BruschgHorn 3056mt - il tremila del ritorno
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Ritorno dalle ferie con un bel tremila …
Ritorniamo dalle ferie estive al mare con la solita gran voglia di montagna, non siamo tutti rientrati ed il gruppo è limitato a 5, solo io e Paolo dei quattro, più il Barba (ormai è anche lui dei … soliti), Stefano (figlio di Paolo) ed Alberto (nipote di Paolo).
Dopo quasi tre settimane di dolce-far-niente non mi sento di ripartire con grandi dislivelli, ma non si può neppure rinunciare ad un tremila con un meteo così …
Allora tiro fuori dal cassetto un vecchio progetto, con partenza MOLTO in alto, parcheggio a ben 2340mt, sopra Andeer.
Non è una zona molto frequentata da italiani o di lingua italiana, non ci sono escursioni qui su HiKr nella nostra lingua, sarà la distanza da percorrere in auto che la rende poco “appetibile”.
In compenso la partenza “alta” offre destinazioni di pregio ed un grande spettacolo, con distanze e tempi anche inferiori all’ Engadina.
Raggiungiamo il parcheggio Tugma Parkplatz a 2340mt poco prima delle 09:00 (163Km, 2:15 da Como), bisogna fare attenzione alle indicazioni per trovare la via giusta.
La giornata è spettacolare, cielo completamente terso, il meteo perfetto per un tremila.
Alle 09:05 lasciamo il parcheggio, sappiamo bene (dai pochi report tradotti dal tedesco su Hikr, un ringraziamento ad un grande conoscitore della zona StefanP ), che NON ci sono sentieri, e che quindi si viaggia a vista, puntando a dei “riferimenti”.
Per noi è la prima volta qui, quindi le montagne ed i dintorni ci sono totalmente sconosciuti.
Scendiamo sullo sterrato chiuso al traffico, verso l’ Alpe Curtiginatsch a Q2272 e proseguiamo (sbagliando) verso la successiva Alpe Nurdagn, ma appena attraversato il torrente deviamo a destra verso monte ed iniziamo la salita in libera per grandi prati, dove numerose mucche pascolano tranquille.
Non conoscendo la geografia del posto, sbagliamo subito la vetta, arrivando quasi sotto il GelbHorn 3034mt (lo si riconosce perché ha il fianco S di roccia quasi bianca), poi ci accorgiamo dell’ errore e ci dirigiamo con qualche saliscendi alla sella sulla cresta tra il Piz Tuf ed il Bruschghorn, con rocce molto più scure, quasi nere.
Come ho già detto, senza sentieri ci si deve affidare al GPS, ma anche a dei riferimenti, dei punti chiave di passaggio. Il punto chiave in assoluto è la sella a Q2770 che si trova tra il Piz Tuf (che resta sulla destra) e la cresta del Bruschghorn (che non si vede da questa parte) a sinistra.
Sulla sella c’e’ uno sperone roccioso, poco a sinistra un ometto indica il passaggio.
Per risalire all’ ometto 200mt belli ripidi su terricio, erba e molto materiale detritico.
Seguendo una striscia erbosa si trovano anche tracce di sentiero, ma solo nella parte finale, poco sotto l’ ometto.
Dall’ ometto si trova sia un sentiero ben battuto che qualche ometto di tanto in tanto, ma soprattutto si vede la vetta, anzi le due vette del Brushghorn, quella S, 3056mt riportata su tutte le cartografie, e quella N 3043mt che dista poco, e che si unisce con una cresta da larga a più affilata.
Dall’ ometto sulla cresta, mancano 300mt di dislivello e 1.4Km, due escursionisti di lingua tedesca ci dicono che manca un’ora per la cima Sud (che non si vede da qui).
Sostiamo per 15min, il gran caldo, il sole e la fatica ci obbligano a varie soste per dissetarci o rinfrescarci, consumeremo litri di ogni liquido commestibile ….
La cresta è larga, anzi molto larga, passiamo sotto due nevai, alla base di una bastionata rocciosa molto scura, poi si prosegue su terriccio e sassi neri che sembra di essere sulla luna (ricordano quelli dello Scopi e del Pizzo del Corvo).
Salendo possiamo infine ammirare la nostra meta, non un picco ma un grosso panettone "nero", posto su una lunga cresta.
Nonostante il giro inutile sotto il GelbHorn, alle 12:45 siamo in vetta, non siamo soli, e abbiamo incontrato vari escursionisti in salita e discesa.
In cima solo un grosso ometto di sassi, dove si trova anche una gamella con il libro di vetta.
Lo spettacolo a 360° è notevole, purtroppo la scarsa conoscenza della zona non mi permette di identificare quasi nulla, ma ci sono una miriade di vette e tanti ghiacciai.
L’ unica cosa che riconosco vicino è la stupenda Pizzas d’Anarosa, cresta frastagliata e piena di guglie, ed il Piz Calandari, dove, 150mt sotto sul lato sud, si trova la bella capanna Cufercal.
In vetta consumiamo con molta allegria il nostro pasto, ripensando ai giri inutili fatti per salire qui, ma sempre serenamente.
Dopo 45m decidiamo di scendere, seguendo la stessa via fino alla sella, per poi decidere al momento come tornare verso l’ auto.
La discesa è rapida (e chi si ferma per prendere fiato?), in meno di mezz’ora siamo all’ ometto e scendiamo seguendo la debole traccia di un sentiero che scende.
La traccia termina inspiegabilmente nel nulla, quindi proseguiamo più o meno allineati verso gli alpeggi.
Il gruppo si divide in due, il Barba prosegue scendendo verso l’ alpeggio e puntando alla strada che scende dal parcheggio, i rimanenti si tengono alti, sopra Ils Plattas Q2600, poi Sur Tuf (sotto il Piz Tuf), con numerosi saliscendi fino a raggiungere il sentiero segnato che scende dal passo Carnusapass Q2650, sotto il Piz Tarantschun, il Piz Tuf ed il laghetto Lai da Scotga.
Il sentiero ha anche altre deviazioni per il più noto Piz Beverin Q2998 (che chiude la cresta NE del BrushgHorn), una destinazione molto conosciuta dagli sci alpinisti, ma anche molto frequentata estate.
Con il sentiero il rientro al parcheggio è veloce, ed alle 15:45 siamo all’ auto dove il Barba ci aspetta da una quindicina di minuti, evidentemente la sua via era la più veloce, la nostra piena di saliscendi e con la ricerca del percorso migliore è diventata più lunga.
La calura ci fa consumare con avidità i 4lt di the gelato che ha portato Paolo, e scendendo verso Zillis faremo anche una fermata per rinfrescare i piedi in una fontana.
Che dire di più … un rientro alla grande, una bella destiazione, bellissime le vallate ed i panorami, sicuramente da ritornarci per il Beverin o il più ostico Piz Mellen o GelbHorn, anche per far conoscere questi bei posti a Roberto e Gimmy che non erano con noi.
Prima di chiudere, devo spendere due parole sul tracciato, che consiglio di NON copiare.
Il percorso più breve è Alpe Curtginatsh, lasciare la strada e dirigersi verso monte in libera, tenendo sempre la sinistra (desta orografica) del torrente che scende tra i due alpeggi, puntare a sinistra del picchetto roccioso tra il Piz Tuf e la cresta finale del Brushghorn (c’e’ un ometto ma da lontano non si vede), dalla cresta in poi è evidente.
A presto …. e ... Siamo tornati !
Vista da Brown
Bellissima escursione con temperature e clima da deserto nonostante eravamo in quota.
Purtroppo pochissime segnalazioni per accedere alla spettacolare vetta posta sopra un anfiteatro morenico che probabilmente un tempo accoglieva un ghiacciaio.
Fortunatamente abbiamo trovato diversi corsi d'acqua lungo il percorso prima di arrivare alla sella a quota 2770 .
Abbiamo avvistato moltissime marmotte addirittura da fare attenzione agli attraversamenti prima del parcheggio.
Animali sicuramente quasi domestici in quanto fischiavano raramente per segnalare il nostro arrivo.
Prima di arrivare all'auto ,al ritorno, un bel gruppo di pernici bianche spaventate dal nostro arrivo hanno spiccato il volo in una valletta sassosa.
Fortunatamente non abbiamo incontrato vipere anche se l'ambiente sassoso ,in pieno sole e ricco di prede come rane ,era l'ambiente ideale per i temuti rettili.
I due piu' giovani della compagnia hanno apprezzato molto l'escursione sicuramente per per il meteo spettacolare ma anche per la curiosita' di cercare la via di salita alla vetta, certamente poco visibile.
A presto
Paolo
Vista da Barba43
Un 3000 stupendo per una giornata favolosa, comunque la salita è stata anche faticosa per la lunghezza, ma di più ancora non c'era traccia fino poco sotto la vetta.
C'erano delle stupende vette a 360 gradi, ma come ha detto Giorgio non sapevamo riconoscerle.
Pian piano si saliva con un sole caldo, si doveva bere parecchio, ed ad un tratto o intravisto un piccolo sentiero, mangiando un panino ho aspettato gli altri, poi siamo ripartiti per la cima.
Ci siamo fermati a mangiucchiare alla nostra maniera, con qualche battutina non competitiva, e firmato il libro di vetta, siamo ridiscesi per un pò assieme, poi io ho puntato l'alpeggio dove siamo passati nella salita, invece gli altri hanno preferito rimanere in quota per poi trovarsi alla macchina.
Cosi è stato e compattandosi siamo ripartiti per il rientro.
PS: si siamo tornati
ciao a tutti
Il solito riassuntino:
Percorso: Tugma Parkplatz Q2340 – Alpe Curtginattsch Q2272 – Plan Darmeras – Sella tra Piz Tuf e BrushgHorn Q2270 – BrushHorn Sud Q3056 (pranzo) - Sella tra Piz Tuf e BrushgHorn Q2270 – Ils Plattas Q2600 – sentiero che scende dal Carnusapass Q2435 - Tugma Parkplatz Q2340.
12,4 Km totali, 7.2Km andata (3:40, 3:10 nette) , 5.2Km ritorno (2:00, 1:45 nette)
06h:40m totali, 05h:00m in movimento
Dislivello:
720 mt assoluto, 920 mt di relativo
Partecipanti: Giorgio, Paolo, Barba43 (Luciano), Stefano, Alberto.
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Girovagando
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