Torrione di Valsolda e Cima di Fiorina
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In paese inquadriamo il sentiero giusto al secondo tentativo (se non ricordo male il numero 3) poi ai vari bivi riusciamo a tenere la rotta giusta, prima passando dall'Alpe Mapel e il suo bivacchino, poi dalla grotta Bus de la Noga fino al colletto tra Cima di Noga e il Monte Pradè.
Tra i due sentieri che scendono prendiamo quello giusto che all'inizio rimane più a mezza costa per poi scendere verso l'Alpe Noresso che dovrebbe essere il nostro punto di riferimento per imboccare la deviazione per il Torrione di Valsolda. Non troviamo (o non vediamo) l'Alpe e di conseguenza neanche il bivio del sentiero quindi per un buon tratto continuiamo sul sentiero segnato che probabilmente porta al passo di Piancabella.
Quando ormai siamo sicuri di aver mancato il bivio tagliamo "a vista" su per i boschi con l'intento di intercettare più in alto il sentiero che ci dovrebbe condurre sul Torrione. Incrociamo una prima traccia che sembra passare sotto la cima quindi lo ignoriamo continuando verso destra fino a raggiungere la dorsale nei pressi di un colletto con alberello.
Poco sotto, sull'altro versante, ritroviamo i giusti segni del sentiero ma convinti di poterlo "abbordare" anche più in alto ci inerpichiamo sulla cresta in direzione del Torrione. Fatti circa 60/70 metri, superando un paio di passaggi di arrampicata, un salto verticale ci barra la strada. Non ci resta che ritornare al colletto e questa volta seguire mesti mesti i segnavia.
Il sentiero, tracciato su ripidi prati (penso non semplici in discesa), in poco tempo ci porta in vetta al Torrione di Valsolda. La giornata spettacolare ci regala un panorama da sogno. Continuiamo lungo la dorsale, superando un breve passaggio di roccette (al momento è presente uno spezzone di corda) e tocchiamo la cima nord del Torrione e dopo anche Cima Fiorina (Fojorina).
Da qui proseguiamo sempre sulla dorsale seguendo il sentiero per abbandonarlo solo per salire le due cimette Mosè e Oress. Al bivio in cui si dovrebbe scendere per il Rifugio Pairolo, noi prendiamo un sentiero a sinistra, non segnato sulle carte ma bollato e visibile sul terreno. Con un bel giro tra i faggi questo tracciato ci porta al Passo Pairolo che forse si poteva anche raggiungere continuando lungo la dorsale.
Dal Passo imbocchiamo il sentiero 8 che passa dall'Alpe Puria di Sopra sempre tra bellissimi boschi di faggi, poi dall'Alpe Puria di Sotto (fare attenzione al bivio poco sopra con il sentiero numero 9) e poi ancora verso San Rocco, con un lungo tratto a mezzacosta, prima di portarsi nel vallone che sovrasta il Ponte di Bizzo da cui, una volta raggiunto, su strada di nuovo a Dasio.
Vi lascio con un quesito esistenziale ...
...ma che ci faggio qui?
Tra i due sentieri che scendono prendiamo quello giusto che all'inizio rimane più a mezza costa per poi scendere verso l'Alpe Noresso che dovrebbe essere il nostro punto di riferimento per imboccare la deviazione per il Torrione di Valsolda. Non troviamo (o non vediamo) l'Alpe e di conseguenza neanche il bivio del sentiero quindi per un buon tratto continuiamo sul sentiero segnato che probabilmente porta al passo di Piancabella.
Quando ormai siamo sicuri di aver mancato il bivio tagliamo "a vista" su per i boschi con l'intento di intercettare più in alto il sentiero che ci dovrebbe condurre sul Torrione. Incrociamo una prima traccia che sembra passare sotto la cima quindi lo ignoriamo continuando verso destra fino a raggiungere la dorsale nei pressi di un colletto con alberello.
Poco sotto, sull'altro versante, ritroviamo i giusti segni del sentiero ma convinti di poterlo "abbordare" anche più in alto ci inerpichiamo sulla cresta in direzione del Torrione. Fatti circa 60/70 metri, superando un paio di passaggi di arrampicata, un salto verticale ci barra la strada. Non ci resta che ritornare al colletto e questa volta seguire mesti mesti i segnavia.
Il sentiero, tracciato su ripidi prati (penso non semplici in discesa), in poco tempo ci porta in vetta al Torrione di Valsolda. La giornata spettacolare ci regala un panorama da sogno. Continuiamo lungo la dorsale, superando un breve passaggio di roccette (al momento è presente uno spezzone di corda) e tocchiamo la cima nord del Torrione e dopo anche Cima Fiorina (Fojorina).
Da qui proseguiamo sempre sulla dorsale seguendo il sentiero per abbandonarlo solo per salire le due cimette Mosè e Oress. Al bivio in cui si dovrebbe scendere per il Rifugio Pairolo, noi prendiamo un sentiero a sinistra, non segnato sulle carte ma bollato e visibile sul terreno. Con un bel giro tra i faggi questo tracciato ci porta al Passo Pairolo che forse si poteva anche raggiungere continuando lungo la dorsale.
Dal Passo imbocchiamo il sentiero 8 che passa dall'Alpe Puria di Sopra sempre tra bellissimi boschi di faggi, poi dall'Alpe Puria di Sotto (fare attenzione al bivio poco sopra con il sentiero numero 9) e poi ancora verso San Rocco, con un lungo tratto a mezzacosta, prima di portarsi nel vallone che sovrasta il Ponte di Bizzo da cui, una volta raggiunto, su strada di nuovo a Dasio.
Vi lascio con un quesito esistenziale ...
...ma che ci faggio qui?
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