Tenc di Fuori e Tenc di Dentro
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Vi sono giri, almeno per me, che tornano a ripresentarsi con insistenza, reclamando di essere effettuati. Nascono da quel "sentito dire" o "letto chissà dove", e si sviluppano poi prendendo forma sulla cartina.
Tenc di Fuori e Tenc di Dentro mi hanno comunque incuriosito da tempo, soprattutto in occasione di una salita al Lago dal Starlarèsc da Scimarmota, di cui prima o poi lascerò traccia; salendovi, guardando verso il Poncione della Marcia si scorgono due nuclei di case poste su piccoli pianori... Ovunque vi siano costruizioni, è presumibile vi sia anche una via per raggiungerle...
Ecco quindi che ci troviamo a salire alle spalle di Brione; noi imbocchiamo il sentiero poco dopo il paese, prima del ponte che attraversa la Verzasca, e che porta in Alnasca. È una scelta come un'altra, poiché, stando alla cartina, così come vivendolo poi in vivo, vi è un intrico di sentieri, che però alla fine convergono in uno solo. Il sentiero non è per nulla segnato (o solo occasionalmente, con una lieve spolverata di rosso sbiadito) , ma è comunque ben visibile e accessibile. Benché il dislivello non sia trascurabile, l'ascesa avviene senza risentirne molto. Ritengo che questo sia stato il periodo migliore per intraprendere quest'escursione, poiché fino a Tenc di Fuori ci si trova nel bosco: senza le foglie, è possibile godere di un panorama mozzafiato, sia sull'altro versante, dove scorgiamo le spalle innevate del Poncione d'Alnasca, sia verso sud, da cui poi riusciremo a vedere senza difficoltà i Denti della Vecchia...
Ecco che usciamo dal bosco e arriviamo a Tenc di Fuori: posso assicurare che lo spettacolo è garantito! La cura di quel posto è notevole, e il panorama offerto è di quelli che lasciano il segno. Non avrei mai immaginato nulla di simile: poche cascine ben tenute, e il Poncione della Marcia a vegliare su di loro. Magico. Ci fermiamo un po' a gustarci quanto meritato, e ripartiamo alla vòlta di Tenc di Dentro. Vi giungiamo una ventina di minuti dopo, rimanendo praticamente alla stessa quota di Tenc di Fuori. Anche qui, altra piccola perla della Val Verzasca. Sono solo le unidici del mattino, ma non è certo nostra intenzione portare a casa i panini... pranziamo davanti a una cascina, cafferino, dessert, e partenza.
Da qui si cambia però registro. La traccia del sentiero è praticamente inesistente, e in nostro aiuto abbiamo un simpatico gruppo di capre verzaschesi, che scendono anch'esse. Spesso ci troviamo però a doverci guardare in giro alla ricerca di un passaggio evidente, e la discesa è relativamente lenta. Secondo la cartina, dobbiamo prendere direzione Pian Löngh, passarvi sotto, spingerci all'interno della Val d'Osura, curvare a gomito e scendere poco prima di Bolastro... beh, è proprio vero che, per quanto affidabile possa essere una cartina, bisogna poi confrontarsi col terreno! Ancora una volta, l'autunno ci è amico: in estate, con l'erba alta, avremmo avuto qualche difficoltà in più.
Raggiungiamo infine Bolastro, raccorciamo i nostri bastoni e, sulla strada asfaltata, torniamo a Brione.
A grandi linee, direi che chiunque voglia salire ai Tenc dovrebbe scegliere la via descritta, e mettere in conto che la discesa si potrebbe presentare ardua, se le condizioni climatiche non sono perfette come quelle che abbiamo avuto noi oggi: il passaggio, a guardarlo poi da sotto, è di quelli che ti fanno chiedere se davvero sei passato da là... che aggiungere, sennò? Giornata ottima, panorama imprendibile, un po' d'adrenalina. Meglio di così!
Tenc di Fuori e Tenc di Dentro mi hanno comunque incuriosito da tempo, soprattutto in occasione di una salita al Lago dal Starlarèsc da Scimarmota, di cui prima o poi lascerò traccia; salendovi, guardando verso il Poncione della Marcia si scorgono due nuclei di case poste su piccoli pianori... Ovunque vi siano costruizioni, è presumibile vi sia anche una via per raggiungerle...
Ecco quindi che ci troviamo a salire alle spalle di Brione; noi imbocchiamo il sentiero poco dopo il paese, prima del ponte che attraversa la Verzasca, e che porta in Alnasca. È una scelta come un'altra, poiché, stando alla cartina, così come vivendolo poi in vivo, vi è un intrico di sentieri, che però alla fine convergono in uno solo. Il sentiero non è per nulla segnato (o solo occasionalmente, con una lieve spolverata di rosso sbiadito) , ma è comunque ben visibile e accessibile. Benché il dislivello non sia trascurabile, l'ascesa avviene senza risentirne molto. Ritengo che questo sia stato il periodo migliore per intraprendere quest'escursione, poiché fino a Tenc di Fuori ci si trova nel bosco: senza le foglie, è possibile godere di un panorama mozzafiato, sia sull'altro versante, dove scorgiamo le spalle innevate del Poncione d'Alnasca, sia verso sud, da cui poi riusciremo a vedere senza difficoltà i Denti della Vecchia...
Ecco che usciamo dal bosco e arriviamo a Tenc di Fuori: posso assicurare che lo spettacolo è garantito! La cura di quel posto è notevole, e il panorama offerto è di quelli che lasciano il segno. Non avrei mai immaginato nulla di simile: poche cascine ben tenute, e il Poncione della Marcia a vegliare su di loro. Magico. Ci fermiamo un po' a gustarci quanto meritato, e ripartiamo alla vòlta di Tenc di Dentro. Vi giungiamo una ventina di minuti dopo, rimanendo praticamente alla stessa quota di Tenc di Fuori. Anche qui, altra piccola perla della Val Verzasca. Sono solo le unidici del mattino, ma non è certo nostra intenzione portare a casa i panini... pranziamo davanti a una cascina, cafferino, dessert, e partenza.
Da qui si cambia però registro. La traccia del sentiero è praticamente inesistente, e in nostro aiuto abbiamo un simpatico gruppo di capre verzaschesi, che scendono anch'esse. Spesso ci troviamo però a doverci guardare in giro alla ricerca di un passaggio evidente, e la discesa è relativamente lenta. Secondo la cartina, dobbiamo prendere direzione Pian Löngh, passarvi sotto, spingerci all'interno della Val d'Osura, curvare a gomito e scendere poco prima di Bolastro... beh, è proprio vero che, per quanto affidabile possa essere una cartina, bisogna poi confrontarsi col terreno! Ancora una volta, l'autunno ci è amico: in estate, con l'erba alta, avremmo avuto qualche difficoltà in più.
Raggiungiamo infine Bolastro, raccorciamo i nostri bastoni e, sulla strada asfaltata, torniamo a Brione.
A grandi linee, direi che chiunque voglia salire ai Tenc dovrebbe scegliere la via descritta, e mettere in conto che la discesa si potrebbe presentare ardua, se le condizioni climatiche non sono perfette come quelle che abbiamo avuto noi oggi: il passaggio, a guardarlo poi da sotto, è di quelli che ti fanno chiedere se davvero sei passato da là... che aggiungere, sennò? Giornata ottima, panorama imprendibile, un po' d'adrenalina. Meglio di così!
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