rif. borletti rif.payer monte confinale

Un antico e personalissimo progetto di escursione nel parco dello Stelvio ha finalmente avuto modo di realizzarsi ad inizio agosto, complice una finestra meteorologica favorevole
Partiti  con Paola e Giuseppino dalla localita' tre fontane di Trafoi ove abbiamo parcheggiato l'auto siamo saliti con comodo sentiero nel bosco  in 1.30 h fino al rifugio Borletti, spartano ma cordialmente gestito dal giovane Mattias e aiuti,ove abbiamo pernottato e da cui l'indomani ci siamo incamminati verso il mitico rifugio Payer, base della normale di ascensione all'Ortles, lungo una buona traccia di sentiero che in un paesaggio severo e un po' lunare supera due megaconche prima di raggiungere il passo Tabaretta e da qui su cresta aerea ma non esposta porta  al rifugio dedicato al cartografo prussiano di origine ceca Julius Payer in 2.30 h
Dopo una ritemprante tisana ridiscesa al Borletti per pranzo ristoratore e quindi di nuovo alla macchina con una picchiata complessiva di 1400 metri
Valicato lo Stelvio ci siamo diretti a s.Caterina valfurva e da qui, su strada a pedaggio 3 euro, all'albergo rifugio dei Forni ove abbiamo cenato con la compagnia aggiuntiva di Licia e Lorenzo che ci hanno raggiunti e che l'indomani si sono uniti a noi nell'ascensione al monte Confinale
Giornata luminosa con bella vista sul comprensorio delle 13 cime, il sentiero dapprima scorre sovrastante e parallelo al fondovalle raggiungendo alcune malghe, poi decisamente svolta a destra e comincia progressivamente a impennarsi per guadagnare la bastionata oltre la quale giacciono i laghi  della Manzina
Mantenendo  la direzione sul lato sinistro del grande lago si avvicina un valloncello che si incunea tra il versante sinistro della cima della Manzina e il Confinale, gia' visibile in lontananza grazie alla croce di anticima. La salita alla selletta tra le due cime, sempre ben intuibile, si fa nell'ultimo tratto molto ripida ma sempre tracciata e facilitata dalla visione del rosso bivacco Del Piero Gagliardini da cui, girando a sinistra comincia la cresta finale che dopo un tratto roccioso ma appoggiato si apre nella dorsale finale sovrastata dalla croce metallica e dall'ultimo breve tratto che conduce alla vera cima da cui il panorama si apre a 360 gradi con una visione mozzafiato su tutte le cime e valli del parco dello Stelvio, ripagando la salita fino ai 3370 metri  con un senso di profondissima e solidale gioia.,4 h dai forni
La discesa ha poi previsto una pausa ristoratrice per piedi e stomachi presso il lago prima del rientro ai forni e il successivo meritatissimo brindisi a base di prosecco a s. Caterina generosamente offerto da Giuseppino, che fraternamente ringrazio , insieme a Paola , tenace e costante compagna, e a Licia e Lorenzo per aver fattivamente contribuito alla realizzazione di una concatenazione spettacolare, altamente appagante  e consigliabile.