Pizzo del Ton (2675 m)

Già da qualche tempo mi frullava in testa l’idea di salire quest’accattivante montagna, dall’aspetto aspro ed imponente e posta in un ambiente selvaggio come quelli che solitamente prediligo. Oggi l’occasione è propizia e scelgo la partenza dalla Valle Antrona, per poter visionare i Laghi di Trivera e con l’intenzione di affrontare la famigerata cresta est.

La giornata si preannuncia molto calda e ciò si avverte già nei primi metri di salita, ancora al buio, sull’infrascato sentiero, il quale è poco più di una traccia della quale la natura si sta rapidamente rimpossessando. Comunque, a parte qualche metro di malagevole traverso, giungo senza problemi al pianoro sopra l’Alpe Colmigia dove mi appresto a risalire il vallone che facilmente, ma con ripidità sconcertante, conduce alla selletta poco sopra i laghi, finalmente fuori dall’umida boscaglia di rododendri ed ontanelle.

La magnifica mole del Pizzo del Ton mi appare alla vista, incutendomi un certo timore ma anche una forte attrazione; perdendo leggermente quota, costeggio il primo lago e poi, ad una maggiore distanza, quello più grande, risalendo quindi su rocce e blocchi fino al Passo del Mottone.

Qui si apre il panorama sulla Valle Anzasca, con la lunga Val Bianca ed il bel laghetto sottostante, mentre a destra inizia la cresta. Piccola pausa e via, si parte! Il primo tratto è facile, aggirabile a nord su traccia che in alcuni punti è un vero e proprio sentierino, interrotto qua e là da brevi passaggi su roccette erbose. Alcuni ometti segnalano la via. Poi i passaggi d’arrampicata si fanno più continui ma sempre facili fino a quando la cresta diventa affilata: qui mi abbasso leggermente sul versante sud e per cenge erbose e qualche passaggetto un po’ scabroso, mi riporto in cresta superando alcune lame che mi hanno richiesto concentrazione e prudenza. Oltrepassato questo tratto, risalgo l’ultimo blocco roccioso e mi trovo in vista della croce! Ancora pochi passi e vetta raggiunta.

Il panorama è splendido, con il Rosa sgombro da nuvole ed un clima piacevolissimo visto che tira un po’ di brezza. Foto a nastro, firma sul bel quaderno disneyano, pausa mangereccia e si riparte.

L’imbocco del canale sud di discesa è abbastanza evidente ed inizio a percorrerlo, seguendo pochi ometti, con la dovuta cautela a causa dello sfasciume mobile. Poi la discesa si fa più ripida, gli ometti spariscono ed alcune balze rocciose lisce mi spingono a spostarmi più a sinistra su pendii erbosi molto erti ma qua e là solcati da tracce di animali. Quando la pendenza si abbatte, piegando a sinistra ritorno al Passo del Mottone costeggiando la parete sud del pizzo su terreno libero. A dire il vero c’è un sentiero più evidente, o almeno così mi pareva da sopra, ma poi non credo di avere seguito quello ma di essere finito su un’altra traccia.

Una volta al passo, finalmente relax! Ai laghi un bel pediluvio non me lo toglie nessuno, prima della discesa a valle dove arrivo all’auto in un clima decisamente rovente.