Sulle cime di Taleggio
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IL GRUPPO
Spesso andar per monti con un gruppo numeroso non è affatto entusiasmante.
Inevitabilmente sono messi a confronto diversi modi d'essere e d'intendere la montagna.
C'è chi ha la sindrome del purosangue e deve stare davanti ad ogni costo e se non conosce il sentiero ti si attacca ai garretti mettendoti l'ansia addosso!
Poi c'è chi scappa......che conosca o meno il sentiero se ne và.....e tu ti auguri che si perda, cosi non ci pensi più!
Al contrario, alcuni sembrano in giro per il mercato......ciacolano tutta strada, si distraggono e se non li tieni a vista, rischi di perderli ad ogni curva.
Noi oggi siamo in 21, un bel numero per una gita Cai di una piccola sottosezione come la nostra.
Tra questi ovviamente sono presenti soggetti di ogni categoria sopra menzionata......e non solo!
Insieme formiamo un'allegra Armata Brancaleone, uscita da una selezione naturale che amalgama vecchi e nuovi, lenti e veloci, esperti e non, in uno strano equilibrio dove ognuno trova la sua collocazione.......insomma, un gruppo STUPENDO!!!!
L'ESCURSIONE
Sono circa le 9 quando c'incamminiamo da Capo Foppa verso il Passo Baciamorti, cosi chiamato perchè fino al 1600 gli abitanti di Cassiglio portavano a spalla i loro defunti su questo valico, consegnandoli a quelli di Pizzino per la sepoltura.
Fino al Passo il sentiero scorre a mezzacosta, perlopiù nel bosco, superando inizialmente un paio di capanni dove si cacciano i migratori (solo uccelli per ora....fortunatamente!) e transitando dalla Baita Baciamorti, dove ancora pascolano numerosi asini, che in futuro diverranno sicuramente "stracotti".
Dopo una breve sosta al Passo Baciamorti proseguiamo sulla dorsale, sempre più ripida, fino a raggiungere l'omonima cima.
Qui sosta pranzo e poi, lungo la cresta innevata, raggiungiamo il Monte Aralalta e da questo, prima per cresta, poi lungo il pendio Sud, scendiamo al pianoro della Baita Cabretondo.
Oltre questa proseguiamo sul sentiero n. 101 in direzione del Rifugio Cazzaniga, superiamo il Passo di Regadur e ignorando il sentiero che sulla sinistra scende al Rifugio Gherardi, continuiamo sul 101 fin quasi al Passo Sodadura.
Puntando ora "a vista" la Casera Aralalta, scendiamo a sinistra fino a raggiungere il sentiero che collega i Piani d'Artavaggio ai Piani d'Alben.
Seguendo questo in direzione Piani d'Alben, raggiungiamo prima l'ex Rifugio Battisti e subito dopo il Rifugio Gherardi, dove ci fermiamo per una sosta più lunga.
Ripreso il cammino, passiamo dalla Baita Foppa Lunga, tornando infine a Capo Foppa, dove ci attende la squisita torta di Esilde.
Saluti, baci e poi tutti a casa.....
Alla prossima!
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