Capanna Zapport (2276 m)


Publiziert von siso , 30. Juli 2009 um 14:10.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Hinterrhein
Tour Datum:29 Juli 2009
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Zapporthorn   Gruppo Cima Rossa   Gruppo Rheinwaldhorn   CH-GR 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 664 m
Abstieg: 664 m
Strecke:Portale Nord Tunnel del San Bernardino (1612 m) – Breewald (1638 m) - Zapportstafel (1939 m) – Höll (2120 m) – Zapporthütte (2276 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Semi - Autostrada A13, uscita Hinterrhein.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Zapport
Kartennummer:C.N.S. No. 1254 – Hinterrhein - 1:25000

La Zapporthütte, costruita nel 1872, è una delle più antiche capanne svizzere, centro strategico dal quale si possono raggiungere ben 11 cime superiori ai 3000 m. Il tremila più noto della zona è sicuramente l’Adula (3402 m), la vetta più elevata del Canton Ticino ed anche la mia preferita.

Certamente, la via d’accesso alla Zapporthütte non ha nulla a che fare con la dolcissima Val di Carassino, che costituisce l’approccio più comodo per scalare la vetta dell’Adula, senza problemi oggettivi.

 

Lasciata l’auto sul piazzale dell’ingresso Nord del tunnel autostradale (chiosco-bar e servizi) si attraversa un giardinetto alberato annesso all’area di sosta fino a raggiungere un pannello con varie informazioni sulla piazza d’armi di Hinterrhein (081/660.11.11). Siamo in località “Tunnel Nordportal", alla quota di 1612 m, a pochi passi dalla fermata dell’autopostale.

Secondo l’avviso di tiro, oggi l’accesso all’area sarebbe sbarrato; ma con una previdente telefonata fatta ieri, ho ottenuto l’autorizzazione dal funzionario incaricato (nessuna esercitazione con munizioni).

Un altro avviso mitiga tuttavia il mio entusiasmo mattutino:

“Il sentiero per la Capanna Zapport è molto difficile per escursionisti non abituati e non esperti (a causa di danni della piena). Passaggio a proprio rischio!”

Seguo la strada asfaltata in direzione di Breewald nel bel mezzo della piazza d’armi. Incontro numerose reclute e tutte, molto educatamente, salutano l’intruso: questione di educazione e di immagine. Vedo parecchi veicoli militari, piste per carri armati, edifici, bunker e 25 panzer schierati (non so se siano i Panzer 68 o i Leopard; per ospitalità e rispetto, non scatto foto). Mi chiedo in quanti altri paesi sarebbe possibile attraversare liberamente una piazza d’armi durante le esercitazioni: anche questo fa l’unicità della Svizzera.

Dopo un’ora di cammino arrivo in fondo alla spianata. Ora cominciano le difficoltà. Numerose slavine, con neve gelata, in parte ricoperta di terriccio, sbarrano il sentiero, obbligandomi a numerose deviazioni e a saliscendi, non privi di rischio.

In alcuni tratti il sentiero è franato a causa delle piene dell’anno scorso, in altri, molto esposti, delle funi d’acciaio o delle corde danno una parvenza di sicurezza. Purtroppo, in alcuni punti molto esposti, la fune di sicurezza è interrata dalle frane…

Decisamente non è un sentiero per famiglie con bambini, ma nemmeno per gli escursionisti che soffrono di vertigini o che non godono di passo sicuro.

Inoltre, per buona parte del percorso la ricezione telefonica è scarsa o nulla.

Si prosegue alla destra del Reno posteriore con passaggi scavati nella roccia, accompagnati dal sordo ed inquietante rumore del fiume in piena. Dopo la quota 1838 m il sentiero si alza deciso in direzione dei pascoli dello Zapportstafel (1953 m). Il caldo è asfissiante anche a questa quota. Poco dopo un casolare, vedo, affissa ad una roccia, una piastra commemorativa. Per amore della fotografia, uno sventurato escursionista è precipitano nell’Höll, un inferno di nome e di fatto, un impressionante baratro da far accapponare la pelle.



L'Höll suscita sentimenti contrastanti: ammirazione e paura.

Il sentiero si dipana sull’orlo della voragine, obbligando l’escursionista ad una continua concentrazione. Nulla da invidiare ad alcune cenge delle Dolomiti.

Dopo circa 3 h e 30 min raggiungo la capanna Zapport: da qui in su il paesaggio è incantevole. Immancabile la foto all’edificio con lo sfondo dell’Adula: una cartolina. Il tempo splendido mi permette un’ampia visione dei tremila innevati che fanno da cornice all’anfiteatro.

 

Ottima l’accoglienza che mi ha riservato Gaspare, accoglienza facilitata dalla parlata comune (dialetto mesolcinese e ticinese). Del resto, sono stato l’unico avventore della giornata…

La capanna è molto piacevole, ben tenuta, con una splendida Stüva, stile engadinese.

Peccato per il sentiero, così così!

Rientro a Hinterrhein con la soddisfazione di aver visitato una capanna che non conoscevo ancora, ma senza l’entusiasmo che mi ha accompagnato nelle ultime escursioni.

 

Tempo di salita: 3 h 30 min

Tempo totale: 8 h 30 min

Dislivello: 664 m

Sviluppo complessivo: 18,4 km

Difficoltà: T4

Difficoltà alta montagna: EE


Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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UpTheHill hat gesagt: Cartello
Gesendet am 31. Juli 2009 um 16:53
Ciao Siso,

io domenica ho visto solo il cartello giallo, alla fermata del postale a Hinterrhein (abbiamo fatto il passo a piedi). Decisamente non alla mia portata questa via... D'altra parte, anche salendo dalla Carassina, mi sembra ci sia il ghiacciaio da passare, per arrivare a questa capanna.

siso hat gesagt: RE:Cartello
Gesendet am 31. Juli 2009 um 20:10
È vero! Intendevo dire che la salita all'Adula dalla Val di Carassino, normalmente non pone problemi tecnici. Ovviamente non bisogna avventurarsi su questa stupenda cima senza avere ramponi e piccozza nello zaino: in prossimità dell'Adulajoch potrebbero essere indispensabili.
Buone gite!
siso


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