Mont Buet (3096 m)
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Dopo aver spaziato dal Vallese Romando all’Alto Vallese, non mi resta che spingermi… oltre confine! Non ho mai fatto niente in Francia, scorrendo la cartina noto questo tremila raggiungibile con un sentiero! Oggi come oggi non ne ho più bisogno, come quand’ero bambino, ma, arrivato alla fine delle mie vacanze, con i piedi che mi fanno male negli scarponi ed il mio ultra-trail tra sole tre settimane, scegliere una vetta accessibile con un sentiero mi sembra una buon compromesso!
Quindi: sentiero, gara che sia avvicina, un po’ di affaticamento a spalle e piedi = salita in assetto trail. Una condizione che raramente mi capita di sperimentare (fuori dalle gare), perché andare in montagna per me è sperimentare la libertà, ma che oggi calza a pennello!
Parto da Le Buet in calzoni corti, booster, scarpe da trail, zaino minimale, fascia cardio e bastoncini da nordic. Allegro ma non troppo, arrivo al Refuge de la Pierre à Bérard senza praticamente incontrare nessuno, poi da lì in poi incomincio a superare gruppi partiti dal rifugio questa mattina. Il tempo è molto mutevole, a tratti è sereno, a tratti le nubi si muovono rapide e nascondono tante delle cime, favolose, che mi circondano, molte delle quali a me sconosciute. Sì, perché, lo ammetto, del Bianco io conosco poco o nulla, e qui siamo entrati nel suo regno… Lo conosco così poco che non so neanche da dove passino le vie normali, italiana e francese. Da qui c’è una vista di Sua Maestà un po’ diversa da quella a cui sono abituato a vederlo, sia dall’Italia che dalla Svizzera.
La mia cima, nel frattempo, si nasconde alla mia vista tra le nubi, oltre ad essere già di per sé difficilmente identificabile. Su infatti è un’enorme spianata, spazzata dal vento. Non molto dopo, incominciano ad arrivare molti altri skyrunners/trailers, evidentemente la vicinanza della data dell’UTMB spinge molti ad allenarsi, o più semplicemente in Francia, zona Chamonix, sono di più i praticanti di queste discipline. E sicuramente questo tracciato, 1700 m di dislivello in 10 km, si presta bene per questo genere di allenamento.
Con questo, sono pronto per la mia avventura, lo SwissPeaks. Quest’anno ho corso, provando tratti di percorso, allenandomi su strada e su sentieri, ho fatto cime nuove, mi sono fermato a pochi metri e mi sono tolto una bella soddisfazione… speriamo in un inverno che mi permetta di fare montagna, in sicurezza e con divertimento, e mi preparo per il 2018!
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