Pizzo Biela/Wandfluhhorn (2863 m) & Pizzo Stella/Martschenspitz (2688 m)


Publiziert von tapio , 1. August 2011 um 08:58.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:29 Juli 2011
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Pizzo Quadro   Gruppo Pizzo Biela 
Zeitbedarf: 11:00
Aufstieg: 2055 m
Abstieg: 2055 m
Strecke:Bosco Gurin, Boda (1471 m) - Bann, bivacco (2104 m) - Ufum d'Biala (2500 m) - Pizzo Biela (2863 m) - pianoro a SO (2125 m) - Lago Superiore (2254 m) - Bocchetta Foglia/Hendar Furggu (2419 m) - Pizzo Stella (2688 m) - Bann, bivacco (2104 m) - Bosco Gurin, Boda (1471 m)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Si arriva a Bosco Gurin percorrendo la strada della Valle Maggia fino a Cevio. Svoltare a sinistra in direzione Bosco-Cimalmotto e a Cerentino tenere la destra in direzione di Bosco. Ampi parcheggi nei pressi degli impianti di risalita per Grossalp
Kartennummer:CNS 275 Valle Antigorio

Il richiamo: quando una montagna chiama, si può rimandare quanto si vuole, ma prima o poi lei richiede la tua presenza. Se poi il richiamo arriva contemporaneamente da due vette vicine, entrambe fascinose e magnetiche, è impossibile restare sordi: si deve andare!

La più alta, il Pizzo Biela, mi ha chiamato pochi giorni fa, quando dal Rosso di Ribia l’ho guardata.

L’altra sono anni che mi affascina e che mi invita a salire, con quel suo nome gentile e splendido che non può non far brillare gli occhi: Stella.

Bene, doppio richiamo: ali ai piedi e zaino in spalla!

Alle 06.00 sono sul sentiero che da Bosco Gurin sale in direzione della Bocchetta Foglia/Hendar Furggu (2352 m). A pochi passi dal confine con l’Italia (Valle Formazza/Pomatt) abbandono il sentiero che scende verso Formazza (Fondovalle/Stafelwald) e proseguo su quello segnato in bianco-blu che porta alla Bocchetta di Formazzöö (2664 m), passaggio verso N situato tra la prima meta odierna, il Pizzo Biela, e lo Strahlbann. Per evitare un tratto di cresta abbandono però anche questo sentiero e mi dirigo su percorso libero verso N con obiettivo la bocchetta senza nome posta a quota 2750 sulla cresta SE del Pizzo Biela. Mi accorgo però che dalla bocchetta si alza un muro di 50-70 metri completamente liscio e verticale che non mi invoglia di certo ad avvicinarmi. Chissà come sarà dall’altra parte? (Col senno di poi, ho fatto bene a non proseguire…).  Dopo la facile pietraia, intravedo una via possibile a sinistra in un canalino erboso-roccioso non particolarmente difficile. Salgo. Arrivo sulla cresta che percorro per un po’. Poi passo sul versante italiano, per evitare un salto troppo alto per i miei mezzi. Il problema è che di là il sole non è (ancora) arrivato e la roccia è viscida per la pioggerella notturna. Mi abbasso di qualche metro usando la forza e le mani, con estrema attenzione. Devo poi fare un breve traverso per raggiungere la zona “sicura”. È andato anche questo, ora non mi resta che salire sui pietroni umidi (ma si sa, in salita è più facile). Raggiungo in breve la cima che porta un grandioso omone e già che ci sono vado a prendere anche la cima N, con una misera croce costituita da due vecchi pezzi di legno (ma da qui la vista verso il Basodino e tutto il Nord è fenomenale).

Di scendere verso Est sul versante ticinese non se ne parla, rifare la via percorsa mi intimorisce un po’ per via della zona ombrosa e viscida, tento allora una discesa su pietroni verso la Val Formazza. Sembra tutto ok, ma dopo una bella discesa, il versante su cui scendo si restringe al punto da diventare una lama. Scendo fino all’estremo delle possibilità, per verificare che non ci sia un passaggio. Niente, a destra un muro verticale altissimo, a sinistra un versante ultra-ripido. Devo risalire un buon 100 m ed allargarmi vieppiù verso il fondovalle formazzino, sperando che la bocchetta che ho intravisto dall’alto sia davvero una bocchetta e che mi lasci passare. Scendo sulla pietraia ed arrivato alla bocchetta verso sinistra capisco ben presto che o passo qui o mi tocca abbassarmi ulteriormente verso Fondovalle di Formazza, senza garanzie che sia poi effettivamente fattibile il rientro verso il Lago Superiore. Oltre la bocchetta c’è una specie di largo canale erboso molto ripido e bagnato (qui il sole non è mai passato, per oggi). Non mi entusiasma, ma con estrema attenzione provo a scendere. All’inizio ci sono dei fiori di nigritella, mi pare un segnale di benvenuto cospicuo. Come camminando sulle uova scendo, passo dopo passo, con i bastoni sempre ben puntati per terra. Più in basso la pendenza diminuisce leggermente, però procedo sempre molto circospetto. Dove la situazione delicata si stempera, decido che per evitare altri possibili (e visibili) salti di roccia scenderò fino al pianoro situato a quota 2125: pazienza, perderò dell’altro dislivello utile, ma la sicurezza in primis. Al pianoro noto che dall’inizio della discesa dalla cima sono passate 2 ore e mezza…

Comincio la salita verso la Hendar Furggu passando dal laghetto e attraversando delle zone franose (ma niente, in confronto a quello appena passato…). Al passo mi rifocillo un pochino (dopo 7 ore e 45' di marcia mi sembra doveroso) e poi mi dirigo via cresta verso il secondo obiettivo di giornata, il Pizzo Stella. Purtroppo dalla Val Formazza arriva la pioggia, ma sono solo poche gocce per ora, quindi salgo comunque. Resto più alto delle placche che avevo notato al mattino e così con traccia intuitiva arrivo sulla cima dove un pluviometro e un cippo che ricorda il passaggio dei Walser da Formazza a Bosco Gurin 700 anni fa mi danno il benvenuto. Piacere Stella, mi hai atteso a lungo ma alla fine sono arrivato anch’io. Non faccio neanche in tempo ad inalberare la birra celebrativa che ricomincia a piovere. Mi aspettano i pietroni, oppure le placche oppure la cresta. In tutti i casi, si tratta di tragitti poco raccomandabili sul bagnato. Ripongo la birra nello zaino e comincio a scendere non dalla via di salita, bensì, per affrettare le operazioni, su bei pietroni in direzione di Bann, tagliando parecchio la via di salita. La pioggia rimane debole, e dopo un grandioso arcobaleno su Bann e il Pizzo di Orsalia, cessa del tutto lasciando le pietre parzialmente asciutte. Scendo senza problemi e poco prima  della fine della pietraia, con la gola riarsa finalmente faccio pranzo (sono le 15.30 e sono in giro dalle 06.00). Ottimo, in breve sono a Bann e da lì, in meno di un’ora, eccomi a Bosco. Ovviamente la Rovana è lì ad aspettarmi per far rivivere i piedi strapazzati dal lungo tragitto. Grande soddisfazione per una gita che sulla carta sembrava più facile di quello che poi si è rivelato.



Tempi:           Bosco Gurin – Pizzo Biela:                                    4 ore e 30’

                        Pizzo Biela – pianoro a SO (quota 2125):           2 ore e 30’

                        pianoro a SO (quota 2125) – Hendar Furggu:    45’

                        Hendar Furggu – Pizzo Stella:                             1 ora

                        Pizzo Stella – Bosco Gurin:                                   2 ore e 15’


Tourengänger: tapio


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Kommentare (2)


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tignoelino hat gesagt: biela/stella
Gesendet am 2. August 2011 um 21:29
grande tirata, complimenti. ciao da roby

tapio hat gesagt: RE:biela/stella
Gesendet am 2. August 2011 um 22:45
Ciao Roby, e grazie per i complimenti!
Come detto, il giro poteva essere un po' più semplice, ma alla fine è andata bene lo stesso, anche così.
Ciao, Fabio


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