una volta scesi per prato alla fuorcla Giavagl percorro un sentiero sempre non marcato ma ottimamente tracciato dapprima su prati e poi nella pietraia. Per me nel modo migliore ed entusiasmante arrivo in cima al piz Uter. Il panorama già fascinoso dal piz Arpiglia qui si allarga ancor più a 360° e merita la mia sosta pranzo. Dalla cima potrei proseguire facilmente scendendo dalla cresta sud ma proprio per gli impegni preparatori per le terme non devo arrivare a casa tardi. Rimando alla prossima volta il percorso completo sino al piz Mezzaun e dopo varie foto zoomate riparto sullo stesso percorso dell'andata. E qui purtroppo avendo dimenticato di ricaricare la batteria la fotocamera mi abbandona....che peccato! La discesa è veramente ma veramente piacevolissima, rilassante fisicamente e tonificante spiritualmente. Si un poco di malinconia per il fatto di stare per più di 15 giorni lontano da questi meravigliosi posti... ma ci ritorno e forse ai primi di ottobre se il tempo tiene! Non ho trovato alcun libro di vetta.