Pizzo di Giacomo e Terzo Torrione di Giacomo


Publiziert von cai56 , 19. Juli 2019 um 11:36. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Juli 2019
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Strecke:Circolare
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra in direzione Valgerola. Risalire tutta la vallata fino alla località Pescegallo. Ampi parcheggi presso la partenza della seggiovia.

Gruppo di Giacomo, ovvero come recarsi in uno degli angoli più affollati delle Orobie bergamasche e non trovare nessuno tranne gli stambecchi. L'escursione si incentra sulla visita alla breve catena di tre torri rocciose (la prima e l'ultima facilmente praticabili) che si distacca a sudest della Bocchetta di Valpianella, proprio allo sbocco dello stretto canalone che scende incassato fino alla piana di Salmurano. Piacevole il percorso e splendido il panorama, decentrato rispetto allo spartiacque SO-BG.


Dal parcheggio di Pescegallo evitiamo subito l'affollata pista sterrata che sale sotto gli impianti (molto utile invece, in inverno, agli scialpinisti) per imboccare un trascurato sentierino che si apre appena a sinistra del ponte e abbrevia - lontano dalla folla - la salita al Rifugio Salmurano: poco oltre una baita ci si addentra nel bosco e, con poche ripide curve si raggiunge l'avvallamento che precede la Casera Pescegallo Lago [Questo vallone, che negli inverni di neve abbondante ospita una cospicua valanga, e il pendio appena salito costituiscono una bella variante della discesa sciistica dal Munt de Sura e dal Ponteranica Orientale]. Attraversata la pista forestale - grandi lavori di sbancamento in atto - si volge a destra e, in salita costante, dopo aver attraversato un gruppo di paravalanghe, si raggiunge l'inizio della pista "Scala", una brevissima "nera" che, affrontata ghiacciata, si fa ricordare. In pochi passi si sale al Rifugio Salmurano. Si prosegue quindi nei pressi dello skilift fino alla stazione superiore, dove si trova il sentiero che in lieve salita verso destra porta al Passo Salmurano. Passati in territorio bergamasco, si segue in quota il sentiero che traversa sotto le rocce della Cima di Piazzotti Orientale e che si porta ad imboccare il celebre canale roccioso per il Rifugio Benigni. Si tratta di affrontare una breve ma ripida spaccatura di rocce rotte e gradinate che, nelle giornate di affollamento, appare quanto di più simile ad un girone dantesco con i dannati impegnati incespicando a smuovere sassi… Allo sbocco superiore, subito si abbandona la marcatissima traccia per il rifugio, volgendo a sinistra per trovare un vecchio sentiero (tracce di passaggio e di bollatura) che funge da scorciatoia verso il Sentiero 101 in direzione ovest: tornati sul percorso canonico verso la Bocchetta di Valpianella, lo si segue a sinistra fino a trovare le indicazioni di una discesa diretta verso Ornica; questo sentiero, a tratti ben visibile, scende ripido mantenendosi in quota rispetto al fondo del canalone di Valpianella: noi lo abbandoniamo dopo poche decine di metri, in corrispondenza di un ripiano con massi, dove, in traverso pianeggiante a destra, sembra di scorgere segni di passaggio. Qualche passo esposto su pascolo ripido, e ci si ritrova sul fondo del suddetto canalone, in una conca sassosa e agevole: tanto inaspettati quanto improvvisi compaiono degli ometti di pietre. La presenza degli ometti - che, molto sconnessi dalle valanghe che percorrono questo versante, sono stati tutti risistemati durante il nostro passaggio - si rivela molto utile per la scelta del percorso più opportuno nell'ampia scelta di cenge e terrazzamenti. Si prosegue poi più agevolmente attraverso i pascoli che si trovano alla base del Torrione di Giacomo (il meno leggibile dei tre e con minori tracce di passaggio), scendendo nei resti di alcuni micro-laghetti di fusione ormai asciutti (una strage di girini di Rana temporaria), fino a portarsi all'ampia Sella di Giacomo (cartografata in IGM, ma non nominata né quotata). Da qui la cuspide del pizzo appare come una progressiva rampa dapprima erbosa, poi sempre più rocciosa, ma le tracce di passaggio si dirigono ad attraversare in piano il versante settentrionale, fino ad incontrare un facile canalino che sale fino in cima: un alto ometto di pietre segna il punto più alto del Pizzo di Giacomo. Si ritorna al fondo del canalone di Valpianella lungo il percorso di andata: in corrispondenza dei primi ometti incontrati, facendo molta attenzione, si riesce a distinguere una parvenza di sentiero - ormai totalmente inerbato - che sale direttamente al 101, permettendo di evitare il traverso esposto dell'andata. Alla Bocchetta di Valpianella si abbandona il sentiero per salire a sinistra un pendio sassoso che si assottiglia in un gradino roccioso prima di accedere alla cupola terminale del Terzo Torrione di Giacomo (talora quotato sulle carte, ma mai nominato). Tornati alla Bocchetta di Valpianella, in poche decine di metri pianeggianti, si raggiunge la Bocchetta di Trona (da non confondersi con le Bocche di Trona, al confine fra Valgerola e Valvarrone): da qui il sentiero, con un lungo mezzacosta sopra il Lago Zancone e il Lago di Trona, si porta alla larga traccia di accesso agli impianti idroelettrici, risalente agli anni '930 per la costruzione della diga. Dopo un lungo tratto pianeggiante si sbuca sul bucolico poggio del Pìich, con baita e caratteristica pozza rossa; da qui il sentiero scende sassoso e ripido fino al fondo della Val Tronella, dove troviamo la Baita del Dossetto. Un ulteriore tratto di sentiero dissestato accompagna fino ai parcheggi di Pescegallo.


https://www.relive.cc/view/g37458424282

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentar hinzufügen»