monte Rocciamelone m.3538: dove,vi è il Santuario più alto d'Europa


Publiziert von Alberto , 7. September 2010 um 14:58.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 7 August 2010
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 1368 m
Abstieg: 1368 m
Strecke:quota 2170 -rifugio La Riposa m.2205 -rifugio Cà D'Asti m.2854 -la Crocetta m.3306 -Santuario/rifugio S. Maria al Rocciamelone m.3538
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano prendere l'autostrada A4 MI-TO - poi seguire le indicazioni per la tangenziale di Torino e per Bardonecchia/Frejus - autostrada A32 per Bardonecchia e uscire a Susa - all'incrocio con la provinciale voltare a sinistra in direzione di Susa - a circa 1 km. dopo,dove inizia la strada con a lato degli alberi,fare attenzione alla stretta via sulla destra con le indicazioni per Mompantero/Rocciamelone/rifugio La Riposa - superare il passaggio a livello - seguire le indicazioni per La Riposa - Urbiano (frazione di Mompantero) - poi per il Rocciamelone: strada asfaltata fino a quota 1780 circa,poi sterrata ma in buone condizioni fino a quota 2205 per circa 4,5 km. Si parcheggia prima del rifugio La Riposa a quota 2170 (accesso ulteriore a chi pernotta in tale struttura). In caso non vi sia posto,parcheggiare a quota 2070 dove vi è la stazione della teleferica che serve il rifugio Cà D'Asti
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio La Riposa m.2205- rifugio Cà D'Asti m.2854- bivacco S.Maria al Rocciamelone m.3534: coperte,materassi ma nulla per riscaldamento (vedere il tramontare e il sorgere del sole dev'essere fantastico da quassù)

Viste le condizioni meteo,decido di approfittare per fare un'escursione/pellegrinaggio su una vetta con il santuario più alto d'Europa.  Alle 3,00 mi sveglio e alle 3,40 sono in viaggio: levatacce che pochi sono disposti a fare,ma dato che sono solo,posso permettermi tutto ciò in cui io sono fermamente favorevole.  Il viaggio in auto pare scorrevole,a quell'ora di notte chi vuoi che ci sia...poi un tabellone avvisa: mezzi eccezionali in viaggio.  O sono fuori di testa dimenticandosi di cancellare... e dannazione,avevano ragione,ecco i mezzi eccezionali che non ti permettono di superare!  Andava tutto bene,ma proprio oggi dovevano andarsene in giro questi mezzi?  La strada già ha i lavori in corso e quindi a due corsie,le quali completamente occupate dai mezzi speciali,ben 5 e alla velocità di 60 km.orari (grande sofferenza),poi appena la strada si fa a 3 corsie accessibili,con la mia vecchia caffettiera supero i primi 3 e poi...gli altri li sopporto fino all'uscita di Gaggio: era ora!  Riprendo la mia velocità standard e all'uscita di Susa,visto che è ancora buio e il vento tirava,mi fermo,mi metto il pile e le calze che mi proteggevano i piedi dal fresco che entrava nell'abitacolo.  Comincio a salire la lunga strada (circa 21 km.) e giunto al primo parcheggio...capperina quante auto!  Va bene,vediamo di proseguire per i prossimi 900 metri verso La Riposa...e anche quì molte auto e già alcuni escursionisti si apprestavano a partire: riesco a trovare un posticino e...via!  Alle 7,00 mentre mi incammino,altre auto sopraggiungono.  L'alba si rispecchia sulla vetta del Rocciamelone,il sentiero lo conosco,questa è la 4ta volta che lo faccio,forse se la fortuna mi assiste,sarà la giornata più bella che abbia mai assistito.  Man mano che salgo,raggiungo i gruppi che prima di me son partiti,il mio passo sembra non soffrire ed è leggermente più "veloce" dello standard: bene,fin che riesco,meglio!  Alcuni cercano di tallonarmi,vorrebbero superare ma io non mollo,nonostante avessi il pile e il sole che oramai mi riscaldava,riuscivo a evitare la ferma per togliermelo,arrivando al rifugio Cà D'Asti alle ore 8,16,dove mi appresto a scattare qualche foto,poi mi riavvio.  Di solito,chi giunge fin qui,fa una sosta di circa 15 minuti/mezz'ora per "acclimatarsi" e prendere fiato,io al contrario ero propenso nel proseguire e imperterrito vado avanti: il percorso che segue,una volta era una mulattiera militare,in alcuni casi si riesce a verificarne la sua autenticità,ma per buona parte,a causa della manutenzione non più curata come faceva l'esercito al tempo,si è ridotto ad un sentiero che con numerosi tornantelli perviene alla crocetta m.3306.  Altro punto dove si sosta per rigenerarsi il fisico e per acclimatarsi.  Anche qui,proseguo e supero un gruppo di francesi (devo dire con mio stupore,che di escursionisti partiti molto prima di me,ne ho superati assai).  Poi l'altezza si fa sentire e quindi riduco notevolmente il passo: da questo punto,il percorso si fa largo,circa un metro e in alcuni tratti è attrezzato con corde in "canapa" o fac simile,che servono d'aiuto in caso di neve o anche senza,visto che in alcuni caso certi gradini di roccia con la corda si superano più facilmente.  Poi...alle 10,03 arrivo al Santuario: la struttura,vista dal davanti è composta da un locale che ospita il sacerdote che celebra la S.Messa,attrezzato con stufa a gas,dalla cappella con altare e attorno le pareti,i cuori votivi in segno di ringraziamento per grazia ricevuta.  A destra,tramite l'accesso da un'altra porta,il bivacco,attrezzato di materassi e coperte,nulla di più,quindi,chi prevede di restare lassù per vedere il tramonto e l'alba,si procuri acqua e...viveri.  Entro nella cappella dove si sta celebrando la S.Messa,piena di fedeli,poi salgo in cima per fare delle foto: la mia gioia per essere quassù è grande,dato che il tempo ha mantenuto le caratteristiche annunciate: neanche una nuvola e una limpidezza da sogno,rara da trovare quassù!   Noto la nuova "rosa dei monti" che segnala le vette che si vedono da quassù e nel frattempo giungono decine di escursionisti,ma anche famiglie con bambini molto piccoli: l'escursione,non presenta difficoltà tecniche,l'unica cosa,non da trascurare,è la possibilità di soffrire la quota con giramenti di testa e quindi cercare di stare attenti e ai primi sintomi,fermarsi ed eventualmente se non passano,scendere a valle.  Dopo lo spuntino in vetta,scendo alla cappella e con stupore noto la celebrazione della S.Messa all'aperto: emozioni "rare"!  Finita,don Andrea,così si chiama il viceparroco di Chieri,offre il tè a tutti coloro che lo vogliono ed entusiasta,dice che prima che tutti gli escursionisti intraprendessero la discesa,bisognava cantare "il Signore delle Cime": allora gli dissi se era a conoscenza della terza strofa.  Mi rispose che sapeva dell'esistenza di tale strofa,ma non la conosceva (i cori alpini ne cantano sempre due,quale sia la ragione non si si sa) e io gli risposi che l'avevo con me e che l'avevo trovata in una capanna Ticinese.  Quindi,io e don Andrea ci mettiamo seduti sul bordo del basso parapetto e gli escursionisti seduti sulle panche ascoltavano le nostre voci,che cantavano in perfetta armonia e tonalità,il canto più popolare e numero uno del repertorio dei canti alpini.  Gli applausi non mancarono e il piacere di aver inneggiato quel canto,un po triste ma di grande effetto,mi ha reso felice!  Poi,don Andrea,ricorda a tutti di non dimenticare che la maggior parte dei sentieri che percorriamo,sono frutto di sudore e vite umane a causa delle guerre o in previsione di esse e "grazie" a ciò si può salire senza troppe difficoltà su molte vette.  Dopo 2 ore e 30 decido di ripartire,ma non prima di aver passato qualche minuto in raccoglimento.   Chi ama fare escursioni in muontain bike,può partire da Susa e salire al rifugio La Riposa,dove rilassarsi e gustare piatti prelibati (da quello che ho sentito).   per ulteriori informazioni: www.rocciamelone.com                                                        per il video:                                                                                                                                    

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Tourengänger: Alberto


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Kommentare (2)


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gonzo hat gesagt:
Gesendet am 9. September 2010 um 12:22
fantastico.....a quando il ri-ri-ri-ritorno?

Alberto hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. September 2010 um 16:20
se il prossimo anno saremo nelle condizioni si salirvi...ma con una giornata come l'ho trovata quest'anno! Ciao


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