Anello del Montorfano (794 m)

Saltati i programmi originali a causa delle pessime condizioni fisiche, cerco qualcosa di facile e non lontano da casa, per tenermi comunque in movimento.
Da anni avevo in mente questo giretto, per salire questa particolare "montagnetta" che si erge isolata tra il Toce ed il Lago di Mergozzo, ed è famosa per le sue cave e le postazioni militari risalenti ad inizio del secolo scorso, ma che offre anche begli ambienti e panorami spettacolari.

Lascio l'auto nell'ampio parcheggio in corrispondenza dell'inizio della strada asfaltata per il paese di Montorfano, nei pressi della stazione ferroviaria di Verbania-Pallanza.
In 15 minuti circa di salita su asfalto raggiungo il piccolo borgo di Montorfano, dove trovo le indicazioni per la cima.
Il primo tratto è un'ampia mulattiera, con pendenze abbastanza blande ed anche alcuni tratti in piano, quindi, superato il bivio per la falesia, il sentiero si restringe e la salita si fa più ripida.
Supero un fantastico "balcone" panoramico sul Lago Maggiore, con tanto di panchina che invoglia ad una breve pausa, quindi con un ultimo strappo raggiungo la spianata sommitale, meno panoramica a causa del bosco.
Per raggiungere l'ometto di vetta del Montorfano (1h20) bisogna superare il grosso ripetitore, raggiungere il bivio per Mergozzo e puntare al modesto cocuzzolo sulla destra.
Le betulle rendono poco panoramica la cima vera e propria, ma a pochi metri dalla cima individuo una fantastica spianata rocciosa, da cui posso godere di una vista strepitosa sulla piana di Gravellona, la bassa Ossola con le severe cime di confine con la Val Grande ed in lontananza il Trittico del Sempione.

Mi accomodo al sole e mi godo questo spettacolo in totale relax, sorseggiando l'immancabile tisana calda.
Dopo una quindicina di minuti riparto, e torno al bivio sottostante, dove seguo le indicazioni per Mergozzo.
Si scende ora su una incredibile mulattiera lastricata, che, con una lunga serie di tornanti, permette di scendere senza alcuna fatica il ripido versante della montagna.
Raggiunta la strada militare della Linea Cadorna mi concedo una brevissima deviazione per vedere la Polveriera, i resti di un forte iniziato nel 1912 e mai terminato, quindi riprendo la discesa per Mergozzo.
La stradina fa un giro molto ampio, con pendenza sempre molto dolce, tutto sommato piacevole comunque.
Dopo diversi km, ormai nelle vicinanze di Mergozzo, si stacca a destra della stradina un sentiero che permette di collegarsi al Sentiero Azzurro senza bisogno di scendere fino a Mergozzo.
E' l'unico bivio dell'escursione in cui non ci sono paline segnavia, il sentiero è comunque visibile e ben marcato dai classici segnavia bianco-rossi e da alcuni bolli gialli.
Ancora un breve tratto di discesa, quindi confluisco su un più ampio sentiero, dove trovo le inidicazioni per il Sentiero Azzurro, che raggiungo con una breve risalita (2h40).
Percorrendo ora la comoda mulattiera a mezzacosta sopra il Lago di Mergozzo, dapprima in piano, quindi con qualche salitella, torno sulla stradina asfaltata percorsa al mattino, pochi metri più in basso del paesino di Montorfano, e quindi al parcheggio (3h15).